L'angolo adatto per nani, ballerine, cantanti, troie, alcolizzati e illusi. Ovviamente qui nulla è serio...se sei dei nostri...benvenuto, entra pure

giovedì, febbraio 28, 2008

Ho preso a cuore la tavolozza dei colori

Non riesco a sostenere il tuo sorriso. Sarà che fatico a immaginare qualcosa di così bello.
Al limite vedo sparsi e vaghi bagliori di quei momenti.
Alzo il tiro da certe visioni e capisco che l'illusione a volte può essere l'unica certezza.
Certo sarebbe molto meglio avere una sana certezza ogni tanto, almeno ogni due o tre birre.
Ora colora tutto col rosso più acceso.
A volte immagino di vederti correre su un campo, insieme a tante piccole creature.
Ma tu saresti ovviamente diverso, non per tutti, ovvio. Per me.
Avrei pensieri diversi su tutto, anche sulla spesa più necessaria.
Mi priverei dell'aria, penso addirittura anche del pensiero, per non farti mancare niente.
Lo so son solo parole stupide.
Adesso immergi tutto nel blu, è quel colore simile al cielo delle sere d'estate, quando l'orizzonte non ti fa più paura.
Da piccolo, poco più grande di te, pensavo che crescendo sarei riuscito a scavalcarlo.
Ma scavalcare cosa e soprattutto per arrivare dove?
Mi hai sentito parlarti tanto, senza ottenere mai una risposta.
Nel chiuso del tuo angoletto buio hai visto veramente aprirsi il mio cuore.
Lo vedrai sempre così per te, rosso forte e pulsante.
Entraci quando vuoi e usalo per sfogarti. Spero sempre prima o poi le persone cui lo apro vi entrino.
Non sarò mai valido per un consiglio, ma ti farò da esempio per le cose da non fare.
Impugna la matita gialla e dai luce a questa stanza.
Non sopporto il buio, per questo ti immagino all'aria aperta.
Credo che nulla sarà meglio di quando staremo insieme, per me è chiaro. Tu avrai tempo per capire cosa vorrai fare e con chi stare. Spero almeno siano belle.
Perchè le donne vanno amate tutte, possono darti il frutto di una vita e senza non avrai ispirazioni.
Ora prendi il verde e dammene un pò, perchè il verde è speranza.

Il disegno lo conservo nel cassetto. Te lo do quando arriverà il Tuo giorno.

lunedì, febbraio 25, 2008

Completamente

Muore di colpo la Luna, nel cielo c'è un buco è alto è nero se lo osservo sei tu,
se guardo bene ci sei tu.
Sognano vecchie signore un tempo eran belle eran giovani e sono morte così,
tra un sorriso disperso e un amore che non è più tornato.
Cambia ogni giorno la vita, una volta sei teso e un altro giorno disteso, felice e ti
volti al tuo fianco c'è lei. Un sospiro che non muore mai...che non muore mai...
Camminando sul bordo del mare si fa più fatica a tener l'equilibrio in costante allerta,
ma se ti butti dentro, l'orizzonte arriva prima, anche del tuo pensiero.
Guarda bene dietro quello che DICO, ascolta il pensiero senza commenti, se puoi.
Ma guardami dietro le spalle, evita di guardarmi il culo, ma ci son troppe voci di chi
crede di sapermi e di conoscermi.
Han tutti chiare le intenzioni e vivo il pregiudizio che non muore mai, che non muore mai...
Luna che cade nel pozzo non vedi la luce, ma se ti ci tuffi c'è un Mondo, un chiarore che non vedrai
da nessun'altra parte. Leggi tra le righe. Anche con gli occhiali da sole della tua indifferenza non potrai non
scontrartici.
Soffrono i vecchi ricordi, se molti son morti, i pochi che restano non abbandoneranno mai la propria cuccia, ormai schiavi e ormai fidi compagni del buon padrone della casa okkupata.
Metto in fila i vestiti, quelli vecchi son rotti e hanno buchi, hanno macchie ma hanno anche intriso l'odore di vecchie battaglie che han lasciato dietro fantasmi, amori e alcune goccie di umidità colate dal nulla.
Nemmeno un buon domatore riuscirebbe a far saltar fuori dall'armadio gli scheletri di certe cazzate e forse quando ho voglia di piangere non riesco soltanto perchè non ho lacrime...non ho lacrime e non muoiono mai...
Ma alla tua età ero molto più bello di come sei tu oggi e solo il sole ha rovinato il mio viso, ero più forte di te, avevo più coraggio e solo il Mondo, il tuo cazzo di Mondo, mi ha rovinato e fatto diventare come sono.
Ma non mi conoscono, non sanno chi sono e da dove vengo. Conoscimi tu, se hai tempo da perdere dietro cause perse, conoscimi tu.
Non ascoltare chi parla a caso per un fatto, una cosa o un sospetto, non lo sanno e nemmeno lo vogliono sapere. La realtà fa soltanto rima con verità.
La prossima volta sarà soltanto amore, al minimo, sentimento, lo giuro...
ma io non sono proprio capace a fare un cazzo...
Come crepes alla nutella, come giornate passate a far niente, come tutto ciò che ti piace ma disgusta e che non muore mai...

