L'angolo adatto per nani, ballerine, cantanti, troie, alcolizzati e illusi. Ovviamente qui nulla è serio...se sei dei nostri...benvenuto, entra pure

mercoledì, febbraio 28, 2007

Giovani Snob Giocano a Fare i Dannati del Rock. Noi NO

La prima birra va giù liscia per chi ha corso tanto per arrivare qui in tempo per non leggere CHIUSO sulla porta. Perchè di stare fuori si è rotto il cazzo e ora vuole le sue cose.
Va giù veloce in gola, è la tua acqua cane bastonato, la benzina del tuo motore stopposo e ruttante.
Sporco anche dopo una doccia, comne quando il salmastro non lo togli neppure con tre lavaggi e gli abiti puzzano ancora di mare. Che bella puzza.
Ti trovi a vagare non sai dove, col quartiere in festa e un gran silenzio chiuso in testa, col tuo branco assonnato alle spalle. Cani randagi, troppo belli per avere un solo padrone.
Non che non ci abbiano provato a metterci un guinzaglio.
Ma la seconda birra è quasi d'obbligo e le imposizioni a volte servono.
Un pugno sul bancone e una bestemmia, un taglio sulla mano per un vetro isolato che aspettava solo quello per darsi importanza. Una leccata basta a sentire il dolce del sangue e poi via, che siamo abituati a certe botte e tutto si rimargina col tempo. Anche il cuore, dicono.
Le chicchiere si sprecano e isolano l'attenzione su noi, cani sciolti altezzosi, sotto il cono di luce del lampione, mentre pisciamo per far posto alla terza doppio malto. Rossa questa volta.
Il buio tutto intorno ci avvolge e siam sicuri che non ci farà nulla di male, perchè siamo INSIEME e insieme non abbiam paura. Forse troppo folli e insensati, forse inutilmente pensatori e forse perdenti, sicuramente cnvinti che queste siano tutte cazzate e che sia quel che sia ma quel poco si valga.
Ancora odori di strada e camere da letto. Il sapore del salmastro in bocca ci dà nausea, conosciuto troppe volte e spesso a male intenzioni, vaghiamo in cerca di emozioni e di una donna con cui dormire e non soltanto scopare.
Maledicendo il poco cibo mangiato, pensiamo a perchè qualcuno maledisse Dio al posto nostro dandoci così tanto peso sulla coscienza, così tanta finta morale in giro e tutte quelle teste di merda da cui difenderci. E' per questo che siam randagi, per difesa.
La quarta media è per far cifra tonda e disperde in sè un èò di ansie e PAURE. Di colpo si ride di gusto e dal fondo del locale, un vecchio ubriaco grida un "fanculo" a squarciagola.
Ci uniamo al coro contro chi vuole portarci via il futuro, i sogni e l'erba verde. Anche contro noi stessi. Come cani sciolti che fan la corte alla luna.
Ci abbracciamo e ridiamo, poi piango perchè penso a quante ne abbiamo fatte e non torneranno più, però, subito dopo, penso a quante ne faremo ancora e fuori torna il sereno.
Ci allontaniamo danzando in cerchio rivolta alla luna che ci coccola indifferente. Un altro vecchio in doppiopetto esce dal bar e dice: "i soliti alcolizzati", ma l'uomo dietro al bancone lo ammonisce e chiosa: "quelli non sono poveri abbandonati, non hanno bisogno dell'alcol per sentirsi vivi. Hanno solo capito che prima di trovare la loro tana hanno bisogno di vivere sciolti, come cani randagi...e corrono sulla strada, nel quartiere...". Le ultime due birre da asporto da smezzare in viaggio, l'odore dei fossi che entra nelle narici e via di corsa verso la prossima emozione.

