L'angolo adatto per nani, ballerine, cantanti, troie, alcolizzati e illusi. Ovviamente qui nulla è serio...se sei dei nostri...benvenuto, entra pure

domenica, luglio 29, 2007

Orgoglio(nel nome dell'amore)

C'era un muro, una famosa siepe che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
C'erano luoghi e speranze e tanta falsità mascherata dietro.
Parole e parole che formavano una cortina dietro la quale era sempre facile far passare la voglia di eccessi come la necessità di una vita.
Ci sono uomini che parlano di amore e gentilezza e speranza e ancora amore.
Si mascherano con trucchi e vestitoni e sparano sul Mondo anatemi e convulsioni. Discorsi guidati da un'unica mente che spesso si nasconde tra le gambe.
Poi parlare di donne che hanno problemi e donne che li scaricano sugli altri che li scaricano nel cesso e che blablabla...

Avevo iniziato questo post così. L'ho cancellato. Riscritto e ricancellato.
L'operazione è andata avanti 4 volte ed è stato brutto, per me, cancellare e riscrivere.
Non mi era mai capitato. Ma ogni volta era più naturale cancellare che "postare".
Sul perchè ci ho pensato un pò...
sul perchè mi sono dato alcune risposte...
sul perchè ho fatto un breve calcolo, la radice quadrata delle risposte, la divisione delle domande e il risultato? "cazzo te ne fotte di parlare d'amore, quando stai partendo per le vacanze?!?!?!?"
Così dopo il difficile calcolo algebrico, un bel fanculo al bello e al brutto dell'ultimo anno, all'uomo che parla d'amore, alla bella signora borghese e al brutto anatroccolo proletario.

Poi vedo che allora avrei potuto scriverlo quel post.
Che non erano tutte mie paranoie. Allora penso e ricordo solo l'inizio, il resto era troppo personale e sicuramente noioso.
La spinta me l'ha data un fatto sportivo che a molti sarà passato inosservato. Ma a me no, perchè come ho sempre pensato, il calcio non è sport.
Almeno non soltanto.
E' vita, sono uomini, sono storie, a volte anche tragiche.
Così capita che l'Iraq, nazione famosa per fatti duri e crudi, per morti e bombe, diventi campione nella Coppa d'Asia e fin qui nulla di strano. Nulla di strano se non fosse che quei ragazzi non hanno veri campi da calcio, non hanno le fortune dei Grandi del calcio e nemmeno dei Piccoli come noi.
Ma la cosa davvero importante è che il calcio sia andato oltre mille chiacchiere sulla Pace, mille sermoni di pretuncoli o Imam, mille discorsi pacifisti o guerrafondai.
La Coppa alzata da un uomo e uno stato che sfida le bombe per festeggiare...
Questo forse è amore, come amore è stato scendere tutti in piazza quel 9 Luglio, ma qui ha un peso diverso.
Sunniti, sciiti...tutti uniti sotto un trionfo, puro e giusto, fatto da uomini veri che corrono in braghe dietro a un pallone e non da politici fanfaroni o tromboni religiosi.
Un applauso al tecnico dell'Arabia che ha detto di aver perso volentieri contro l'Iraq, perchè il mondo tifava per loro e non è solo la vittoria di una Coppa. E' la vittoria della vita, dell'amore...
E' l'orgoglio di provare a vivere nonostante tutto, nonostante tutti, per amore del proprio Io, di una nazione, ma anche solo di un tramonto o di un fiore.

Allora a voi le conclusioni. Io le mie le ho già tratte da un pezzo e ora...
fanculo...me ne devo andare in vacanza...

fa molto più rumore una bomba o un un fiore regalato?

venerdì, luglio 27, 2007

Un momento (dura quanto...)