sabato, febbraio 23, 2008

destinatario: Noi - via Padova 78 - 20100 Milano

Era un appartamento affittato al quinto piano di un vecchio palazzo in Via Padova.
Il numero era il 78. O almeno così mi pare di ricordare.
Non ci penso spesso, ma almeno quando il passato, pur se recente, ti sbatte addosso, capita che ti fermi a pensarci un pò su...stai lì, fermo, lo sguardo nel vuoto e non puoi far altro che sorridere con le lacrime agli occhi. Ma era il modo migliore di vivere quegli anni irripetibili.
Poi su quella frase ci sono rimasto un pò, ed era vero.
La verità e la realtà sono molto diverse. Ma non siamo cambiati di una virgola, forse in peggio.
Perchè se forse allora c'era un obbiettivo nella mia vita, pur se semplice come una laurea, ora si tratta di arrangiarsi ogni giorno nell'arte del fare esperienza per non ripetere gli stessi errori e far tutto sempre meglio.
Forse a volte basta meno peggio.
La realtà dei fatti rappresenta cose approssimative rispetto alla realtà reale. Perchè se è vero che non frequentiamo più quella casa, che ora lavoriamo, che viviamo in altre città o che siamo fidanzati, la verità è che saremmo tali e quali.
Da quel terrazzo che si buttava a strapiombo sul tetto, da cui si discuteva nelle poche albe che ho visto da quel panorama al saluto di oggi, sui binari di un tram. Sono passati tre, forse 4 anni eppure non sembra lontano l'ultimo sabato sera, con pizza e le prese per il culo ai co-inquilini, le troppe "birre di troppo" e poi tutti in birreria. Non era mai un tavolo normale e normali, pur se fottutamente simili a quella dimensione, non lo siamo mai stati.
Troppo profondi per esser visti con lo schermo piatto dell'attualità, troppo uniti per essere inquadrati tutti nella stessa immagine.
Quante volte abbiamo verificato che la sporcizia stava bene con il tempo trascorso lì dentro, tra i mille racconti sulle ragazze e le confessioni omossesuali dei tuoi compagni di casa.
Non dimenticherò mai quei pomeriggi in quella stanza, pomeriggi caldi passati lì mentre il padrone era al lavoro e il letto era troppo piccolo.
Ma se tornassi indietro, di quel tempo che è andato, rivivrei fino alle fine tutto, le serate che solo la ribellione del tempo ci farebbe ritrovare. I ricordi, ahimè, sono annegati nell'alcol.
Era via Padova 78 e dormire poche ore in questi miei due giorni complessi, in cui sono 38 ore che non dormo, mi fa dire che "sì, realtà e verità non centrano davvero un cazzo".
Sarà forse qualche capello in meno, un'esperienza traballante in più o il solito piacere di rivedersi a dire che stiamo prendendo la via giusta, che ovviamente ci porterà lontano da via Padova 78, ma sempre vicini a quelli che eravamo e che siamo.
Perchè se la Dea Fortuna invece che baciarci dovrebbe darci 50 euro o farci un bel pompino, se anche con una camicia addosso potremmo sembrare imborghesiti, ogni tanto nelle nostre teste ci ritroviamo a dire cazzate e bere birre in quella stanza di via Padova 78.
Perchè la realtà è fottutamente distante dalla realtà.

