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lunedì, ottobre 10, 2011

La retorica del link ai tempi della chat erotica

Scrittori famosi scrivono libri famosi, l'assioma regge anche se non esistono libri famosi.
Ma il lettore non attento non ci fa caso.
Scrittori famosi hanno scritto di me, parlato di me. Addirittura riso di me.
Con me mai, ma forse perchè non sanno chi sono io. "tu non sai chi sono io" è una delle
frasi più belle e al tempo stesso ironiche.
Scrittori famosi scrivono versi famosi e frasi famose, il tutto sta in piedi. Certo.
Ma come la valuti la fama di una frase? Ha foto su riviste o giornali? No. Cè un modo 
per sapere quanti l'hanno letta? No.
Non so, ma non mi fido molto delle frasi famose. Sono spesso fatte, citate, prive di 
spessore o profondità.
Una volta Palahniuk mi ha detto che "se scrivessi come un gay lo farei come lui da 
etero. Io da gay scrivo come un etero, che sei tu. Siamo uguali". Io non ci ho capito 
molto ma ho preso al volo il complimento. 
Era affascinato da questo post e mi continuava a mimare i vecchi sulle panchine del parco.
Uno scrittore famoso cita se stesso per aumentare la fama. Cita un suo libro, così
come un professore universitario fa studiare i suoi mille studenti sul testo da lui scritto. 
Copia originale, mi raccomando. A noi non piacciono imitazioni o fotocopie rubate.
Come quando ricevetti un biglietto di Natale, ma non era proprio Natale. 
Era scritto in spagnolo e riassumendolo diceva di quanto fossi stato importante 
per le sue storie e i suoi pensieri.
I punti di vista aperti e i puntini sospesi uniti a formare immagini, suoni e colori. Era 
firmato L. Sepulveda e riportava una frase presa da questo post.
Non capivo la frase, ma poi ho controllato e l'avevo davvero scritta io. Già, una citazione
dovuta alla neve che copre tutto.  Anche le citazioni.
Un pò come non dire a nessuno una cosa pensando che in questo modo non sia mai
successa. Io ho ucciso almeno una volta nella mia vita. Ho parlato male di te con lei e 
pensato che forse con lui avrei potuto farci qualcosa di "diverso". L'ho detto.
Come quando John Fante mi disse che quel post di cui non ricordava il titolo, gli
fece venire in mente il nome del suo "Chiedi alla polvere". Direte che era già morto.
La vostra parola contro il mio testo, scritto dal padre per il suo figliolo, scritto per non 
giudicare e a volte essere giudicati. Dall'abbaglio delle verità.
Ecco cosa è davvero famosa, la verità. Una cosa di cui tutti parlano almeno una volta 
nella propria vita. La verità.
Addirittura una volta De Andrè prese spunto da una mia cosa per un suo album 
intero o alcune sue canzoni. Non mi ricordo bene cosa mi disse quella sera a cena con 
Bindi, Lauzi e Tenco, ma questo post gli diede qualcheidea. 
Chissà perchè, e poi non capivo nulla in quel dialetto genovese.
Ci sono registi famosi che girano film famosi. Anche questo assioma resiste e regge, ma
cos'è un film famoso...lo spettatore non attento non ci fa caso. 
Però il lettore attento sì.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti leggo da lontano ormai da quanto? 6 anni? Non ho idea di cosa sia successo nella tua vita, SE e´successo qualcosa, ma so che da qualche tempo a questa parte leggerti e´diventata un´esperienza diversa. Perche´tu hai preso a scrivere diversamente. Di sicuro ho citato con questo commento qualche tuo vecchio post, magari "ieri come domani", ma all´incontrario. Con questo non voglio dire che ora sei meglio di prima o viceversa. Solo che il cambiamento va bene. Adesso regalami altri 6 anni almeno ok? Ciao Cate

krepa ha detto...

wow...questo è un trattato di fedeltà a questo blog.
allora meriti risposta seria.
oramai son circa sei anni e forse il motivo del cambiamento sta nel fatto che in sei anni, nonostante resti un emerito coglione con la sindrome di Peter Pan...un pò, lo dico timidamente...son cresciuto.
poi anche perchè ora copio le cose da autori più maturi. altri sei anni così sono impegnativi, ma ci provo