Le grida sono sempre più forti e mi sembra strano possano uscire da un corpo voluminoso ma non molto alto. Ma arrivano forti ed hanno la doppia capacità di rompermi la testa e i coglioni.
"Non è colpa mia è il momento che è così!!!tu te la prendi con me, ma perchè non affronti il momento?"- sembra la risposta meno convincente che io possa dare, ma è la verità - "insomma vabbè...non mi asciugare..." - è la cosa che in genere fa terminare il frastuono scatenando fiamme silenziose verso il mio stile di vita.
Cosa che non pensavo neppure di avere. Lo stile di vita. Mentre sono sempre stato convinto di avere un certo stile che molti, e soprattutto molte, mi riconosceranno.
Ma non è solo l'inizio costante delle mie giornate a rendere il momento un "momento". E' tutta una serie di cose, di circostanze, di fatti circostanziali e di circhi stazionari. Soliti animali, soliti numeri e soliti incassi. Alla fine la somma riporta soliti insuccessi e successi.
Ci vuole stile anche nel sopportare gli altri e non fare a pugni col primo faccia da culo che passa. Soprattutto se non sai fare a pugni e se ormai dormire è diventato un optional.
Le hai provate un pò tutte. Donne, pugnette, pesi in palestra...non ce la fai.
Anche senza esserti infarinato prima, la notte la interpreti come una cotoletta, non a caso milanese. Stai fuori il più possibile e cerchi di colmare il vuoto che hai dentro con liquidi che non sono mai in eccesso, ma che alla lunga accusi.
Non è ansia, neppure eccesso di stanchezza. Forse sono proprio tutte e due.
La cura, oltre al classico binomio "gnocca-patata" (che non è un binomio ma è solo per non sembrare monotematico), è il ricaricare. Staccare la spina e ripartire.
Spegnere il telefono, il pc, la testa e andare in vacanza solo.
Solo con i miei amici (di cui ho bisogno), le mie nuove e future amiche (di cui non posso fare a meno) e i miei vizi (senza i quali sarei perfetto e quindi noioso).
Ricaricare e ripartire per il prossimo anno che sarà fondamentale per molte cose e assolutamente identico agli altri anni per altre.
Un nuovo lavoro...
Una nuova e più difficile avventura sportiva...
La voglia di mettere a posto la testa sentimentalmente...
Sono stimoli. Non so se belli, buoni, forti e che so io...ma sono stimoli.

L'anno prossimo, il prossimo anno solare, spaccherà.
Promessa di Krepa, promessa di moschettiere.

Così finirà questo momento. Sarà contenta anche Lei, che la smetterà di scassarmi le palle.
Passerà tutto anche da quella lacrima, uscita lasciandomi alle spalle quel portone, quella scuola e quelle piccole bestioline cui mi sono affezionato. Ma si sa, sono un cazzo di sentimentale...

