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venerdì, dicembre 24, 2010

La protesta immobile di Gino. Professione pesce rosso in pensione.

Il pericolo dell'immobilismo era quello e tu lo sapevi.
Stare fermi, senza fare nemmeno il minimo sforzo di respirare non è concesso, non ti puoi distrarre mai, neppure quando sei stanco.
Non ti è concesso nemmeno aver paura o fermarti a guardarti allo specchio.
Fermo immobile come se tutto non ci fosse, in una foto scattata poco prima, in un quadro realista o nella mente ferma di qualche avventato avventore. Ma mai e poi mai nel reale.
Star fermi e immobili senza ricordarsi come fare a nuotare, a mangiare e a fissare le pareti.
Che poi pareti non sono, viste da una sfera che occulta gli angoli e mostra tutto ovalizzato.
Un mondo tutto tondo fatto a vasca.
Strutturalmente il tuo immobilismo sarebbe stato un'offesa al nostro girarti attorno o forse la fine di un incubo che non ricordi nemmeno di aver mai iniziato a sognare.
Perchè gli incubi son comunque sogni e questo tu lo sapevi.
Poi fissando quel vuoto ho capito la vendetta lanciata al contenuto, al contenitore e al contesto.
Senza mezze parole un grido sferrato senza voce per la gioia di chi ora sa che sei in acque sicure.
La vera protesta di chi non ce la fa più a stare in movimento è fissare un punto sul soffitto e stare fermi, pensando all'incubo iniziato e di cui non ricordi il momento in cui hai iniziato a sognarlo.
Ma fino a poco fa sapevi che gli incubi si sognano come i sogni migliori, si trovano sugli stessi scaffali del supermercato. Solo che i sogni te li vendono anche scontati, in offerta speciale o in mono porzione da scaldare nel microonde.
L'incubo invece, quello è tutto tuo e può durare una vita intera.
Allora ho colto il tuo grido disperato, nei giorni del loro Santo Natale abbandoni i movimenti consumistici e nuoti verso altri lidi, con un sogno in testa di cui non sai la fine ma hai presente l'inizio. Eri fermo e immobile.
La prossima volta che girerai ancora in tondo spero che un pensiero me lo dedicherai.

Ora per un minuto mi fermo e fisso sognante il soffitto.

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