L'angolo adatto per nani, ballerine, cantanti, troie, alcolizzati e illusi. Ovviamente qui nulla è serio...se sei dei nostri...benvenuto, entra pure

martedì, maggio 11, 2010

Se guardo il sole senza occhiali vedo tanti puntini colorati*

Nella testa di mio nonno c'era come un Mondo circolare, a tutto tondo
fatto di campi, fabbriche e lunghe ore a lavorare.
Gli Stati Uniti erano un viaggio senza ritorno e col tempo diventeranno
la Libertà. Intesa come festa, come fine e come morte.
Tanti amici sotto terra e una guerra combattuta per un altro.
Non so se ringraziarlo per essere al Mondo o semplicemente per aver
abbandonato il fronte all'ennesimo richiamo di un coglione graduato.
A trent'anni era stata guerra, era famiglia e Milano era il centro di
un Mondo da conquistare.
Una casa col tinello, le prime ferie fatte con la famiglia e quella terra che gli
diede la libertà come sogno per un futuro in tranquillità.
Forse non è vero, ma come eravamo belli quando non avevamo un cazzo.

Nella di testa di mio padre c'era come un finimondo, ore perse a pensare
cosa c'era da colorare in un mondo in bianco e nero.
Tutti artisti, anche in fabbrica, era l'era del tutto a tutti.
Marce in strada, capelli lunghi e barbe incolte, pugni chiusi e tanti spari
a volte al vuoto e spesso a morte.
Manifestare spalla a spalla col proprio padre, operai e studenti.
Il Movimento, le Brigate, il bello e il brutto di anni andati e persi nel niente,
rimasti in pagine non più bianche e in ricordi più colorati della realtà.
A trent'anni un matrimonio, un appartamento e la speranza che negli anni
tutto cresca...la casa, la macchina, il bambino e la speranza.
Il lavoro è farsi il culo in fabbrica dall'alba, perchè dalla rivoluzione si
è passati al concreto. La fine dell'utopia.
La verità ha preso ciò che ha dato. Pari.
Forse non è realistico ma quanto cazzo eravamo belli quando sognavamo.

Nella testa del mio io tutto è vortice piangente, insoddisfazione e fascino che
prendono la mente.
Un lavoro zoppicante, conto in banca controverso e un domani appeso al filo
dove stendo le mutande. Avevan pochi vestiti, non andavano al cinema
solo il partito e le sfide qualificavan la vita. Tutto diverso da adesso.
Forse loro sono l'esempio, dovrei guardare anche a loro, sogni e concretezze.
Niente sogni d'avventure, spazzature accumulate e tante sirene all'orizzonte.
Musica, luci in sala, microfono acceso...ma mi manca la voce.
Però anch'io sogno nel mio piccolo, senza avere un cazzo tra le mani.
Forse è perchè eran belli e sognanti senza un cazzo che mi sento fuori luogo
in questa epoca danzante.

*non è scientificamente provato, ma per conferma chiedete a qualsiasi bambino

3 commenti:

Anonimo ha detto...

sei tornato...
io
m.

Anonimo ha detto...

Sei veramente sicuro di non avere nulla tra le mani?
Io credo che tu abbia, proprio li tra le tue mani, un sogno inesploso.
Una richiesta:
Prova il gusto della Sua manifestazione.
La Defilante!!!

krepa ha detto...

@ m:...tu...
@la defilante: complesso provare il gusto della Sua manifestazione non sapendo cosa sia...rischio di dover gustare troppe cose...poi mi viene la nausea. però ci proverò