lunedì, luglio 23, 2007

Mi addormento sempre dopo i titoli di coda

Tutto comincia con una piccola ripresa di un qualcosa che entra nella stanza e mi si posa sulla pancia. Un foglio, una cartaccia. Forse una giocata del Lotto del giorno prima, ovvimente persa.
Poi un passaggio veloce sulla classica canadese mattutina, che anche se ormai ho 26 anni, non manca ancora di fare capolino.
Sono nella tazza del cesso, la classica pisciata, una scrollata e via. Sull'onda del vortice centrifugo salta la prima canzone della storia, qualcosa di veloce, ma anche indicativo. La giornata, la solita della solita vita sta iniziando, io metteri "Rebel Rebel", ma ascolta pure il pezzo che preferisci.
Sono la tazzina nella mia cucina, una corsa in bagno, il sale nel caffè e "vaffanculo fa vomitare". Mi lavo la faccia, mi sciacquo le ascelle e rifaccio il caffè.
Una sguardo veloce ai capelli e le smorfie agli stronzi che hanno deciso di abbondonare la mia testa. Ogni giorno è un rito funerario.
Suona l'altra sveglia, al solito sono in ritardo e al solito me ne fotto. Oggi, come tutti gli altri oggi, voglio fare ritardo.
Controllo la posta non mi ha scritto nessuno. Sono nello spam, nella mail del Viagra, la catena stronza e suona il cellulare. Non ho mai voglia di rispondere al telefono quando mi sono appena svegliato.
Colazione al volo, il tempo di cagare e corri subito fuori.
Se tutto fosse un film ci sarebbero sprazzi del lavoro, il tempo divertente due flash dell'occidente. Pochi soldi in tasca, il panino della mensa e niente da pensare e tanti flashback vivi. I pensieri della gnocca, i 5 minuti per l'amore e cosa abbinare alla camicia rossa.
La ragazza che ti piace e il tuo primo amore. Le cazzate della sera e i ricordi dell'infanzia.
Al parchetto col nonno e all'oratorio con gli amici.
Le vacanze in tenda e quelle con la benda sul pacco.
Sono nella sbronza, nella fighetta stronza, la cenetta buona e la scatoletta di tonno. In giro per l'Italia, il Messico, la Spagna, la Grecia e il resto d'Europa, di notte e di giorno, col sole e la pioggia e tante cose da vedere...se questo fosse un film, magari un paio di minuti di sesso riusciremmo a montarli. Magari al rallentatore.
Torni a casa, stanco e sfatto, brutto con le occhiaie del giorno prima. Raramente felice del tuo lavoro, spesso infelice del tuo successo latente, ma represso e battente. Per cui vivo.
Passi le ore con gli altri e questi altri sono tutto per te. Attori della tua vita e registi dei miei momenti. Due pesi in palestra, due scarpate a calcio e quelle immense doccie calde sotto il flusso continuo e quei discorsi che nemmeno Scola o Monicelli hanno mai riprodotto in un loro film. Sarebbe un successo di pubblico gay se alcune scene degli spogliatoi venissero proposte.
Poi usciamo fuori, seguitemi nei passi e state bene attenti che poi andrò a zig-zag. Nessun lavaggio rapido e il cambio sopra il tavolo e rido ancora del calzino sporco dentro il bicchiere.
Sono nella montagna di piatti da lavare, le magliette non stirate e lo sporco accumulato da giorni a causa dello star solo nella mia testa, la mia stanza o la mia casa.
Ma se fosse un film tutto sarebbe comunque perfetto...ma adesso devo uscire e devo fare presto, la notte è appena nata e io sono ancora bambino. Poi finirai col vedere le solite cose, le solite facce e i soliti cazzo di discorsi inutili, che non portano mai a nulla ma a un qualcosa un giorno porteranno. Ne sono sicuro. Sono un illuso per natura. Le scene divertenti, le mie serate e i sogni che si vanno a infrangere e rinascono come solo nelle nostre teste si può fare. Solo che a volte muoiono le cellule e rinascono sempre meno sotto forma di sogno e sempre più come incubo.O realtà...ma questo in un film non si può far vedere.
Ma se questo fosse un film lo vorrei con più sesso(anzi più scopate) e un pò più affetto. Non abbracci e baci falsi ma semplici emozioni e capire un giorno, quale giorno non lo so, quando gli altri parlano di amore o di essere apprezzati e non solo...boh....usato non mi piace.
La scena va veloce, il pezzo di sottofondo deve essere forte, pesante, disgraziato...intervalliamo tutto con immagini di pezzi di storia, i miei nonni, il Giambellino, la mia squadra di pallone, i miei bambini e una grossa bara finale con un bel brindisi dei pochi ma buoni.
Poi tutto scorre rapido, le mie strade, i miei posti...
titoli di coda...

venerdì, luglio 20, 2007

Musa (in cerca di)

