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venerdì, ottobre 14, 2011

C'era una strada

Ricordo ancora la strada anche se oramai ho perso tutti i punti di riferimento,
cancellati dai troppi colpi in testa e da qualche botta di vita.
Era proprio così, uscito dal mio portone trenta passi a sinistra, poi a destra
per altri cinquanta passi. Passi di media lunghezza, fatti sempre da solo,
a volte con un amico. Di solito in quel tratto ero sempre a testa in su, pronto
a cogliere i cambiamenti di questo posto.
Una finestra aperta, un'altra chiusa male. Un palazzo che non c'era e adesso
è lì, pronto a ospitare nuove vite, nuove famiglia. Storie.
Mille palazzi e novecento cantieri. A volte uno sparisce a volte un altro sorge.
Dopo ancora a destra e finalmente l'ultima piazzetta. Forse non è proprio
la strada corretta, magari i passi eran più o meno gli stessi, ma ormai non
conta più.
In mezzo alla piazza, forse un pò laterale. Insomma non ricordo bene dove,
c'era la bottega delle...delle...
Non ho mai saputo bene cosa vendesse, non l'ho mai saputo con precisione.
L'insegna riportava soltanto un pensiero banale e stupido come solo le
cose vere sanno esserlo. C'era scritto "gli uomini sono tutti uguali" e niente
altro, non un prodotto, non un accenno ai prezzi. Solo un cartello, scritto
a mano, che recitava la possibilità di pagare ciò che si poteva.
Andavo sempre lì a prendere ciò di cui avevo bisogno, per trovare il
superfluo, le cose che davvero mi riempivano. Pezzi svariati di sogni chiusi
in pagine ingiallite, dolci dal retrogusto amaro, scatole che non contengono
niente. Proprio questo mi ha sempre affascinato, la possibilità di non
comprare niente. Pagandola il giusto.
Non ho mai creduto a quella scritta, neppure quando con mio nonno, passandoci
davanti, passavamo le ore a parlarne. Lui ne era convinto e anche io
per qualche tempo. Credevo a mio nonno, alla scritta.
Ora non ricordo la strada.

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