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martedì, settembre 07, 2010

Un brindisi statico davanti al presepe

Ho alzato il bicchiere al cielo e ho brindato al tuo Dio, quello sporco e malato,
insieme al Che, bastardo e stronzo sognatore centroamericano, fascinoso
almeno quanto intelligente.
Non mi alzerò mai più al mattino con il carico dei libri che ho letto e da cui
non ho tratto un cazzo. Nemmeno il bianco delle pagine finali mi ha mai dato
la minima ispirazione.
Se solo fossi intelligente come un di quei tizi che risolvono omicidi gialli o
neri, vedrei tutto in technicolor.
Preparerò i miei caffè sempre più carichi, perchè ho aumentato anche la
mia dose di latte quotidiano. Lava l'incoscienza. Come ben saprai c'è sempre
troppo caffè nel mio caffè&latte
.
Manterrò distanze fisse tra la mano e lo sciacquone per non gettare troppa
merda e troppo sperma.
Ma tutto è bene.

Mantengo il calice verso il cielo brindando a quella Madonna ispiratrice di
mille sogni erotici, restando fermo e scanzonato insieme a Gassman e
Mastroianni ridendo delle battute di Sordi.
Non mi cucinerò mai più dei cibi surgelati senza odori ed emozioni da
gridare, piuttosto continuerò a bere sul divano senza fissare niente se non
il muro che ho di fronte.
Accentueremo i nostri passi ciechi al buio del mattino, prima di andare
a letto, lasciando impronte indelebili su un letto di bile.
I crampi allo stomaco saranno soltanto il ricordo felice dell'alcol di ieri.
Ma tutto è bene.

L'ultimo brindisi che offro al piccolo Bambino, figlio corretto del peccato
divino. Con me al mio fianco un paio di amici, di quelli buoni, presi in anni
di serate insieme e tenuti per momenti di solitudine da passare insieme.
Dormirò ancora mostrando il fianco, indifferente se sarò maggiormente
attaccabile e non riconoscibile. Posso vomitare su un fianco e farmi
riprendere nelle foto soltanto di schiena.
Nel bianco candore del lenzuolo non leggerò mai più sinchè mi si chiudono
gli occhi, per non avere niente tra le mani il giorno dopo, ma penserò a
tutti i libri che non ho letto e mai leggerò, scacciando zanzare e fantasmi
con manate e bottigliate. Sempre senza disdegnare sogni di cui non
ricorderò i protagonisti ma soltanto i contorni sfuocati e qualche dialogo
insensato. Dimentico sempre tutte le cose importanti, tra mille notti insonni
passate in sonno profondo e mille bolle blu.
Ma tutto è bene.

Tutto è bene come un finale sballato che non riesco a trovare e un ennesimo
brindisi davanti al presepe schierato nella formazione titolare. Una
lacrima, anche solo una la posso spendere se solo vedrò muoversi
qualcosa all'orizzonte, fosse anche solo la stella cometa che indica la via
o una fottuta allucinazione data dall'alcol.
Ma non è così, per cui tornerò a cercare un finale adatto a tutto ciò.

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