L'angolo adatto per nani, ballerine, cantanti, troie, alcolizzati e illusi. Ovviamente qui nulla è serio...se sei dei nostri...benvenuto, entra pure

mercoledì, aprile 30, 2008

Lasciate libera la città

"Saranno giorni di pioggie e inferno", gridava un matto alla finestra dell'ultimo piano. Il solo fatto che si sentisse così nitidamente potrebbe dare i brividi se soltanto si fosse ancora capaci di provare emozioni.
Troppo pieni di tragedie e ricchi di omicidi per accorgersi di ciò che accade attorno.
Tengo in tasca soltanto i colpi della pistola con la quale mi toglierò la vita. Sarei troppo tentato dall'usarla ogni qual volta mi si presentassero di fronte Ipocrisia e Moralità.
Qualsiasi faccia esse prendano in possesso.
Saranno roghi, fuochi e depurazioni.
Senza nessuna colpa l'indifferenza coglierà i ragazzini che girano con le mutande in vista e poco altro nella testa, se non il loro posto o la loro soddisfazione.
Attaccheremo ogni piazza, ogni angolo, affiggendo corde ai pali in attesa delle teste. La colpa non è di chi le sfrutta o paga per andarci, la colpa è loro che si mercificano ad ogni angolo.
"Saranno giorni di fiamme e dal cielo verrà giù il mare", sussurrava una vecchia isterica spingendo il suo carrello della spesa. Ogni supermercato preso d'assalto e le vetrine dei negozi in frantumi.
Niente e nessuno ad intervenire, l'attenzione spostata a controllare le diversità. Sia chi è uguale a noi ma diverso, sia chi è diverso da noi ma che, in fondo, poco importa tanto è uguale.
Cammino a vuoto per le strade uguali di città sempre più simili, solo il nome a scollegarle, attento a non incrociare lo sguardo dei supponenti, dei perfetti e dei belli. Temo di non reggere al loro odore.
Saltando da un luogo all'altro, demarcando gli angoli dei palazzi ancora in piede pisciandoci sopra, che si sappia chi è passato di lì, volenti o nolenti.
La nostra terra sarà intatta alle cattive colture, ai dislivelli di coscienza o alle migliorie, meglie tutti uguali che il saper distinguere l'amaro e il dolce, il saporito e l'insipido. Non è certo colpa mia se hai gusti diversi, hai scelto un colore scuroo e hai preferito cogliere l'illusione da un altro Dio.
Saranno giorni di giri a vuoto, lasciate la città voi che potete.

"...che la bandiera rossa torni ad essere uno straccio, sventolata dalle mani della povera gente..."
PierPaolo Pasolini

lunedì, aprile 21, 2008

Fuori c'è tutto per ricominciare

Quasi per magia, l'avresti detto te?
Trovarsi a pochi centimetri dal centro stesso di un posto dove non ti senti di essere e stare lì.
Senza potersi permettere passi falsi e trovarsi invece a contare gli errori.
Forse l'essersi illusi di valere qualcosa può aver fatto male, sicuramente ha allontanato dai cancelli, dalle fabbriche e dalle proprie semplici illusioni. Che spesso fanno il pari con le uniche certezze che hai.
Poi non è comune l'esser normale e anche la malinconia è vista come malattia soggetta a domande, ma senza cure. Hai testato che non serve a nulla la stanchezza fisica, che nuotare gridando sott'acqua ti fa perdere lo stesso la voce e molto spesso il concetto non arriva dove vuoi farlo volare.
Hai detto no ad ogni svolta decisiva, ma di fronte alla sconfitta va ammesso il fallimento.
La dimissione non annienta la dismissione, il frantumarsi del tuo castello edificato a colpi di fatica e sudore non potrebbe che esser sgretolato dalla classe operaia e da quella polvere ricostruire un'idea.
Quasi per errore, l'hai mai ammesso te?
Di fronte a certe sconfitte devi certo credere di poterti rialzare, ma prima capire dalla tua autocritica dove e come correggerti.
Perchè le vittorie non nascono dall'alto e per essere felice non devi certo esser chiamato Dottore.
Magari lo vedi nei mezzi pubblici alle sei del mattino, nei volti di chi entra davanti a una fabbrica o in chi esce infreddolito da un call-center serale, dall'extracomunitario in coda al discount o nel senza tetto che aspetta il suo turno per un piatto caldo. Magari fuori dai palazzi che contano.
Forse servirebbe guardarsi dentro, senza ascoltare gli altri e per una volta prendere una decisione (si dice impopolare in questi casi?), che non deve per forza sempre portare a risultati nel breve tempo.
Magari non ne porta neppure nel lungo, ma si deve ricominciare dal basso...
Quasi per magia o quasi per errore, si è sempre un pò più belli quando si è sporchi e sudati.
Per lo meno, mi resta l'illusione che è quasi una certezza.