Sentitamente da me
a chi vive il reale nella verità
e
a tutti quelli che in quelle stanze ci sono entrati a gambe unite



Sperando che non siano tutte parole a caso, come quasi sempre avviene

lunedì, febbraio 18, 2008

Il vento fa il suo corso, ma fa che giri il tempo

Muore di colpo la terra, la mangia la fiera che in petto hai tu u u u u.
Prenditi il tempo per star con gli amici, ma renditi certo che siano felici.
Non essere mai puntuale quando la situazione lo richiede ma fai capire che sei essenziale alla risoluzione del caso, anche quando un caso non c'è.
Dai sempre la massima fiducia in ciò che gli altri fanno, ma verifica sempre che sia corretta...la troppa fiducia a volta lo mette nel culo.
Non piangere mai davanti al nemico, guarda con fierezza il vincitore stando in piedi a testa alta, ma guardando nel vuoto.
Non andarci mai sotto, sia essa una donna o un progetto importante, credi sempre nel giusto e non in ciò che dice la gente.
Pensa sempre e solo con la tua testa e il pacifismo incrostato è scalfito dal vero. Non ci sono marcie e neppure cristoni, ma soltanto idee armate di bastoni. Con i fiori e i dischi ci alletiam le serate e tutto il giorno prendiamo calci uniti a carezze.
Oggi van di moda calciatori e veline e molto spesso equivale a ignoranti e suine, ma a me piace pensarmi pensatore pensoso del profondo concetto del viver penoso, spesso fuori moda anche nel demodè, non ci sono tempi e luoghi per quelli come me.
Non fidarti di nessuno, neanche di quelli che ti leccano il culo. Affezionati sempre alle donne degli altri ma non pensare troppo a tutte quelle che hai avuto.
Cadi sempre in piedi e cerca il vero in ciò che vedi, dietro al più bel ritratto si nasconde un mostro e proprio in quello ti specchi nel mattino ridente.
Non ci sono sessi per definire Amore sia tu uomo donna gay lesbica o trans, ma ama sempre incondizionatamente e anche mamma e papà capiranno le scelte.
Ma quando torna la nonna a darmi le caramelle? le sue erano le più buone e belle.
Tanto so che non torni, il tuo paese è lontano e il tuo sindaco in croce l'han messo i buonisti.
Attendo qui sulla panchina, il vento ha fatto girare il tempo.

Fare un blog è un pò morire se guardi lo scorrere di ciò che scrivi con un senso e una circostanzialità spazio/temporale...già...

sabato, febbraio 16, 2008

Sbarra, cielo, sbarra, cielo...

