L'angolo adatto per nani, ballerine, cantanti, troie, alcolizzati e illusi. Ovviamente qui nulla è serio...se sei dei nostri...benvenuto, entra pure

mercoledì, giugno 27, 2007

Ma sai che c'è?....niente....

Ogni volta che sento le stesse storie accadere ad altri guardo fuori dalla finestra e vedo sempre le stesse cose. Anche se non ci sono.
Provo a scriverle e al bianco del foglio si oppone il buio della strada, che inghiotte tutto e non lascia niente. Se soltanto si tramutasse in inchiostro scriverei quintali di parole e invece riflette soltanto la mia faccia, sempre quella, sempre uguale, sempre.
Non è facile credere alle bugie, tantomeno lo è stato credere alla tua. Anche se poi piangendo posso aver detto "è colpa mia". Ingoiare chili di autostima e ironia e l'ho fatto solo grazie alla mia strana Compagnia che mi portava ad sempre "fuori" e allegro o scemo. Alleluia.
Quante volte avrei voluto dire o scrivere i sentimenti che provavo e provo e speravo tu soltanto li ricambiassi, o almeno non ti facessero ridere.
Ma non ne sono capace, forse non ne ho le palle...spesso mi mancava proprio la penna.
Altre non avevo il foglio e magari ho scritto sui tovaglioli dei bar, sulle tovaglie dei self service o sui cessi degli Autogrill. Infatti se dovessero chiamarti per proporti orge...scusa...
Ma sai come sono, in fondo hai mai fatto un discorso serio con me? Neanch'io.
Ma se è così, che così sia. Mi sto lasciando convincere che sia quasi un disegno divino, ho addirittura pensato di non essere uno stronzo quando dopo due sere non mi faccio più sentire. Ho addirittura pensato di essere malato e di star bene solo con gli uomini. Poi dopo due secondi ho rifuggito il pensiero e sono corso in castigo, dietro la lavagna.
Ma poi non è così e anche se non sono bravo con le parole e non mi faccio sempre capire, se sembra che scherzo sempre e non sono mai serio, con te sto bene veramente, perlomeno sinchè non mi annoio...ma può essere colpa mia?
Ma quanti baci e carezze, emozioni e sfinimenti si perdono nel tempo e quante cazzo di occasioni ho buttato al vento, perse in inutili discorsi anzichè in naturali e fugaci momenti di ormone libero. Che poi ci vogliono anche (e sopratutto) quelli...e ormai son 26 anni e incominci a dover mettere la testa a posto, a far le cose per bene.
Il problema è che non so quante volte mi ripeto queste promesse guardando la mia faccia riflessa nel nero vuoto della finestra...sicuramente sempre meno dei "domani smetto di bere" delle mattine che si ripetono, tutte uguali...

