Dicono:"ma dai, uno come te per una cosa simile? non ci credo..."
Dice:"su, alla tua età certe difficoltà neanche me le ponevo"
Dico:"bene, mi fa piacere, ma io che cazzo ci devo fare..."
Come, cosa, chi. Ansie da paura, da lavoro, da momento no. Quella sensazione che ti fa spaccare una mano contro un muro perchè ci hai scaricato due ore di incazzature dietro mille chiamate, due o tre battute, un paio di rifiuti, mille bestemmie non dette e troppi caffè buttati giù contro voglia.
Che se ci pensi dici "ma che farai di così importante?". Nulla tranquilli, ormai avrete capito che non faccio nulla di importante e niente di serio. Ci provo ma non mi riescono.
Sto solo pensando dove andrò a portare le chiappe nel prossimo stage non pagato o pagao male, quale nuova esperienza sottoporre al mio incurabile senso di nuovi lavori che poi sfocia nella totale comprensione di "nonessereingradodi..." tipica di chi si sbatte ma non ottiene.
Forse crede di sbattersi. Forse crede. Forse...
Che poi pensavo di essere abituato ai "rimbalzi" con tutti quelli che ho preso e prende dalle donne, ma forse quelle del lavoro sono diverse e mi sto riappropriando del sano non-sense tipico del precario.
Peccato che ho deciso di bere meno, sennò stasera sarebbe stata la serata giusta per una sbronza anche se domani devo lavorare. Ma nemmeno quello potrò e allora tanto vale la pena andare a letto.
Dicono siano giorni di apatia, di ansia per cazzate dicui in fondo non ti frega niente, di momenti passati a dire "sto facendo la cosa giusta? farò in seguito la cosa giusta?" e la testa va e va e pensare fa male, ti gira tutto e tutto sembra non girare. Che il dinamismo con cui muovi il tuo mondo sembra non portare alcun movimento sull'asse terrestre, ma soltanto a quella del cesso.
Insomma potresti anche non esserci che non se ne accorgerebbe nessuno. Non fanno per me questi periodi, perchè non sono depresso, ma sereno, ma non posso esserlo perchè nulla mi consente di esserlo e mi sento in colpa per non essere depresso come dovrei in momenti così.
Direte "meglio così, sii felice..."
Alla fine non mi do risposte, preferisco non farmi domande perchè mi fa paura sapere come andrà a finire. Forse è addirittura meglio affidare la propria giornata, il proprio futuro all'oroscopo di un povero coglione, uscire, stare in strada e attendere che passi, correndo incontro al cambiamento di vento.
Forse sì, forse qualche birra me la bevo stasera, se riesco a convincere il barman che oggi non ho soldi per pagare ma che un domani, molto ma molto lontano, forse avrò un lavoro che mi permetterà di pagarmi una birra. Ci crederà...?