Tra una sbarra e l'altra, da quella piccola finestra, il cielo lo vedo sempre più blu.
E' incredibile come sia sempre lo stesso da qualsiasi punto del mondo tu lo guardi. Non ho girato molto nella mia vita e di sicuro ancora meno lo farò ora, che sono qui.
Certo ho viaggiato l'Italia, il BelPaese degli anni 70 e 80, con le sue contraddizioni e i suoi contrasti.
Erano anni forti, di forti passioni.
Ora sono solo 4 metri per 2, ma gli anni delle torture e delle miniccie son passati.
Comunista, stronzo, assassino e giù botte, scosse alle palle, isolamenti.
Normale vita per un prigioniero politico, non ci siamo mai considerati di normali criminali.
Figuriamoci se mi ritengo un comune carcerato.
Nella nostra battaglia abbiam provato a vincere una guerra, nella nostra vita abbiamo dato tutto a un ideale.
Con pochi mezzi e meno soldi, ogni volantino era un successo, ogni azione un evento.
Ma ora siamo dentro, finiti, acciecati...soltanto poche ore d'aria e uno spazio tra una sbarra e l'altra.
Abbiamo perso il nostro nome di battaglia, abbiamo perso la nostra calndestinità, ma forse ora qui dentro abbiamo ritrovato la nostra dimenensione di uomini. Senza le nostre donne, senza poter fare l'amore.
Condividendo soltanto pezzi di cielo insieme ai nostri cari, guardando nella stessa direzione insieme ai nostri compagni, fissando un punto nel cielo, quella nuvola lontana. Il disegno arzigogolato delle stelle, alte e austere.
Ma non è solo questo..perchè se mai verrà meno la passione che ci ha spinto a fare della nostra vita una battaglia, meno è venuta la convinzione su certe azioni. Perchè se mai, in anni dove si credeva gli anarchici avessero le ali per coprire stragi fasciste di stato, abbiamo colpito innocenti...mai avremo la certezza di aver fatto qualcosa di giusto.
Ma chi può averla, forse chi ha ridotto l'Italia così? Però loro saranno sempre e comunque a piede libero.
Ma nel ricordo di quei giorni che forse non torneranno più, guardo il cielo e torno a sognare.

mercoledì, febbraio 13, 2008

L'ultim0 (e)m0tiv0

...è che ero sul punto di cominciare a sognare...
poi qualcuno ha spento la luce e il prete mi ha tolto il porno dalle mani.
...è che vorrei tanto addormentarmi stretto nelle mie certezze...
poi mi trovo sul letto con gli occhi aperti e penso solo che sono ancora nudo e troppo giovane.
...è che guardando le stelle non riesco a non pensarti...
poi passano le ore e arriva il sole e sotto gli occhi non sono occhiali ma soltanto occhiaie.
...è che lavandomi non levo lo sporco che mi sento addosso...
poi mi scortico la pelle e a poco a poco esce tintura di pomodoro a macchiare la mia vasca.
...è che rivedo lui e lei quella panchina e io piccolo che corro...
poi mi sveglio bagnato in volto e scosso dentro, ma la mia scimmia dice di "piangere di fronte al nemico".
...è che spero ancora arrivi una nuova cometa a guidare il nostro corso...
poi mi spieghi che son solo le scie degli aeroplani e rompi come sempre le mie illusioni.
...è che salivo sopra i tetti per toccare il cielo...
poi ho scoperto che invece è un soffitto e tutto è finto quando sei troppo sensibile per farlo vedere.
...è che credevo nelle lotte di classe...
poi mi han detto che avevan chiuso la scuola ma restavano solo i professori stronzi e Clementi.
...è che a volte buttarei in un fosse i miei 82 chili...
poi sento il peso del salto e mi perdo nei fumi della perversione. Ciclica, emotiva e sfibrante.
...è che mi sento spesso solo senza avere la possibilità di esserlo...
poi sbatto in chi attorno a me mi abbraccia e offro saluti in cambio di altro.
...è che troppo spesso sogno di fare l'Amore...
poi perdo tempo a leggere di altri e mi stanco del sesso a tempo perso.
...è che ho provato a fare il buono, andare in Chiesa e salutare la gente...
poi ho capito che fare non vale la metà di essere e apparire non mi importa.
...è che ero sul punto di cominciare a sognare...
ma non riesco più a dormire.
che poi ti raggiungeremo tutti prima o poi, ma come andavi tu su quelle salite e come ti rincorrevano i nostri sogni nelle discese successive...
che tutti erano incollati alla tv a soffiare inutilemente nella speranza di farti fare un centimetro in più...
che poi a volte i forti sono i primi a dire basta se non hanno niente per cui lottare...
che le perdizioni sono la chiave più semplice e distruttiva per sentirsi a posto...
che poi ti hanno ammazzato e dato in pasto ai cani...
che ti odio per come sei finito, ma ti ho amato per ciò che sei stato...
ma dove trovano spazio le paure dei forti, ci sarà sempre strada da fare per un Campione come Te,
ciao Marco,