Sono molti giorni ormai che credo necessiti di una Musa.
Certo il tempo del mio pensiero può sembrar molto, ma diventa poco se espresso in mesi ed additittura nullo se posto in anni.
Il fatto è che credo mi renderebbe tutto più facile. Potrei dormire la notte, risparmiare i soldi delle copiose bevute e dedicarmi maggiormente ai miei hobbies ormai sopiti e addormentati nell'oblio dei nullafacenti. Il bricolage e il giardinaggio.
Non cerco modelle, ma obiettivi estetici da raggiungere. Poi non voglio rappresentarli solamente nella mia mente e neppure minimizzarli ad un mero ideale sessuale.
(ndr Ciò non vuol dire che non farei sesso con modelle).
Non mi sono mai scopato una musa ispiratrice, forse perchè non ne ho mai avuta una.
Un'ispirazione, un ideale o semplicemente una figura che mi permetta di tramutare in parole ciò che di bello esprime.
Un fiore di vent'anni non ancora conosciuto, una trentenne da seguire, scovare e capire. Anche un bel cavaliere giovane e tenebroso, alla Dorian Grey.
Certo starai pensando che ho bisogno di una ragazza, intesa come fidanzata e quindi affetto e blablabla...può darsi, ma parlo d'altro.
E' un equilibrio instabile, che spesso porta a star bene da solo e male con altri se non ho la mia ispirazione. E' una corda che ti tiene in bilico su un burrone tra lo star bene se c'è e lo star male
anche se è presente.
Forse è la netta ricerca di una fonte di ispirazione, del bello, che ti porta allo sfinimento e all'evaporazione delle idee.
Forse è solo...ma magari anche no...boh?!?
Forse è annegata in un bicchiere di Vodka Tonic, ma allora capisco che forse sarò costretto a non esser mai ispirato e quindi solo.
Allora prendo il telefono e scorro la rubrica. Penso a quanti di questi nomi abbiano una Musa e rido, perchè forse anche loro sono in cerca e se non ci troviamo mai è proprio perchè siamo sempre fuori, in cerca di Lei e trovando Lui. Sempre che si senta il bisogno del Bello.
Io sono fuori da un bel pezzo e non trovo nulla di così bello che voglia illuminarmi il percorso e la cosa buffa è che quelle cose da cui mi farei ispirare non vogliono seguire la mia strada.
Certo l'erba del vicino è sempre più verde ed è anche per questo che mi sto attrezzando bruciandone un pò.
Qualcuno disse -"sono uno straniero infelice contento di scappare per le strade del Messico. I miei amici sono morti su di me, le mie amanti svanite e le puttane bandite, il mio letto sbattuto e sollevato dal terremoto**"- già ma io in quelle strade ci sono già passato e ora ho proprio voglia di capire da dove cazzo veniva quella luce che mi ha portato fuori da quei cunicoli.
Ora esco a cercare qualcosa di bello e ho anche una certa sete.

Vorrei un pò di quella ispirazione che ti fa inventare storie magiche e fatate. Come i Grandi scrittori, come chi ha inventato storie di proiettile volanti, di sassi devianti e di molotov che appaiono e scompaiono. Di botte date al vento. Storie così, mi chiedo da quale bellezza vengano ispirate. Di certo non dalla vita e di sicuro portano alla Morte del bello e del giovane.
Ricorda ora, ricorda sempre...
**Jack Kerouac
parlando di cose davvero serie. vai qui

