L'angolo adatto per nani, ballerine, cantanti, troie, alcolizzati e illusi. Ovviamente qui nulla è serio...se sei dei nostri...benvenuto, entra pure

giovedì, agosto 07, 2008

...qualcosa...

Chiamala pure una città utopica.
Portala alle estreme condizioni sociali, togli il cielo azzurro e metti qua e là qualche pizzico di razze differenti.
Un insieme irrazionale di persone a condividere storie e passioni, frenesie e linee metropolitane.
Dal cielo e dalla terra, persino dal mare se solo ci fosse, verrebbero fuori le ansie e le mode, i torpori
e i tristi avventi.
Non tutto è investito in banche e qualche puntata tra troie e Casinò è consentita più o meno a tutti.
Tra il Centro controllato dal milite armato alla periferia in mano a pochi balordi, si completa una delle poche democrazie ancora vigenti tra il controllo interessato e il controllo degli interessi.
Fosse solo per pochi pezzi di città, passati mille volte ai nostri occhi tra andate e reverse violenti, col telecomando controllato da una sveglia alle 7 e 3o del mattino.
Da una piazza in cui una bomba ha dato vita ad un'Italia troppo smorta mettendo fine al "bianco&nero" per un colore solo, il rosso, a regni senza patria in mano a finti signorotti col passatempo della politica.
Dai locali strogonfi di ovvietà fuoriesce l'utilità di quello che non c'è, della mancanza di letti doppi e al dominio della porzione singola, senza condimento.
Mancano i paragoni, gli estremi e le sostanze, tutto concentrato verso il vertice di una parabola tendente verso il basso, un grosso contenitore di mediocrità e di volgarità.
Sia bene chiaro che adoro le tette e i culi nudi in quegli inutili cartelloni pubblicitari.
E non sono le stagioni tutte uguali...
tantomeno i pochi parchi vuoti o le file del sabato fuori dal supermercato...
in parte i call center e l'aria condivisa tra chi ha troppo e chi troppo poco,
anche se ormai il prezzo della benzina diminuirà il gonfiore del portafoglio sano.

Ora prendendomi un pò di tempo, cerco di vedere questa stronza ipocrita da un pò più lontano.
Capire perchè quando si è lontani si paragona tutto a lei trovandolo bellissimo e comprender come mai si ha sempre voglia di tornare indietro, cercando di far cambiar qualcosa.

Molto spesso le partite hanno il risultato scritto, ma mi piace giocare.