lunedì, febbraio 11, 2008

St@nz3

Che cosa vuoi da me?Cosa pretendi da me?
Nell'altra stanza c'è qualcuno che mi aspetta, è bellissima come il ricordo di un amore ma ha in sè il senso di quello che vorresti avere.
Tu prima eri sola il tempo corre e vola. Tu non spiegarmi chi sei, è perchè vai sempre bene per me.
Nella mia stanza chiudo sempre le finestre, spengo svelto il cellulare, niente e nulla di ciò che penso deve uscire da qui.
Sarebbe facile affrontare la situazione o sputare semplicemente il pensiero che si ha, ma l'altra stanza è forse soltanto un brutto sogno che per ora fa rima con realtà.
Ma la donna è donna e tu una donna sei, che importa cosa fai?
Attendo quieto che si svuoti in fretta questa festa orrenda e resterò col mio demone a ballare pizzica sinchè non mi sentirò pulito dentro.
No, non spiegarmi chi sei perchè, vai sempre bene tu per me.
Riprendo lento il passo della convinzione, non mi butto giù soltanto perchè non abito abbastanza in alto per non provare almeno a spiccare il volo.
Mi basta in fondo uno specchio per tornare a crederci, almeno un pizzico in più del nulla.
Con la camicia nuova e tutti i pensieri in testa aprirò quella porta e andrò da Lei.
Adesso non parlare, anch'io sai, non ho avuto nulla in più di quanto tu mi dai.
Ma forse sono abbastanza in tempo per uscire dalla porta secondaria.
Non è mai facile riempire un foglio bianco, capirai quanto cazzo può essere difficile farsi leggere veramente. Per molti sarebbe meglio bruciare quelle pagine scritte a mano, io preferisco chiuderle nel mio libro preferito e poggiarlo nello scaffale, in alto a destra. Saranno solo due pagine ma scritte col cuore, nascoste a molti, in quella stanza. Non a tutti.

giovedì, febbraio 07, 2008

Nella perpendicolarità del sonno

Si vede che ci sono andato a letto. Mi ci sarò addormentato, ma è sicuramente per questo che sono qui davanti a questo portatile che ormai funziona a rilento a scrivere. Non so neppure se lo pubblicherò, perchè tanto non so nemmeno cosa scriverò.
Ma evidentemente l'avevo già in testa perchè ora sono qui, distrattamente. Ed è insolito perchè sono le 4 del mattino.
Sono andato a letto ormai due ore fa, dopo una birra e due chiacchiere scambiate più sul "più" che sul "meno".
Quando c'è da essere positivi, c'è da esserlo sino in fondo.
Ma sono le 4 e non capisco che ci faccio. Mi sono alzato per andare ad espellere le ultime giacenze di birra dal mio corpo inerte, quando ho notato che mi ero dimenticato di spegnere il pc.
Il rumore esausto tipico di un frullatore anni '70 assorbe il mio sonno e mi impietosisce. Lo spengo? Sì devo, ma prima avevo promesso avrei scritto.
Ma cosa?
Guardo fuori in attesa di ispirazione e in lontananza vedo l'occhiolino triste della Madunina de Milan, bella, alta e così profanamente sacra.
Le luci fuori sono invitanti, sembra un video gioco ovattato, ma chissà cosa nasconde la città a quest'ora. Anche il mare intorno a Marghera era coloratissimo negli anni '70, sembrava bello, quasi da favola, ma poi tutti morirono di tumore e il motivo, prova a chiedertelo.
Credo sia ora di andare a letto, forse non ho voglia di finire una giornata bella, finita con un bella mail. Però mi rendo conto che ormai siamo già al nuovo giorno e si deve pur ricominciare.
Spazio al nuovo che avanza, soprattutto se non si rappresenta il vecchio e l'obsoleto.
Facile arrivare in alto, ma lì ti ci devi anche mantenere, magari a volte in bilico o allargando le braccia per ottenere equilibrio. Ma io sono fortunato. Non soffro di vertigini...
Sono le 4 e 23, un pezzo abbondante del mio sonno è andato e non ho scritto niente di interessante, per cui credo meriti di essere postato, domani però...


