Nella testa di mio nonno c'era come un Mondo circolare, a tutto tondo
fatto di campi, fabbriche e lunghe ore a lavorare.
Gli Stati Uniti erano un viaggio senza ritorno e col tempo diventeranno
la Libertà. Intesa come festa, come fine e come morte.
Tanti amici sotto terra e una guerra combattuta per un altro.
Non so se ringraziarlo per essere al Mondo o semplicemente per aver
abbandonato il fronte all'ennesimo richiamo di un coglione graduato.
A trent'anni era stata guerra, era famiglia e Milano era il centro di
un Mondo da conquistare.
Una casa col tinello, le prime ferie fatte con la famiglia e quella terra che gli
diede la libertà come sogno per un futuro in tranquillità.
Forse non è vero, ma come eravamo belli quando non avevamo un cazzo.
Nella di testa di mio padre c'era come un finimondo, ore perse a pensare
cosa c'era da colorare in un mondo in bianco e nero.
Tutti artisti, anche in fabbrica, era l'era del tutto a tutti.
Marce in strada, capelli lunghi e barbe incolte, pugni chiusi e tanti spari
a volte al vuoto e spesso a morte.
Manifestare spalla a spalla col proprio padre, operai e studenti.
Il Movimento, le Brigate, il bello e il brutto di anni andati e persi nel niente,
rimasti in pagine non più bianche e in ricordi più colorati della realtà.
A trent'anni un matrimonio, un appartamento e la speranza che negli anni
tutto cresca...la casa, la macchina, il bambino e la speranza.
Il lavoro è farsi il culo in fabbrica dall'alba, perchè dalla rivoluzione si
è passati al concreto. La fine dell'utopia.
La verità ha preso ciò che ha dato. Pari.
Forse non è realistico ma quanto cazzo eravamo belli quando sognavamo.
Nella testa del mio io tutto è vortice piangente, insoddisfazione e fascino che
prendono la mente.
Un lavoro zoppicante, conto in banca controverso e un domani appeso al filo
dove stendo le mutande. Avevan pochi vestiti, non andavano al cinema
solo il partito e le sfide qualificavan la vita. Tutto diverso da adesso.
Forse loro sono l'esempio, dovrei guardare anche a loro, sogni e concretezze.
Niente sogni d'avventure, spazzature accumulate e tante sirene all'orizzonte.
Musica, luci in sala, microfono acceso...ma mi manca la voce.
Però anch'io sogno nel mio piccolo, senza avere un cazzo tra le mani.
Forse è perchè eran belli e sognanti senza un cazzo che mi sento fuori luogo
in questa epoca danzante.
*non è scientificamente provato, ma per conferma chiedete a qualsiasi bambino
3 commenti:
sei tornato...
io
m.
Sei veramente sicuro di non avere nulla tra le mani?
Io credo che tu abbia, proprio li tra le tue mani, un sogno inesploso.
Una richiesta:
Prova il gusto della Sua manifestazione.
La Defilante!!!
@ m:...tu...
@la defilante: complesso provare il gusto della Sua manifestazione non sapendo cosa sia...rischio di dover gustare troppe cose...poi mi viene la nausea. però ci proverò
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