mercoledì, luglio 18, 2007

Milano non è la verità

Passo dopo passo corre tutto sotto i piedi.
Me lo dicevo l'altra sera prima di una birra a due con Davide dopo un appuntamento terminato a Villapizzone. Percorrevo la strada tra Duomo e Viale ConiZugna senza pensare troppo alla distanza, all'aria calda o alle zanzare.
Pensavo a Milano, la mia Milano.
Quella che tutti odiano e, come tutti i grnadi amori, non riescono a lasciare. Quante volte e quanti giorni mi sono trovato per strada a far chilometri a piedi o con i mezzi, vedendola vivere e vegetare anche quando tutto il resto dorme o è appisolato. Vedevo ViaTorino e i suoi negozi, la Milano delle griffe, quella un pò fighetta, con i sua Sanca, le sue modelle, le discoteche e la cocaina a cunette sui tavoli dei posti giusti. Tutto scorre comunque anche nelle strade di periferia tra la mia Giambellino, dall'aria multiculturale, con l'aroma algerino, marocchino e un pizzico di spezia senegalese mischiata alla durezze del freddo dell'est. Senza scordare il fascino asiatico del cinese itinerante e del cingalese operante. La mia periferia è uguale a quelle di altri cento o mille facce delle case popolari, Barona, Gratosoglio, Quarto Oggiaro...facce semplici e esistenze complicate, gente perbene e vite spezzate.
Troppo facile parlare di zone infami quando viene da un posto con domani assicurato.
Ho preso mezzi a tutte le ore tornando a casa tardi da ogni situazione. La 90 da Lambrate a PiazzaNapoli con il pieno di estero e la pochezza di Italia e il fascino del 14, serpente per Milano, che insieme alla metro ha intrecciato mille storie. Di amori passati e di scopate fugaci, serate con rientri a casa malandati e bestemmie gridate ai ritardi. Corse per prendere l'ultimo mezzo e passaggiate non volute nel cuore della notte.
Come amo Milano e quanto la odio, per qella nebbia che ti avvolge in inverno e il caldo che ti appiccica addosso anche i pensieri.
Navigli, Colonne e Sempione, serate trascorse sull'orlo del bicchiere, tra il locale fighetto che non vuole il sandaletto alle bottiglie spaccate sul ciglio della strada. Il ritrovo del Mom al mercoledì e la ricerca della birra a tre euro nella settimana.
Il tutto passo dopo passo, con qualcuno affianco. La mia Milano internazionale col suo carico di sporco, zingari e letame, Quella di San Vittore e di Montenapoleone, molto meglio il Leoncavallo dell'Hollywood con Inzaghi e Briatore...la Milano che balla, la fotomodella, il Rattazzo, il '68 e i capannoni della rivolta tramutati in capannoni per sfilate. La Milano del Duomo che brucia il campo nomadi, la Milano fascista che porta avanti protesta di sinistra e la Milano perbenista che insigna come si manda affanculo il resto del Mondo.
La Milano che odio, la amo alla follia.

domenica, luglio 15, 2007

Dedicato

Siccome ultimamente vengo accusato di tediare con la mia depressione (peraltro non vera e mai appurata) dalle pagine di questo blog. Che voglio fare il finto impegnato e altri blablabla che in realtà mi divertono molto.
Per prima cosa perchè pur dicendomi che non leggono mai, sanno sempre cosa scrivo. Poi perchè comunque, anche se cattivelli, sono simpatici. Così mi viene chiesto di scrivere di cazzate, di sbronze, di alcol, di serate e blablabla.
Ma a me sembra già di farlo, però dicono "è pesante...". Io di mio penso che anche loro sono spesso e volentieri pesanti e a volte sono giù (alcuni sono sempre giù), non hanno voglia di uscire, devono tornare presto. Però io non gli dico di non farsi più vedere. Però forse hanno ragione visto che sono tutti della stessa idea. Così che fare?
Non che mi vada, ma da buona puttana potrei anche accontentarli.

Vi dico delle ultime due serate fatte. La mia festa e quella di Marco.
La mia sabato scorso. Non ricordo un cazzo.
Anzi qualcosa la ricordo, molte altre me le hanno raccontate. Ricordo i gavettoni e che ero bagnatissimo. Ricordo che appena arrivato il frigo era un muro di birre e un'oretta dopo erano finite. Però era bellissimo vedere quel muro che si sgretolava a poco a poco. Poi c'è stata la cena col porco di 30 chili che però a me ha fatto un pò cagare, ma ho mangiato avidamente il tutto perchè sapevo di dovermi alimentare per poter tirare bene i gavettoni. C'era un mare di figa, tante belle ragazze e poi si sa che ad un certo punto tutto sembra bello.
Naturalmente ero il più bello della festa, tra i più messi male e tra i più bagnati. Ma mi sono divertito tantissimo. Troppo forse, ma ci può essere un troppo? No.