sabato, febbraio 24, 2007

dorMiva e SOgnaVa per amoR

Dormiva, lui, e sognava una rapina.
Dormiva e aveva voglia di denaro dopo esser stato derubato della donna, del lavoro, del suo cane ed il suo fiore. Voleva "Tutto il mio peso in ORO!!!", diceva "io valgo almeno questo, che è più o meno quello, anche se il cambio non lo so".
Aveva in tasca solo un biglietto, diceva VALIDO SOLO ANDATA, non amava i ritorni lui voleva solo andare.
Dormiva e sognava una rapina. Cercava intanto un nuovo lungo fiore sotto il quale seppellire il fantasma dell'amore.
Gli avevan derubato il cuore, portato via ogni oggetto di valore anche il suo peluche marrone e le collezioni di mignon.
Pesava tutto l'alcol nella testa, pesava almeno quanto quella donna con cui si è risvegliato per calmare un pò l'ormone. Pensava al perchè finiva sempre a fare certe cose e scelte che poi rimpiangere, perchè il suo cuore proprio non era là. Sapeva che anche il sesso ha il proprio peso che non sarà quello dell'oro, ma pesava tanto assai.
Stranito dal suo nuovo progetto. Decise che ciò che aveva perso lo voleva conquistare con la forza e con l'ardore. Dormiva, piangeva e rideva.
Precario anche questo sentimento, San Precario me l'ha detto "vota e sarai contento!".
Ma, "felice di cosa?" pensava, ma intanto lui già si rispondeva mentre scrutava il fondo del Jack Daniels sul divano di un'amica conosciuta al discount dei cuori soli al reparto vecchi amori.
Comprato infine aveva un nuovo fiore. Con quello si diresse in banca armato solo della rabbia e di tanta delusione.
Un fiore rosso per esprimere amore, rosso come la sua passione e il suo grande rammarico per l'ideologia tradita tramontata e affondata in fondo al mare.
Entrando fece cenno di sparare. Voleva in qualche modo ammazzare ma era un gesto per amare, lui non sapeva certo odiare.
Per la prima volta in vita fu preso seriamente e subito freddato, un proiettile dritto nel cuore.
Felice ora era nuovamente.
Di nuovo il cuore ora sentiva, non gli era stato rubato era sotto effetto anestetico.
Il fiore cominciò ora a germogliare. Contento vide che la morte del suo cuore aveva generato vita e moriva sotto il fiore. Tutto per ora era rosso proprio come la sua voglia proprio come il suo amore.
Dormiva e sognava una rapina.
Moriva e capiva che in fondo non aveva perso niente e felice aveva il cuor. Certo con un buco però...

***ho dato testo a una musica che è tutto il giorno che ho in testa.

mercoledì, febbraio 21, 2007

datemi il conto, son pronto a pagare

...E d'altra parte chi me lo fa fare di rodermi il fegato chiedendomi se sono abbastanza puro, abbastanza limpido? Ricordo una storia zen: durante una paseggiata in un paesaggio innevato, il discepolo domanda al maestro. "Maestro, i tetti sono bianchi: quando smetteranno di esserlo?". Il maestro tarda a rispondere. Si concentra sul suo hara e alla fine gli dice duramente: "Quando i tetti sono bianchi, sono bianchi; quando non sono bianchi, non sono bianchi!". Una risposta geniale! La cosa importante è accettare se stessi. Se la condizione in cui mi trovo è causa di malessere, è segno che la rifiuto. Allora più o meno coscientemente, tento di essere diverso da come sono, in definitiva non sono più io. Se al contrario accetto pienamente il mio stato, troverò la pace. Quando sono bianco, sono bianco, quando sono nero, sono nero. Punto e basta. Questo comprtamento non impedisce che continui a lavorare su di me per poter diventare uno strumento migliore; l'accettazione di se non limita le aspirazioni, ma al contrario le nutre. Perchè ogni miglioramento partirà sempre da ciò che si è...

Giorni di riflessioni, di pensieri e di latitanze. Lavoro e pensieri. Telefonate non fatte e messaggi cancellati, ma alla fine, la verità è in queste parole di Jodorowsky.
Mi scuso se sono stato poco presente, ma il lavoro e la volontà di starmene un pò in disparte, mi hanno obbligato a certe scelte. Restano volontà e aspirazioni, sogni e dispiaceri. Non ero depresso e non sono euforico, sto bene, sereno. Tra sogni di vita e amore, a realtà quotidiane e esigenze corporali. Insomma ci sono, sempre pronto a pagare il conto e soprattutto a fare il mio sporco mestiere.