lunedì, aprile 14, 2008

Il gentile susseguirsi delle primavere

Fate silenzio, il bambino sta dormendo.
E' tardi, è appena passata la mezzanotte e a quest'ora i piccoli dormono.
Soprattutto quando hanno passato un giorno intero a giocare, a emozionarsi e a credere di riuscire a scottarsi toccando il sole.
Fate silenzio ma state attenti, perchè la prossima volta che lo incrocerete, avrà compiuto tre anni, sarà più grande, più forte e più maturo.
Sarà più vicino alla sua morte.
Fate attenzione e siatene felice se volete, ma ora non svegliatelo, non sopporterebbe nessun frastuono.
Non sopporterebbe che nessuno spezzasse a metà i suoi sogni, sia che siano incubi sia che siano orge collettive. Forse ha già le idee fin troppo chiare.
Però saprebbe incazzarsi molto, non sopporta le moine ma neppure gli schiaffoni, credo l'abbia sempre dimostrato. Per cui...Fate piano...
Non verrà da voi a dirvelo con feste o messaggi, per cui dovrete accorgervene da soli, anche se ormai ve l'ho detto io. E' un pò più grande oggi. Non molto, non necessariamente sarà più maturo e per questo nemmeno più duro.
Semplicemente aggiunge un tassello temporale alla sua esistenza, si avvicina alla fine o semplicemente si allontana dall'inizio, soffiando sull'infinità di cose dette, dei silenzi che hanno trovato una forma, di paure che son riuscito a esprime e di un modo che forse mi ha avvicinato a più persone di quanto possa averlo fatto di persona.
Ora silenzio, è così bello quando dorme e appena apre gli occhi potrai dirgli ciò che vorrai. Ha già il carattere di chi se ne fotte del parere altrui, anche se lo ascolta sino all'ultima parola.
Cazzo...forse ci ha sentiti, si è mosso. E' già così figlio di puttana...non so da chi ha preso.
Ma ha sempre avuto il suo carattere, piaccia o no, sin dai primi passi.
Si prende il merito di saper essere malinconicamente fottuto suo malgrado, senza per questo chieder nulla e se a volte vi è sembrato vicino a voi, gli ha sempre fatto piacere ma se ne è anche fregato, perchè in fondo, cresce per sè...almeno fino al giorno in cui deciderà di eclissarsi dietro chissà quale orizzonte.
Allora facciamo silenzio, se poi vi capita di incrociarlo, potete anche fargli gli auguri.

venerdì, aprile 11, 2008

Quello che non c'è

Mi ci han fatto pensare ieri sera.
Per un allenamento finalmente insieme al Gruppo, dopo circa un mese e 1/2 di stop per un legamento non troppo legato. Ma basta non pensarci mi ripeto, pensando che l'indifferenza possa essere abbastanza spessa per non far trapassare il dolore.
In fondo è un modo per pensarci indifferentemente.
Mi basterebbe tornare in campo anche solo 5 minuti quest'anno, magari per festeggiare. Ormai sono numeri che mi rimbalzano vorticosamente per la testa...
4 partite, 360 minuti, 12 punti.
Poi chi si è visto si è visto.
Ho questa foto di pura gioia, è di un bambino con...la sua palla...è così che la vedrei, perchè niente è come correre senza problemi.
Senza quello che non c'è, che non puoi avere, che non puoi sapere.
Quello che ti rendi conto essere fondamentale, nel momento in cui viene meno.
Come quando la tua mano non trova più la sua o hai dimenticato le mutande e hai un buco nei pantaloni.
Certo, è sempre più facile guardare a ciò che non si ha come a un qualcosa di lucente, di colorato o di affascinante. Come se fosse sempre meglio quello che non c'è, come se la forza per alzarsi alla mattina venga proprio da quello.
Ma so che maledico il modo in cui sono fatto, il mio modo di morire sano e salvo sperando che ci sia...è quello che non c'è, per quello che non c'è.
Potevo anche dirlo ieri sera, la doccia piena d'acqua, il fango, la pioggia e quel desiderio di poter dire che in fondo, anche solo 5 minuti avrebbero un senso.
Sarebbero Il Senso, per me, ora.
12 punti, 4 partite, 360 minuti.
E' quello che (ancora) non c'è.
ps: nei prossimi giorni ci vediamo qui...un progetto grandissimo, avveneristico, forse da pazzi...qualcosa che non c'era ancora e per questo da seguire. Vi aspetto...



**con molta umiltà, direi la sigla ufficiale di questo angolo

venerdì, aprile 04, 2008

La perfezione istiga la mia perversione

Sai che i fiori nascono e come le piante affondano le radici nella terra.
A volte umida, altre secca, ma che ti piaccia o no sempre di terra si tratta.
La concimi col tuo sterco o la bagni col tuo pianto, ti piaccia o meno, cresce.
Pulisce il tuo senso di colpa aver contribuito alla Natura. Ti piace.

Poi lo osservi sul tavolo. Colorato, spunta distorto dalla trasparenza del vaso.
Liquido vitale al suo interno, protegge la versione malvagia del petalo rosso.
Ti sembran tutti uguali, ma son diversi nel loro somigliarsi.
Non è neppure detto che la sua bellezza piaccia a tutti.

Ti piaccia o no, stronzetto viziato, la sua bellezza dura pochi giorni.
Cambi subito obiettivo quando ti si rompe in mano il petalo?
Io non riesco a scrivere perchè troppe volte mi son tagliato con le spine.
La mia maglia ha macchie di sangue. Il tuo è sperma?

E' appassito, la chiamano Natura, ma le sue radici stavan bene nella terra.
Sputare tra i denti in mancanza di altro, tra tette deformi e cosce depilate.
Tu offri sesso, offri dolore ma per esser pulita lo chiami amore.
Non mi capisci e poi ti stupisci se oltre al mio alcol, bestemmio gridando.

Lasciami il fiore appassito, lo farò seccare accanto alla finestra.
Lasci sul tavolo la scia di pura illusione, vicino al vaso con un nuovo fiore.
Lo fissi in trance come fosse amore, ricorda solo che non è in terra.
Illudi tutti, ti piaccia o meno, è solo un fiore che presto muore.

*ispirato in parte da un pezzo del nuovo libro di Jodorowsky e in parte dal nuovo singolo degli afterhours "è solo febbre". oltre alle solite vicende personali. per i puntualizzatori...