Ieri invece abbiamo fatto una cena a sorpresa per Marchino. Compiva ben 27 anni e non aveva, come al solito, nessuna voglia di festeggiare, per cui serviva una festa a sorpresa. Talmente a sorpresa che abbiamo rischiato di farla senza il festeggiato, che non voleva cadere nella trappola dell'invito della Clo. Una serie di messaggi minatori l'ha convinto a uscire e raggiungerci.
Eravamo tutti presenti e Lui no. Ma ti pare.
C'era Lillo con la sua Monica, DavideComunistaMangiaBimbi, Jack, Fabbbbbio,io e Malla e le bellissime Clo e Sara. Lui no? Non poteva amcare la star.
Poi tutto è trascorso tra gavettoni dal terzo piano che pare facciano molto male per i primi 3 minuti utili a far sentire in colpa gli altri, apprezzamenti poco gentili a questo blog, chiacchiere tra amici che tra un compleanno e l'altro stanno vedendo cadere sempre più capelli.
E poi?Tanto vino, rosso bianco porto, birra e infine non siamo neanche usciti perchè il festeggiato era preso male e si era fatto tardi. Ho anche fumato un pò, era tanto che non lo facevo ma ho tossito ome un babbo come sempre.
Insomma mi sono divertito anche così. E' mancato soltanto un pò di sesso, ma sarebbe stato noioso e scontato.

Bene. Credo di avervi accontentato, anche se mi dissocio da questo post. Spero almeno di aver fatto felice il gruppetto di miei "non" lettori che troveranno così meno depresso il mio blog. Mi scuso perchè anche impegnandomi non riuscirò mai a raggiungere il livello di interesse che le vostre vite potrebbero dare. Chiedo venia...

venerdì, luglio 13, 2007

no-tranky time

Fingo di star fermo sotto il palo che mi illumina due metri di strada. Il diametro
che disegna sulla strada mi fa paura. Non ho mai amato il buio ne le cose particolarmente scure.
Ma in realtà son via con tutto il resto.
Sto correndo per capire, per andare dove ncora non sono stato oppure solo per fuggire alla noia. La noia dell'aria che mi obbliga a non morire, che mi appesantisce entro, che mi inquina l'anima. Ed è più di mezza giornata che non tocco niente. Niente carne, niente merda, niente alcol.
Solo aria che mi impone la quotidianità che mi annoia, che mi obbliga a mascherarmi e dire troppe volte "" quando "fanculo" sarebbe la chiave per aprire il portone della serenità o perlomeno del quieto vivere.
Non ricordo bene molte sere appena passate e ne ho dimenticate a centinaia di vecchie, ma ricordo ancora certi sapori, certi odori o sensazioni che ho provato per piccole cose, le più insignificanti. Una mezza frase, un sorriso rubato o un abbraccio quando non ce n'era bisogno. Ricordo anche tante cose che mi sono state sul cazzo e non sono sempre le più pacchiane. Ma ho perso in cellule bruciate ricordi di serate che spesso come un puzzle si ricompongono e mi fanno vergognare on per ciò che ho fatto ma per non averle più con me.
Sono troppo bello quando sono storto e marcio e faccio schifo ai più.
Guarda bene in faccia, non è fango e neanche merda sono solo i resti infami della notte. Una notte non qualsiasi, di quelle belle, di quelle che non puoi far sempre e certi non fanno mai. I resti che rimangono dopo aver fatto l'amore con la testa nel cesso e che ti fanno avere voglia di cambiare con un conto in banca a zero, nessuna certezza se non la carta d'identità, la capacità di tirare su una storia pari al conto in banca e l'insana malattia di piacersi comunque, anche se sporchi e sudati.
Allora lascio il palo e corro anche fuori dal cono di luce. Forse oltre non c'è niente o magari sì, per ora non mi interessa, le certezze mi annoiano.