venerdì, febbraio 16, 2007

Sarà capitato anche a voi...di avere casino in testa

Sarà il fatto di non sapere, ma tornare tardi e non riuscire a dormire non mi va. Per poi trovarmi a dormire in metropolitana tornando a casa. Già la casa.
Sarà che ormai domattina farò definitivamente il trasloco per abbandonare il buco in cui sono cresciuto e mi spiace. Anche se l'obbiettivo è quello di tornare verso primavera, fare due lavoretti dentro arruolando amici pagati a birra e andarci a vivere. Solo ma meglio con qualcuno, ho paura a dormire solo.
Sarà che mi spiace andarmene perchè sono un fottuto sentimentalista. Ma non è questo.
La mia parte razionale, piccola, lotta con l'irrazionale che oggi è più forte e non so che dire/fare/baciare/lettera/testamento.
Ora per un pò non avrò internet e ci sentiremo meno, magari riuscirò a guardarmi dentro un pò di più e capire che voglio. Adesso voglio solo cose concrete, magari due o tre, ma ho bisogno di quei paletti per trovare nuove frontiere. Le troverò, le ho sempre trovate. Magari sono frontiere nascoste o irraggiungibili, ma chi se ne fotte.
Sarà il solito scazzo di Febbraio o Marzo, quando preparo il terreno ai periodi dell'anno che adoro, cioè la primavera e l'estate.
Sarà che ho fatto troppe coes sbagliate in passato e ora pago le conseguenze.
Sarà che ho la sensazione di essere uno di quelli che paghi a peso, da nulla. Troppo buono per...troppo scemo per...troppo per...fanculo.
Sarà una donna, di certo per un pò non saranno due. Per un pò non saranno tanto per essere.

Voglio dare un senso alle cose e il senso delle cose lo vedi solo dopo. Prima è incalcolabile.
Per un pò non mi farò sentire, lascerò commenti certo, ma non voglio scrivere. Chiamatemi solo per uscire, divertirci, parlare, sognare, sole cuore amore...poi se non vi rispondo sapete perchè.

giovedì, febbraio 15, 2007

Stanco delle solite lacrime di coccodrillo

Un bambino scrisse una poesia e la porse al suo maestro

"Una farfalla:
le strappo le ali
e guarda: un peperoncino"

Questi la prese e la lesse. Nel porgerla al bambino la corresse.

"Un peperoncino:
gli metto le ali
e guarda: una farfalla"

Un haiku non servirà a nulla, forse. Ma adesso che tutto mi torna così vuoto, che mi sembra di non combinare un cazzo in ciò che mi interessa davvero. In cui tutto pareva girare e non gira. In cui la testa va da una parte e il corpo dall'altra e io vado sempre a fare in culo.
Ora sarebbe facile dire di cambiare e i soliti blablabla.
Invece si tratta di vivere il momento, vedere le cose da un punto di vista costruttivo, quasi tutto arriva in bene o può servire. Quest'anno mi sono detto "calma e pazienza e tutto arriva", per cui proseguo nella conoscenza interiore, se poi sarò costretto a tornare come prima o ad andare chissà dove, sarà solo alla fine, quando sarò vicino al fondo. Per ora è molto lontano quel momento.

Devo ricordare più spesso che in fondo è tutto solo puro intrattenimento e nulla più.
Soprattutto negli attimi di sconforto.
Quando ho ciò di cui bisogno, due soldi, ma giusto due non troppi o comincio a fare lo splendido, amici con cui parlare e voglia di fare, mi manca proprio ben poco. Forse è proprio quello.

mercoledì, febbraio 14, 2007

Happy San Valentine

Achisièalzatoconlavogliadisboccareperlaseraprimaehailcerchioallaeunaragazzaononlahaèlavorrebbe.
AchisisentecomeLinuscon"laRossa"eciòlofasentirevivomasarebbemeglioaverla.
Achinonlofesteggiaperchèèsolounatrovataeconomica.
Achicredesiasolounmotivoperscopare.
Achicredenell'amore,efabene.