lunedì, giugno 25, 2007

Facciamo che vale tutto

Quando ero piccolo, molto più piccolo di adesso, mio nonno mi portava ai giardini, in PiazzaNapoli, e mi parlava tutto il giorno. Diceva che così, un giorno, avrei imparato a parlare bene, che non sarei diventato un "musone".
Mi faceva fermare tutte le signorine dicendole "ciao bella bionda" o "ciao bella mora", a seconda dei loro capelli ovviamente, e poi dovevo raccontare da dove provenivo, il mio illustre conterraneo poeta e blablabla. Intanto lui ne approfittava per farsi due chiacchiere con loro. Era anziano ma non scemo e dopo che il medico gli aveva impedito di bere e fumare diceva "almeno non mi han tolto le donne". Mia nonna rideva...
1...2...3...stella!!!
Così ho imparato a parlare e da piccino, ma un pò più grande di come ero prima, ero come una radio, ma fastidioso. Parlavo sempre, per lo più erano cazzate, ma del resto non ho mai detto cose intelligenti.
Ero timido, ma parlavo tanto.
Poi mi dissero, non ricordo chi, che parlavo troppo e di colpo mi zittii. Ma le parole che tenevo dentro non dovevano farmi bene, perchè cominciai ad ingrassare e con la ciccia crebbe anche la timidezza...
1...2...3...stella!!!
Poi un giorno, ero grandino, ci regalarono una cyclette scassata e anche se mi infastidiva il fatto che facendo tanta fatica si restasse sempre fermi, iniziavo a dimagrire e la cosa mi piaceva. Anche se non ne avessi particolari vantaggi con le ragazze. I miei interessi erano troppo orientati sugli amici, il calcio, le pugnette. Ero sempre troppo timido...
1...2...3...stella!!!
Ho sempre avuto in "debole" per le persone con i baffute, le ho sempre ritenute buone. Mio nonno aveva i baffi, mio padre anche, sarà per quello, ma ero convinto non potessero far del male. Così cominciai ad affezzionarmi al baffo Moretti, a farmi le prime birrette nel caldo estivo. Le prime sbronze e le prime ragazze, i primi interessamenti.
Poi il tempo passa, si sa, e si comincia ad uscire, i pomeriggi in giro a fare i coglioni, a studiare sempre meno e le birre al parco che presto tramutano in pomeriggi etilici...
1...2...3...stella!!!
Abbiamo cominciato a metter fuori la testa da casa sempre più assiduamente. Giravano i primi soldini veri, i concerti, e ogni tanto si faceva tardi. Poi la cosa è andata degenerando e si è cominciato a far sempre più tardi e invece di crescere a diventare sempre più scemi. Qualcuno direbbe immaturi, altri infantili.
Ma ci sono tante cose in giro che se solo le guardi con gli occhi del bambino, non torni più a casa. Le guardi e ti fermi, a bocca aperta.
1...2...3...stella!!!
Un mio amico dice che la vera droga siano le donne, come era ai tempi dei nostri nonni dove il vino era lo sballo e le chiacchiere stavano a zero, dove nessuno pontificava e non c'era bisogno di fottersi il culo con la chimica, solo perchè è di moda.
Chissà se son servite le chiacchiere di mio nonno, se sono ancora timido, se riesco a parlar bene...
So solo che a volte faccio qualche passo e se vedo qualcosa di nuovo o di bello, mi fermo e...
1...2...3...stella!!!

giovedì, giugno 21, 2007

si torna a sQola

Non sono mai stato ad una colonia estivo da bambino, ma sono convinto che nella vita si debbano fare tutte le esperienza. Quasi tutte insomma.
Da piccolo andavo sempre con i miei nonni, nelle Marche, e di tempo per stare a Milano, per fortuna non ne avevo.
Così ho deciso di farlo ora, bèh...proprio deciso no, diciamo che è "capitato".
Così appena un amico mi ha proposto il lavoro con una cooperativa sociale, a me che (testuali sue parole) "hai pazienza coi bambini", non ho potuto fare altrimenti che accettare.
I soldi mi servono per le vacanze, il lavoro è migliore che stare a casa a far nulla.
Potevo fare il commesso in Duomo, ma ho rifiutato, esperienza già fatta.
Io non sono mai stato in colonia.
Così ho accettato, la paga è comunque buona.
Responsabile sportivo ed educatore. Mi sembra la mansione adatta ad uno come me.
Il problema, piccolo, è che devo andare dall'altra parte di Milano, che potrebbe voler dire anche dall'altra parte del Mondo, nella periferia più periferica di Milano.
Alla fin fine non saranno certo un centinaio di bambini a spaventarmi, anche se tutte le colleghe e colleghi, maestri di professione, li dipingono come diavoli assatanati.
A me stan simpatici e fanno ridere, anche se dicono parolacce e si menano. Anzi...
Ci sono quelli con storie davvero dure, la zona non è certo BeverlyHills e trovare chi ha genitori in vacanze forzate tra le quattro mura è facile. Troppo purtroppo.
La cosa importante è saperli prendere e capire, magari cercando di vedere cosa hanno dentro, che sono bambini come tutti gli altri anche se iniziano il discorso con minchia o cercano di picchiare tutti.
C'è una storia dietro tutti.
C'è una storia dietro P., un bimbo down che ha deciso che sono suo padre anche se gli ho detto più volte che non voglio responsabilità e al massimo posso essere il fratello, ma a lui non va giù la cosa. Poi C., un pò autistico, ma quel che è peggio è che ha preso il vizio di rubarmi la Gazzetta per arredarsi la sua casetta (un cartone)...poi S. un bimbetto di 6 anni, somalo, costretto a stare in sedia a rotelle e che ogni giorno mi dice di togliermi gli orecchini e cercarmi una ragazza, "tu che puoi". Non riesco ad essere impietosito neppure da lui, dirgli cazzate, che un giorno anche lui potrà giocare a pallone con gli altri...è troppo intelligente per crederci ed è troppo far credere certe cose.
Anche lui è, pur se bambino, ha la sua storia, i suoi sogni, il suo mondo.
Ed è bello vedere la sua carrozzina spinta dal cinesino che non parla italiano, vedere giocare a pallone e sembra una pubblicità dell'Onu per quante razze ci sono...
poi se devo farmi tre ore di strada al giorno, se fa caldo, se la paga fa un pò cagare per ciò che sifa, se un pò mi annoio...fa nulla, anche questo sarà storia...