lunedì, luglio 09, 2007

Prima vera, poi passa

Continuerai a caLpeStare i Fiori FinchE' CrederaI dI CammiNare sOla.
Ti sfreccian tutti accanto con la loro sicrezza e tu, lenta e artefatta, pensi ai malumori, ai tuoi dissapori che ti suonano in testa le solite note stonate e quelle parole in versi senza senso della canzone del momento.
Hai creduto alle fiabe sin da quando eri piccina e ora che il principe azzurro non arriva, credi che anche quell'affascinante storia della Vergine che ebbe un figlio sia tutta una fregatura. Non ti capaciti del perchè tutto debba essere così estremo e perverso, ma il turbine ti sta trascinando lontano dalla riva.
Ma ti vedrai tra vent'anni in quel tuo fiore non sbocciato, solo allora capirai di aver dato troppo peso alle tue paure e di non aver fatto nascere i tuoi sogni.
Guardando quelle foto, annebbiata dal fumo delle ExtraLight che aspiri avidamente, capirai di aver sbagliato e che eri bella.
Nel tuo essere giovane, nel tuo essere pura e che tutto quello che ti angosciava, quegli editoriali di VanityFair che ti facevano sentire diversa, non avevano ragione. Ma hanno vinto.
I pudori e bagni freddi ogni volta che il pensiero si faceva velato e lasciava trasparire voglie e passioni naturali, non hanno certo lasciato campo alla vita.
Ora, depressa, gioca al Lotto le misure del culo allargato e la caduta libera del seno, direttamente proporzionale a quanto era bello quando sosteneva il peso del tuo avvenire.
Continua a calpestare i fiori sulla strada quando vai a giocare al Lotto, ma ricorda, è troppo tardi per poter vincere; la primavera della vita, l'hai già bruciata in una sola stagione.

domenica, luglio 08, 2007

Il cielo è ancora AZZURRO sopra noi

Un anno. In tutti fa 365 giorni e non so quanti secondi e minuti. Certo tanti.
Ma niente per cancellare un emozione, il sogno del bambino che si realizza anche seduto al divano, guardando una palla che rotola su un prato.
Ma non c'è niente di poetico, è solo pratica e sudore. Soltanto il destino e qualche millimetro di differenza tra un tiro sbagliato e quello giusto, il tuo.
Ed eravamo tutti lì, insieme anche se lontani, vicini anche se soli in quegli interminabili minuti.
Non serve altro per ricordare che il 9 Luglio del 2006, un anno fa, sono, sei, siamo diventati Campioni del Mondo e niente e nessuno potrà togliermi quelle emozioni.

Ora piangi un pò riguardando queste immagini...

giovedì, luglio 05, 2007

Tengo botta anche al lento scorrere del tempo

Mancano due ore al mio compleanno e ancora sono fottutissimamente vivo...
Certo tutte parole donate al vento, ma sono ormai entrato in quel poker di carte che ti avvicina tragicamente al baratro dei 30. La chimera che fa dire "cazzo ma sei vecchio..." oppure nello sport "cazzo ma ha esperienza..". Ma io me ne sento 20...massimo 21...
Inutile dirmi sei giovane, lo sento. Ogni giorno pesa sempre più e ormai ogni mossa deve, anzi dovrebbe essere calcolata, valutata.
Manca un'ora e mezza al mio 26esimo compleanno e sono ancora miserabilmente vivo...
non voglio certo fare il viveur, non ho nulla da insegnare a nessuno ci mancherebbe. Però tutto lo valuti in maniera diversa. Le persone le paragoni alle migliaia che hai conosciuto, le ragazze all'unica che hai amato, i viaggi sono sempre diversi dai tuoi e molti smettono di sognare.
Sembra quasi che crescendo si debba cambiare, diventare cinici e razionali, precisi e calibrati.
Guai a mostrare il culo nudo e azzardare un commento. Mi fanno un pò paura quelli che crescono.
Vedo amici ormai divenuti grandi, quasi sposati e che purtroppo hanno cambiato modo di essere, non sono più i miei vecchi compagni di sbronze e broccolate, di quando si passavan le serate tra una birra e i commenti alle ragazze poco inclini al nostro fascino.
Qualcuno direbbe, che "mi sto accorgendo che invecchiare con me non deve esser facile", forse perchè provo a non farlo. Perchè sono uguale a come ero 3 o 4 anni fa, qualche pelo bianco in più, ma sicuramente più immaturo. Anche questo mi fa un pò paura, meno, ma me ne fa.
Manca circa un'ora a questo compleanno e tra poco usciro a bermi la birra della staffa, a salutare il 25 e andare oltre. Non cambia nulla, anzi, forse sì.
Non sono assolutamente pensieri o parole di un giovane vecchio o viceversa, solo il tempo che passa e davanti allo specchio, al mattino, non vedi solo che sei sempre un bel ragazzone, ogni tanto pensi anche allo scorrere del tempo, a volte gira nello stesso senso del water. Al fatto che sei sempre in ritardo su tutto.
Parlo con gente poco più grande di me che alla mia età ha avuto figli, "educo" bambini che hanno genitori che li hanno messi in questo cazzo di Mondo alla mia età, ho le prime avvisaglie di amici che si sposano. Ho paura di questo, molta. Poi non potrò più fare tutto il resto.
O forse sì, è proprio questo il bello.
tanti auguri figlio di puttana, te li meriti