Ti hanno mai donato dei fiori così?
Non devi dire "mamma che schifo!!! dei culi..." ma "Che bei fiori!!!". Cerca sempre di vedere il bello, anche in san Valentino...oltre a me...

lunedì, febbraio 12, 2007

La notte dei sogni viventi

Accendo una candela...
Sarà una notte come le altre notti. Finita in una sveglia affrettata o in un mal di testa che tarda a calare. Se penso a tutte le ore delle mie serate che non ricordo penso ci si possa scrivere un libro.
Ciò che rammarica è che siano spesso le ore più interessanti.
Ancora un paio d'ore, forse anche tre, e sarà sonno. Ma non si dorme mai completamente quando si hanno troppi sogni e un paio di pensieri e neppure le mille pecorelle ti fan trovare la via del sonno. Magari una pecorina, ma quelli sono altri discorsi.
Discorsi e discorsi che ti passano per la testa senza portare a un capo, progetti che non si differenziano dai danni, amori che equivalgono a dolori.
E allora buonanotte a chi adesso non ha di meglio da fare che leggere queste mie cagate, magari pensando siano vere o rivedendosi in queste righe. Ma soprattutto a chi sta passando la notte in giro, godendosi il momento o anche a rompersi i coglioni davanti a una birra nel solito locale. A chi ha la fortuna di far l'amore o semplicemente sta scopando per passare il tempo.
Proprio quando sei nel bello di un sogno e ti svegli con un senso di incompiuto che ti porti per il resto della giornata. La parola che non hai detto o la cazzata che invece hai fatto.
Buonanotte a chi va a letto presto perchè domani va a lavoro e a chi rivolge l'ultimo pensiero a chi non c'è abbracciando un cuscino che non può rispondergli. A chi vorrebbe essere con qualcuno lontano e chi pensa di scollarsi la voglia altrui di coccole dopo una mezzora di passione. A chi non trova mai sonno e vuole viversi la notte, portando in giro occhiaie firmate sotto gli occhi. A

A tutti quelli che passeranno il San Valentino con la persona amata, ma anche a chi sta insieme solo per scopare. In particolare a chi non ha mai festeggiato questa stupida formalità, che però ti fa capire che almeno per un giorno l'amore conta e costa. Notte a chi pensa che conti e chi non troverà sonno per i costi.
Insomma volevo solo darvi la buonanotte miei cari, io non dormo, ma chissà che prima o poi non inizi a farlo. Ma i sogni restano svegli...

pfffff...spengo la candela...buonanotte

venerdì, febbraio 09, 2007

Volano nell'aria e nella carta si accartocciano

Quante volte ho scritto cose che mai hanno trovato un lettore.
Parole date all'aria, donate al prossimo senza che vi fosse motivo per gettarle. Arrivate lì in fondo a un cestino e finite chissà dove.
Ho scritto a chi non c'è più perchè non gli avevo detto tutto quando era qui. Anzi forse non gli avevo detto proprio niente. Ma sono fatto così, e spesso tieni le cose dentro per paura.
Di cosa ancora non me lo so spiegare.
Avevo scritto ad un bambino mai nato, nel momento in cui potevo diventare il padre che spero sarò e alla fin fine forse è meglio così. Ma eran parole al miele, per farlo crescere forte e bello, saggio e buono.
Alle volte mi fa piacere parlare anche con chi non conosco, cercare l'unamo nell'inumano, provare a farmi diventare interessante anche chi non lo è. Non lo sarà forse mai.
Ma provarci non è un reato.
Avevo scritto anche a Babbo Natale, ma quel vecchio ciccione non mi aveva portato ciò che avevo chiesto. Forse non ha neppure letto e da allora lo aspetto, sì, ma per farci due chiacchiere.
Se devo esser sincero avrò consegnato un paio di lettere personali e tutte ultimamente, nell'ultimo anno. Altre due o forse tre ho avuto coraggio e voglia di pubblicarle qui e forse una mail l'ho mandata. Ma a quanti pensieri ho dato anima per poi ucciderli in cestino.
Quanto vento ho fatto prendere ai miei pensieri senza dire un "...." o un ".... ma veramente......". Infantile a tratti e timido ad altri, forse troppo narciso per fare figure di merda.
Quintali di messaggi sul cellulare cancellati al momento dell'invio e non per fare un torto all'operatore.
Ho scritto a chi mi ha fatto stare bene senza che Lei l'abbia mai saputo e l'ho fatto a Lei che spero (o speravo), un giorno mi farà star meglio di ora. Mi farà innamorare. Pensieri che ahn fatto la fine del latte scaduto o del pane vecchio.
Avrò scritto anche a te, è sicuro se pensi che io ti debba dire qualcosa. Magari ti ho anche scritto tra le righe di questi post, tra le pieghe di questi pensieri che dimostrano quanto sia in alto mare.
Sto comunque a galla, non ti preoccupare.
Piuttosto controlla nelle bottiglie vuote che trovi per strada o nei cessi dei peggiori locali che frequenti. Negli occhi del tuo ragazzo o nel corpo della tua ragazza. Potrebbe esserci qualche mio messaggio che ancora non ti ho detto.