lunedì, giugno 18, 2007

E fu così...

e fu così che in una sera di Giugno giungemmo a capire che forse ma forse la nostra terra potrebbe essere il Salento...potrebbe...

venerdì, giugno 15, 2007

i giorni passano veloci sul CALENdario a MuRo

Alzarsi al mattino e non avere nulla da fare. Non vuoi alzarti troppo tardi, per cui cerchi di farlo ad un orario accettabile.
Colazione, leggera, perchè tra il tuo non far nulla e il tuo porti obiettivi metti una dieta, che ti serve, il mangiar bene, perchè bevi troppo e male, il cercare un lavoro.
E passano le mattinate a leggere libri su libri che ogni tre giorni devi andare a comprarne di nuovi. Servirà a qualcosa la disoccupazione.
In fondo la precarietà, l'ho capito, l'han fatta per questo, per i giovani.
Almeno dopo periodi di lavoro più o meno intensi puoi prenderti delle pause più o meno lunghe, in base a quanto tempo ci mettono a rispondere ai mille curriculm che hai inviato.
L'han fatto per noi, per darci mobilità e inventiva, capacità di arrabattarci con pochi soldi e trovare il modo di divertirci lo stesso.
Troppo facile farlo con soldi in tasca, prova a divertirti, a bere, a trovare una ragazza, con pochi soldi in tasca.
E quando ci riesci vuol dire che ti sei divertito.
Poi mangi, poco e bene. Verdure e cose magre, dicono faccia bene.
Pomeriggio con pensieri e chiamate non fatte per non disturbare, che sennò sei un peso e han ragione quelli "che hanno da fare".
Ma quante cose non ti ho detto di questi giorni, anche belle, passionali.
Ma non le dico che tanto ho anche capito che una storia, d'amore, non l'avrò per un bel pò.
Molto o forse poco, chissà.
E dopo tanto passare e fare arrivi ad essere vicino allo zero, di idee, di voglia e di soldi. E il tempo ti vien voglia di passarlo ad oziare.
Lì esci e vai in palestra, a correre sul naviglio per dimagrire o a giocare a pallone per dire due cazzate.
Cercando di essere puntuale. Perchè vorrei essere coglione fino in fondo.
Lo spettro di una vacanza può esserti negato da un lavoro che manca, ovvero l'equivalente a non avere un soldo.
La sera a casa tardi, mangi poco per restare in tema ed esci perchè tardi tutti han tempo. Un birra, due...e poi a letto a leggere finchè gli occhi non fan male ed è ora di spegnere la luce, su un letto sfatto che non ho mai voglia di rassettare. Un pò come la vita di tutti i giorni.