sabato 7 luglio festa a SanVito di Gaggiano, post Muggiano'sParty
dopo le 22 sino 1. ore 24 elezione Miss e Mister Grigliata, orgia e annessi e connessi.
Il posto è in centro, anche perchè c'è solo questa cascina più o meno, la strada te la trovi su internet. Vieni ci tengo, tutti invitati.
Chi sa la strada la scriva, please

lunedì, luglio 02, 2007

il cruccio di un dandy insonne

Che forse sta nel bello, nel buono, nell'usato, nel sudato. Nel goduto.
Che forse i corpi non sono fatti per altro che per essere usati e portati allo stremo.
Abusati, consumati e sfiniti nel piacere.
Forse invece sono fatti per osservare e capire.
Fermi ai margini di una strada in cui le macchine sono rappresentate dalle anime perse e deboli. Dai senza-Dio, i tossici e gli alcolizzati. I traditori dell'amore e gli amanti del piacere.
Non agire ma intuire e porsi domande.
Certo sia l'uno che l'altro caso portano al deterioramento.
Rapido e piacente il primo, lento e compiaciuto il secondo.
Ma non credere di restare intatto al passare dei secondi, anche se non usi più l'orologio perchè odi il segno della patacca quando ti abbronzi o soltanto perchè ti mette ansia.
Rapido o lento, abusato o osservatore, tutto ti fa male.
Anche la ricerca del bello e del piacere, che sono gli unici motivi che hai per uscire e lavorare o studiare o semplicemente faticare.
Non ho ancora trovato una persona sensata che mi dicesse che ama svegliarsi presto per uscire al freddo o al caldo e lavorare. Al massimo mi rispondono che lo fanno per avere qualcosa per occupare il tempo. Perchè per la ricerca del bello, difficilmente pagano.
Anzi servono soldi per uscire, per conoscere, per offrire. Per offrirsi.
Serve anche tempo, quello che ti consuma. Serve per commettere gli errori che negli anni porteranno gli altri a dire che sei esperto. E allora ti apprezzeranno di più perchè avevano paura del tuo esser giovane, della voglia di fare e del sapere non fare un cazzo, della tua possibilità di sbagliare e del fatto che ancora sai sorprenderti e innamorarti.
A loro non riesce più almeno come non gli tira più il cazzo.
Saper riposare quando si è stanchi e sprecare tutto il tempo del Mondo dietro un piacere, una tentazione e mandare a fottere chi dice che il tradimento è peccato.
Anzi, sarà anche un peccato, ma chi ha detto che peccare fa male?
Perchè in fondo sia tu fermo o in costante ricerca, sia tu un teorico o una particella impazzita tra droghe e contrasti, quel fottuto ticchettio ti rode dentro e ogni giorno che passa sta a te viverlo vedendo un fiore appassire e il sole tramontare o aspettare l'alba sperando che un nuovo fiore sbocci...io intanto continuo a camminare, tra poco tramonterà ma domattina all'alba passerò dal fioraio.