Ma in fondo resta sempre quello. Ti voglio bene chiunque tu sia, ma adesso per favore vai a farti fottere. Devo pensare.

on Air:"Welcome to the cruel world", Ben Harper

mercoledì, febbraio 07, 2007

Aggiungi un post al blog: Stock alias Joe Rokokoko

Secondo capitolo della saga degli amici "a 'mme" che mi fanno l'onore di esporre le proprie idee in codesto orinatoio semi-personale. Chi è Joe???Un grande amico in primis e poi se tutta la baracca esiste lo dovete proprio a lui. Lui mi fece iniziare e ora che sta mettendo ordine nella sua testolina, gli ho chiesto di invadere il mio spazio visto che il suo è momentaneamente sospeso nel limbo. Ora cantati nella mente "Aggiungi un posto a tavola", spengo le luci e a te l'onore...

Una volta non c'erano i cellulari: quanto si stava bene... Non c'erano messenger, le email, tutte ste cazzate. C'erano, però, il Krepa, Joe e compagnia bella. C'erano gli spogliatoi vecchi all'Orione, e ci si stava alla grande. Al martedì ci si faceva in fretta la doccia perchè in tv c'era il Maresciallo Rocca. Altri tempi. Si baldorieggiava in pochi metri quadri, ci si raccontava la vita di tutti i giorni. La prof troia, la tipa troppo figa che non ti guarda, i progetti strampalati, i concerti. C'era Joe e c'era il Krepa. In campo i due si rispettavano, ma senza realmente amarsi (Joe odiava i passaggi a mezz'altezza del Krepa, perchè non sapeva stopparli, ma era inutile provare a spiegare. Sarebbero arrivati solo quelli, e per molto tempo). Fuori, si amavano senza rispettarsi. Ma si amavano veramente.
Joe lo capì presto. Non subito, ma presto. Quel pirla diceva così tante cazzate che andare agli allenamenti era un piacere: la cricca di deficienti che affollava lo spogliatoio, d'altronde, garantiva un paio d'ore di serenità, lontano dai compiti in classe e dalle sturie malate. Mancava sempre qualcosa (il tempo), eppure era tutto perfetto.
L'amore sbocciò nel fango, dunque, ma vide veramente la luce nelle notti in cambusa. Notti alcoliche, folli, spensierate. Si cominciava di rito con la "carezzadiddio", un cocktail che in realtà era una leggenda: ogni volta il barista fattone ci propinava qualcosa di diverso. Qualcosa di catastrofico per il fegato, ovviamente. Ma stavamo diventando grandicelli, e ce lo potevamo permettere. Il Krepa, poi, l'uomo finto per eccellenza, si poteva permettere qualsiasi cosa. Ok, vi spiego sta storia dell'uomo finto: dovete sapere che il Krepa è un finto ubriacone. perchè beve come un dannato, ma poi regge benissimo. E' anche un finto guascone, perchè sotto sotto è timido. Ed è un finto timido, perchè quando vuole sa come esporsi. Insomma, è sempre finto. Talmente finto che è vero. Ed era veramente ubriaco quella sera, quando in via Caterina da Forlì corse insieme al suo amico Joe (poco ubriaco pure lui) col culo all'aria per tutta la via salutando le macchine che passavano. Da notare che quella sera i due erano praticamente i messi meglio di tutta la combriccola (Dani si addormentò sulla panchina, degli altri meglio tacere).
In quelle sere in cambusa era davvero tutto perfetto; eppure mancava sempre qualcosa.
Arrivarono i cellulari, gli sbattimenti, le donne, le sturie malate, l'università. C'era sempre meno tempo ed allora bisognava inventarsi qualcosa. Agli allenamenti si cantavano i cori tutta la sera, ormai era impensabile tornare a casa prima delle dieci e venti. E gli allenamenti finivano alle nove e mezza eh. Ma noi come dei coglioni a fare i contest, chi esce prima dalla doccia è ricchione, e via dicendo. Poi la domenica capitava di non giocare, di attapirarsi, di rimuginare su tutto. Ed allora il Krepa capiva e accompagnava il fratello Joe quasi fin sotto casa, allungando la strada per fare due chiacchiere. Il mister è un pirla, manca la voglia, che cazzo devo fare. Discorsi importanti, mentre l'Inter regalava l'ennesima illusione e di fare la patente non se ne parlava nemmeno. Krepa e Joe si guardavano e vedevano un doppio di loro stessi. Una coppia di coglioni fatta e finita, con tante idee e poca chiarezza in testa.
Sono passati anni ormai, dall'ultima partita giocata insieme. L'ultima chiacchierata invece, ce la siamo fatta di recente. Solite storie: donne, alcol, serate, esagerazioni di ogni tipo.
Quanto tempo che è passato. Una volta Joe era magrissimo e il Krepa aveva i capelli lunghi. Appena entravano in campo per l'allenamento, si immedesimavano in Francioso e Carparelli ed ogni sera festeggiavano la promozione del Genoa a Marassi all'ultimo minuto dell'ultima partita. Là dove non c'erano che vecchi a giocare a bocce, loro vedevano la curva in festa. E si abbracciavano e gridavano e tiravano in mezzo gli altri, in una contagiosa follia collettiva.
Oggi Joe non è così magro, e Krepa non ha i capelli così lunghi. Ed anche quella sensazione che manchi qualcosa è alla fine scomparsa: ha fatto posto ad un qualcosa di diverso. E' la sicurezza di aver costruito qualcosa di importante, in mezzo a tutte le cazzate dette e fatte.
E non è cosa da poco.