Pazienza...ho trovato lavoro, ora ho da fare e vado in vacanza...
ahahahahahahah destino crudele...tornerò a cercare da fino Agosto...ahahahahah!!!

Ora MI regalo un pezzo meraviglioso che ha a che fare con l'estate per il titolo e col mio stato d'animo per le parole. Sono i Perturbazione e il pezzo è "Agosto"

mercoledì, giugno 13, 2007

My name is Krepa

Era già molto che ci pensavo e ieri sera alla fine ne ho avuto la conferma. Per lo meno, mi sono convinto di averne la conferma.
Un pò come quando fai una cosa che per gli altri è una cazzata ma per te conta. Insomma la vita di tutti i giorni.
Stavo guardando un telefilm sul pc del mio socio montatore di mobili, il Bianka, di ritorno da Pietra Ligure e mi sono convinto della verità del messaggio.
Credo ci sia sempre un messaggio anche nei cioccolatini o addirittura a PortaAPorta....
Per ogni azione buona ci sarà sempre un avvenimento buono per te, per ciò che semini, raccoglierai. Ma non visto sotto un punto di vista religioso, aiuta il prossimo, difendi il debole e blablabla...non cazzate di queste tipo, non fanno per me. Intendo dire che ogni volta che fai una brutta azione, per contrppasso devi aspettartene una cattiva.
Forse è per questo che per ogni volta che ho fatto lo stronzo con una ragazza l'ho ripagata con frequenti delusioni "amorose" o non essendo ricambiato nei sentimenti...semplicemente quando non te la danno.
Sarà per questo che ogni volta che sbagli un goal, poi lo prendi o che quando offri da bere una birra ti aspetti che al giro dopo ti venga offerta.
Non so se sono in grado di stilare una lista con tutte le cose "cattive" che ho fatto agli altri, non so neppure quanto posso esser stato cattivo. Qualche presa per il culo alle elementari che non dovrebbe aver creato mostri, qualche volta sono sparito dalla vita di qualcuno che non dovrebbe essersi strappato i capelli...certo avrò deluso più volte molta gente, ma credo anche anche di essere stato deluso.
Sostanzialmente credo di essere in pari e semmai sono in credito con la fortuna e l'amore.
Alla fine, le cose si fanno sempre sperando di far del bene, anche i partigiani liberarono l'Italia dai fascisti, rimettendoci la vita e uccidendo anche, ma sicuramente non l'hanno fatto per dare il Paese in mano alla DC, alla Chiesa e a quattro industriali...ma l'hanno fatto in fin di bene. Altrimenti credo non l'avrebbero fatto.
Non so per filo e per segno cosa volessi dire, devo aver preso troppo sole tra un Lunedì passato a Como con Malla per una mostra sugli Impressionisti che mi ha dato l'impressione di essere chiusa e un martedì passato al mare col Bianka a montare mobili e cercare quei "buchi" di sole per poter fare il bagno...
Non volevo dire sicuramente che non farò più gli errori che ho semrpe fatto, che non sparirò più come ho sempre fatto, che non mi farò male come ho sempre fatto...insomma non cambierò mai, mai perlomeno radicalmente, forse a piccole dosi.
Era per parlare di My name is Earl, il miglior telefilm dopo Magnum PI di tutti i tempi...
My name is Krepa...