Auguri Bob!!!

Come si fa...

...a non volermi bene...
Poi non lamentatevi se mi monto la testa, è colpa vostra...


lunedì, febbraio 04, 2008

Era l'essenza la chiave del niente

L'orizzonte è la più bella immagine di un luogo che possa restarti in testa. Assomiglia dannatamente al profilo del fianco di una donna sdraiata accanto a te.
Fin da bambino ho sempre preferito avere aria accanto a me, pareti di alberi, due maglioni a terra per le porte e almeno mille lire in tasca.
Non ho mai sopportato pomeriggi in casa, le quattro mura attorno o la presenza fissa di uno schermo in faccia. Forse per questo ancora oggi sogno boschi, mari, fiumi o percorsi lontani, non guardo mai fisso e sogno in grande.
Al punto tale da dire spesso sempre "sì" senza ascoltare. Sembra brutto, poco carino, ma ascolto solo chi credo abbia qualcosa da dirmi, altrimenti fingo attenzione. Capita, alla volte. Ma capita perchè non voglio perdere tempo dietro la rincorsa del secondo libero, per soffocare la mia mente senza darle ossigeno, per non provare a volare solo per paura di cadere e farmi male.
I campi di grano offrono la migliore espressione di solarità nel loro spandersi lineare e confuso. Sono identici a capelli sciolti al vento che ti danno primavera.
Alla fine del mio tempo perso, sommo convinzioni estemporanee, qualcosa di inutile e da molti inutilizzato, che mi riempie di certezze.
Non so cosa sarò da grande, forse perchè mi sento troppo piccolo. Ma sono certo che sto lavorando per diventarlo. Ricerco la tranquillità, forse è solo per questo se mi vedi spesso perso nell'attirare attenzione. Oltre a piacermi serve a distogliere l'attenzione dal reale.
E' un paradosso cercare serenità nel modo in cui vivo, senza pause e troppa lucidità?
Non guardo mai a caso il cielo, a volte per caso pregavo, adesso osservo le stelle e sogno la Luna o le sue carezze, i suoi baci e i suoi istinti.
Non credo che scriverò mai una poesia alla mia donna, non mi riterrei all'altezza di descriverla con mie parole; le mie parole, quelle che fino ad allora avrò usato per descrivere bevute, serate storte, amori fugaci e non per questo meno importanti, lacrime e anche tanto lassismo. Per quello che non è stato, per quello che voglio fare domani.
E' appagante commentare o giudicare cosa è stato qualcuno prima di conoscerlo veramente?
Accarezzo ora le mie parti migliori per farle crescere tranquille e coltivo quelle immorali per riempire la sete che c'è. Sete di domani, di una vita mia, di regalare le mie paure, i miei sogni e le mie atenzioni a qualcuno...sete di continuare a gridare ciò che sono, magari col volume abbassato per non dare fastidio.
Il tuo limite di moralità? Sta prima o dopo il senso snob di sentirsi perfetti?
E tutto questo ha odore di umanità...tutto è fottutamente sincero.
Sete di andare avanti senza fermarsi nemmeno sul ciglio del burrone che ci divide da Paradise City, perchè non ho paura di saltare e cadere. I borderline sono duri a........


*auguri Lillo perchè a 27 abbiamo appena cominciato a correre e
ormai andiamo verso i 21 di convivenza...
per cui ci penseranno un decina di birre
a celebrare il celebrabile..il resto come sempre andrà a fare in culo
AUGURI!!!!