"E' l'ultimo minuto di recupero. Sono tutti in area in attesa del calcio di punizione di Carparelli. Ecco che parte il cross... stacca Franciosoooooo... GGGGGGOOOOOLLLLLLL... MIMMO FRANCIOSOOOOO!!! GENOA IN VANTAGGIO!!! IL GENOA HA SEGNATO ALL'ULTIMO SECONDO!!! INCONTENIBILE LA GIOIA DI FRANCIOSO CHE CORRE AD ABBRACCIARE CARPARELLI, E' IL DELIRIO A MARASSI!!! IL GENOA TORNA IN SERIE A!!!"

(partorito dall'insana mente di Joe Rokocoko)

Due maglioni. Tu in porta. La palla è mia, giochiamo?

Ho la foto appesa di quando giocavo a pallone. A 11 anni.
Affianco le foto dei miei bambini, intorno a una palla spelacchiata e un campo che sembra SanSiro ma non lo è.
Ho passato tanto tempo sui campi di calcio, quasi quanto ne ho passato a letto o in file varie. Molto più di quanto ne ho passato su mezzi pubblici o a letto con ragazze più o meno belle. Di certo non si vedono i risultati...sul campo.
Non mi è mai interessato arrivare da nessuna parte, ho sempre e solo amato il campo, il sudore, lo spogliatoio, il fango e l'atmosfera.
Stasera in doccia, dopo aver lavato con cura le scarpe, le ho annusate e avevano quell'odore, quello che hanno le scarpe usatissime di un brutto giocatore di categoria, certo non quelle di Beckham.

Ma sento troppi dire che il calcio è malato e osannare sport nobili e belli come il rugby. Troppi dire che girano soldi droga e puttane. Nessuno dire che manca la cultura sportiva e non.

Non sarei ciò che sono, nel bene e nel male, se non avessi giocato a calcio. Le emozioni che solo lui mi ha dato, le avrò già dette mille volte, ma sono uniche. Solo uno spogliatoio ti da certe regole, certi discorsi, certe emozioni. Alcune doccie in cui devi tirare fuori te stesso, i tuoi problemi. Quegli infortuni da cui lotti per tornare in campo, quegli allenamenti duri che alla fine ti fanno star bene. La neve, il fango, il caldo e sempre lì. Pantaloncini corti, felpe, abbinamenti scandalosi.
Amici e litigi per un fallo, un fuori. Ma poi alla fine è sempre un abbraccio. Come dopo quei goal che ti hanno segnato la vita. Il primo che feci alla mia prima partita, con mio nonno là in tribuna. Il goal di Stock e l'abbraccio a Dany che aveva perso il padre in settimana ma era lì e tutti intorno a dirgli che c'eravamo. La spontaneità di quel gesto mi fa ancora venire da piangere. Il primo goal a Muggiano, in un periodo difficile e la lettera che mi scrisse Dade, anche qui lacrime. Il boato al goal di Yuri ai playoff 2004, a Cisliano, ragazzi che roba. Nulla come quello di Dino l'anno scorso, che ci ha mandato ai playoff e successivamente in seconda categoria. Ho sentito scoppiarmi il petto dalla gioia. Un'emozione pari solo al rigore decisivo di Grosso...ma più forte...
Mi ha dato amici veri.