mercoledì, giugno 06, 2007

MonkeyParanoikaPsikopatika

C'era una scimmia che mi voleva
ammazzare. Ma ora non l'ascolto più...più...ùùùùù.
Voleva ridurmi a libero imbecille
non permettendomi di
essere liberamente scemo e allora ora non c'è più. Punto.
E quando punto punto e basta e non ci sono se ne ma.
Voleva affogarmi
e allora non mi ubriacherò mai più. Mai più. Lo dico ora, mai più,
se ci sarai tu.
Perchè volevi mettermi in pappa il cervello
fingendo un assedio al mio dolce culetto.
Non venderò mai più i miei diamanti, alla scimmia,
troppo preziosi anche per gli
ebrei.
Smettila di dirmi che sono gay!!!
C'era una scimmia con il phon acceso sulla vasca piena e
ora io non me la faccio più, ma proprio più.
Non mi laverò mai più, mai...se ci sarà la scimmia.
Mi veva detto brutte cose sul Mondo
ma invece il Mondo è bello.
C'era una scimmia che diceva che ogni sega
è un genocidio
e far l'amore col preservativo
è un colpo in testa ad un bimbo ferito.
Ma allora non lo farò più, mai più. Lo giuro...
non lo farò mai più sapere alla scimmia.
Che comunque, Lei, lo appoggia il genocidio di giovani
che anche se grandi si vedon bloccare il futuro.
Allora non aiuterò più la scimmia a costruire i muri e
aprirò i suoi lucchetti alle gabbie.
Voleva rinchiudermi in un regno fatato dove la realtà era
fatta per me e alla tele si vedeva ciò che Lei voleva.
c'era una scimmia che controllava i divertimenti e affossava gli spazi aperti,
non voleva disturbare i gorilla che sugli alberi stavan dormendo.
Allora non usciro più, proprio più, lo giuro...mai più, mai più o solo dove vuoi tu,
scimmia!!!
E anche se non si capisce un cazzo...
fanculo scimmia perchè comunque, comunque...
la merda la fa chiunque.

lunedì, giugno 04, 2007

I ritorni sono più veloci delle andate.

Ed era proprio il centro, il punto di svolta focale. Ma poteva anche riassumersi tutto nel solito abbaglio, la classica chimera inseguita chissà quante volte nella strada verso quello che si pensa essere il successo.
E su quel pullman ci pensava più e più volte, guardando la sua faccia riflessa dal buio della notte, cercando ogni volta l'angolatura buona, la ripresa perfetta, il modo (...e credeva davvero ci fosse) per riuscire a trovare la soluzione. Almeno a rendere l'effetto sperato.
Non riusiva neppure a capire perchè i ritorni fossero sempre tanto tristi.
Ma poco dopo trova il perchè nel "troppo poco" del suo frigo, nelle pasti mono porzione congelati, troppo freddi e vecchi come il suo cuore.
Ed era proprio nel mezzo di quella spirale di cui non aveva paura, ma avrebbe soltanto voluto girasse al contrario. Perchè non aveva mai amato le cose ferme, i fiumi morti, ma era anche conscio di essere troppo pesante per cercare di volare.
Perchè è triste lasciare un posto che non è tuo?
Se lo chiedeva al tavolo del caffè, vedendo passare le signore impellicciate, i culi sodi delle ragazzine minorenni, i vecchi catarrosi col bastone. Il perchè ce l'aveva davanti agli occhi e non voleva vederlo, offuscato dalle nebbie del mattino e dal grigio delle case. Ecco, forse, vedeva il grigio e vi immergeva il proprio Io, quasi incosciamente e anche nelle giornate di sole, nel torpore stantio di pomeriggi isolati da tutto. Nell'inutilità di essere ciò che era.
E aveva sempre odiato tornare e vedere che nulla era cambiato, i fiumi morti coi pesci boccheggianti e la valigia dell'attore, sul letto del canale, ancora da disfare.
E non c'era forma, nè verbo nè sensazione che lo dipingesse. Era triste e non sapeva perchè.

a tutti quelli che sentono che tutto sta scivolando via...precariamente
Ps: go down moses
Mercoledì, CIRCOLO MAGNOLIA
suona il mio amico Nicolicchio. Tutti presenti...
- Idroscalovia Circonvallazione, 41 - Segrate (MI)