Chissà perchè tutti attaccano il calcio ma poi il 9 luglio eravamo milioni in piazza, ubriachi di gioia.

Finchè avrò un maglione per fare il palo a terra e la voglia di continuare a sognare di essere a SanSiro, lavatevi la bocca quando parlate del calcio.

lunedì, febbraio 05, 2007

un POST sull'amicizia per dire che...

Il sentimento più vero lo prova una madre per il proprio figlio. Parzialmente lo prova il padre per la propria prole. Sicuramente l'amicizia quella vera, forte e fottutamente dannata la provi verso un amico. Verso quella persona con cui passi le ore a parlare, ma anche senza parlare perchè tanto basta uno sguardo. Quello che tanto sa meglio di te come sei fatto, che ti conosce bene. Che sa chi sei e gli puoi raccontare quello che vuoi, ma tanto la maschera te la toglie subito. Ne ho di amici così, per me l'amicizia è una delle cose più care al Mondo.
Forse la più cara. Per i miei amici provo nel mio piccolo a dare tutto me stesso, in ogni situazione, nei limiti della mia insana consapevolezza.
Ho la fortuna di avere tanti amici così. Quelli che a volte sei fortunato ad averne un paio. Io ne ho di più e non perchè ho livelli di sopportazione bassi.
Con questo post ringrazio tutti voi. E tu se hai amicizie così raccontamele...

Ma in particolare faccio gli auguri al mio migliore amico. Quello con cui condivido la strada da 2o anni. Quello che sa quasi tutto di me, di cosa penso e di cosa non penso. Con cui ho passato tutte le fasi, con cui sto ben invecchiando, perchè alla fine facciamo la nostra figura e allora fanculo vecchio...
auguri e come dici tu "già la vita è troppo complicata, perchè cazzo dobbiamo complicarcela da soli?"

Hai ragione...that's entertainment!!!

così vi racconto una storia. era il 1987, settembre, primo giorno di scuola dei nati nella leva 1981. scuola Zuara, a Milano. la classe è già disposta, tutti hanno il loro piccolo compagno di banco tranne uno (chi sarà mai?). d'un tratto entrano due guance, in ritardo, e l'unico posto
è vicino a un tipo cicciottello. "Posso sedermi?"-fanno le guanciotte. "E' l'unico posto libero, certo"-risponde cicciottello...il resto che ve lo dico a fare...è storia recente.


Auguri ancora zio...alla fine si continua a correre...finchè non ci troveremo vecchi su un'isola a raccontarci, con un cuna in mano, come cazzo eravamo coglioni a vent'anni...

domenica, febbraio 04, 2007

non esiste e non diciamo cagate

Due righe, solo due righe. Perchè già parlano troppi stronzi.
Ma mi sono rotto il cazzo. Esce dallo stomaco, come vomito.
Troppa ignoranza, troppi animali in giro. Bestie senza testa.
Troppo buonismo del cazzo. Troppe parole e si parla e basta.
Non sono tifosi, non hanno ideologie, non sono persone.
Come Carlo che morì qualche anno fa per una manifestazione, ora un poliziotto per una partita.
Non mettete in mezzo il calcio, non parlate di tifosi.
Non mi dite che è la vostra ideologia manifestare picchiando e spaccando tutto.
Siete solo gente che ha bisogno di mettersi in mostra. Senza avere nulla da dire.
Da una parte e dall'altra.

E porco *** la vita è una.
Era una per Carlo, morto per l'idiozia dello Stato.
Lo era per Filippo, morto pe l'idiozia dell'animale uomo.
Lo era per il dirigente di terza categoria "morto ammazzato" per una partita.
Ma porco *** io non sopporto il buonismo di ora.
Pene dure e carcere a vita per chi sgarra.
Non esiste e non diciamo "giusto" o "è vero". Agiamo già da noi e intorno a noi.

sabato, febbraio 03, 2007

Sabato al cinema-2

Due ragazzi...due destini...un solo obiettivo
sarà la vita?
sarà il lavoro?
sarà la voglia di emergere?
sarà la volontà di farsi una famiglia?
ma andate a cagare

da un romanzo di Davide Mengacci
la prima opera seconda di krepa&punta
dopo il successo di "Sciallandocelacela...mela"
le prime riprese ultime di jack


"oooh...!!!mi sciacquo le ascelle...e arrivo!"






Hanno detto del film:

Bruce Willis:"La parte di Krepa era mia...mia...cazzo...ma va bene, la lascio a un amico fraterno come lui"
Beppe Bigazzi:"Sta volta ho dormito pure meglio....bravi"
Luxuria:"due icone gay...un grande carico di umanità...e Punta ne sa, chissà che amatore"
Andrea G.Pinketts:"Bevono poco ma i sentimenti si vedono ugualmente...sembra la Passione di Cristo...."
Mel Gibson:"Le riprese di Jack...da Oscar. Sentirò i ragazzi per il mio prossimo film, il remake di Gianni e Pinotto"

giovedì, febbraio 01, 2007

Quel quadro è bello, ma non c'entra un cazzo con l'arredamento

So come sono fatto anche se mai ho studiato psicologia. Cosa già sentita, ma reale. Anche se in effeti un esame l’ho anche dato, 28, ma avevo copiato tutto.
Finisce oggi il mio stage nella redazione gioenalistica-finanziaria, ormai troppo esperto del settore, mi dirigo verso altri lidi.
In un famoso film recente, uno stage gratuito faceva parte della ricerca dela felicità del protagonista. Ora questo stage gratuito farà parte della mia personale ricerca, che dura da tempo e che mi porta temporaneamente, a sprazzi, ad esserlo. Non ho detto di cosa sia la ricerca, ma si capisce dai. Il fatto che sia solo a sprazzi è normale, non è una mia malattia. Ma non si è sempre felice, sempre spensierati, sempre buoni.

Quando non lo sono, felice, resto sempre sereno. Ormai ho semi equilibrio psicopatico, momenti di sclero alternati a placida calma, quasi mistica. Capisco le cose e le persone, valuto più o meno le soluzioni nel modo che ritengo migliore. Prendere una decisione tra il bene e il male è una cosa che anche una scimmia potrebbe fare. Ma scegliere cosa è migliore tra due buone cose o peggiore tra due cattive, è da persona saggia. Quanto meno sensata. Io non sono saggio e non ho un senso, soprattutto certe sere dopo una certa ora, quando vedo il sole anche in mezzo alle nebbie e ai pensieri.

Non so dove mi porterà la nuova cosa, ma ho tempo per vederlo e pensare al futuro quando non so come gestirmi il singolo attimo, mi sembra esagerato. E’ come non sapere dove portare ipoteticamente a cena Monica Bellucci nel momento in cui ti stai masturbando. Più o meno...credo...

Vivo alla giornata, già detto, già ripetuto. Siccome domani non lavoro, il mio week-end inizia oggi. Un paio di mostre e tanto di tutto, senza pause. Voglio essere così, perchè in fondo lo sono.
Mi viene in mente Quello che non c’è degli Afterhours e quelle parole che lasciano senza parole, forse perchè le annientano...
Perciò io maledico il modo in cui sono fatto
Il mio modo di morire sano e salvo dove m'attacco
Il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia
Quello che non c'è

Perciò maledirò il mio mal di testa mattutino. Maledirò il mio correre dietro palloni che mai prenderò e sogni che mai realizzerò. Maledirò me per essere così ordinatamente irrazionale, così sognatore e realista, così fottutamente fuori luogo. Maledirò tutte le ragazze che mi faranno girare e quelle che mi faranno pensare, oltre a tutte quelle che già l'hanno fatto. Maledirò me e chi è con me. Maledirò e amerò tutto ciò.
Insomma non è facile portarmi in giro “mentre mi uccido l’anima...proprio come tutto il resto ha fatto già”*...

*Pop- Afterhours