L'angolo adatto per nani, ballerine, cantanti, troie, alcolizzati e illusi. Ovviamente qui nulla è serio...se sei dei nostri...benvenuto, entra pure

martedì, marzo 20, 2007

Nel fumo del BorderLine Bar

E' vecchio il barista appoggiato alla porta del suo "due vetrine", che sputa pensieroso sul marciapiede. La strada all'orizzonte è vuota, c'è solo un cane che si ferma per pisciare, ma almeno gli fa un pò di compagnia. Ma in fondo che ci vai a fare nelle periferia di nessun posto. Nella testa i mille pensieri di un affitto da pagare, un mutuo da inventarsi e quella puttana, a casa, che pensa a chissà quale lamentela nuova, quale problema rifritto, quale alcolico da sfondare.
Dentro ormai non tirava su una lira, calamitava vecchi puzzoni, inutili pensionati che passavano il giorno con le carte, un bianchino a sole 2mila lire incassate, che a lui l'euro stava proprio sulle palle e non lo capiva ancora. Cosa ci ha spinto a far la stessa cosa di francesi, tedeschi e spagnoli? A lui stavan tutti sul cazzo, non riesce proprio a capirli.
Meno male che ci han pensato "i ragazzi" a Berlino a farli stare zitti.
...Come quella volta che per sbaglio entrarono due modelline francesi...
Belle fighe, ma di quelle che lui non sapeva che farsene, troppo magre, troppo bianchine.
Non come la sua Franca. Lei sì che era bella e in carne, sprizzava sesso da tutti i pori. Non come ora che son tre anni che non fanno l'amore, per lo meno non lo fanno insieme. Ma dopo tutto faticano anche a parlare, quindi...
Ora non è più la donna che aveva sposato, non era più una donna, almeno con lui.
...le francesi entrarono nel bar alle quattro del pomeriggio. Sicuramente avevano sbagliato strada per essere finite lì. Lì non capitava mai nessuno, in mezzo a case popolari che dovevano essere la gioia degli operai e dei familiari che nel '60 avevano invaso la Periferia e oggi son diventate lo scrigno delle loro ansie. La tomba dove esaurire la vecchiaia.
...ordinarono due cappuccini, ma per capirle impiegò 15minuti e lui non sapeva neppure farlo il cappuccino. Fece due "latti macchiati", che lì le cose strane non erano accette. Caffè, bianchino, al massimo qualche spruzzato e la spuma.
I giovani, i pochi rimasti nella Periferia, passavano le giornate a drogarsi nel parchetto con le loro puttanelle in sella al motorino alato e la sera fuggivano dal mortorio delle "popolari" per andare in città, nel centro dei divertimenti. Qualcuno entrava a dire il vero, ma all'ora di pranzo; eran per lo più muratori, cioè un panino e via...
Solo vecchi in quel quartiere. Poi gli extracomunitari, ammassati come mosche nel loro ritrovo, vicino alla stazione del passante ferroviario. A decine, ammucchiati intorno a quei tavolini di alluminio con le marche delle birre a sponsorizzarli. Fermi lì tutto il giorno a fare niente, almeno i "suoi" vecchi giocavano alle carte e bestemmiavano. Ma loro, loro non fanno nulla, però consumano litri di birra e questo gli fa davvero rabbia. Sarebbe un bel guadagno per lui, darebbe tutti i suoi vecchi per cinque o sei di quei bevitori incalliti.
Ma tutto ciò non poteva soddisfarlo, non poteva accontentarlo neppure il finto giro di aperitivo che aveva la sera, con i camionisti e gli operai che si fermavano a scambiare merce rubata e cortesia. Qualche vantaggio l'aveva avuto, un televisore scontato, una pistola per difendersi dai ladri, lo stereo per la figlia che gli era valso un abbraccio. Finto o comprato, ma almeno c'era stato.
Era nel cassetto sotto la cassa la pistola comprata dallo slavo. Faceva il camionista e il suo camion non era mai vuoto, legalmente o illegalmente era uguale, ma sempre pieno.
Gli aveva dato 80mila lire, i "nostri" 40euro e non l'aveva mai usata, se non per ammazzare qualche piccione. Gli avevan sempre fatto schifo quei topi con le ali.
Ora era lì e la guardava, era lì ferma ma esprimeva tutta la sua forza.
La forza di un colpo e la fine dei problemi.
Era lì, sopra la sfilza di cambiali, i conti dei fornitori, una vecchia foto di quando era giovane e lui e Franca erano fidanzati e felici. Erano.
Di fianco la foto della figlia sposata e la nipotina che non vede da sei anni, dal giorno in cui era nata.
Su tutto primeggiava quel pezzo di ferro, forse l'unico amico che gli avrebbe dato un sorriso.
Fece un altro sorso di rosso, quello buono, che beveva solo lui. Sputò nel lavandino e cominciò a pulire il bancone. Era ora di chiudere in quel bar in Periferia e ancora non aveva voglia di farla finita.
Domani sarà sempre un altro giorno, ma forse ancora per poco.

27 commenti:

ventodiprimavera ha detto...

"Lo stereo per la figlia che gli era valso un abbraccio. Finto o comprato, ma almeno c'era stato."

E' una delle cose piu' tristi che abbia mai letto.
La speranza forse e' lusinghiera, ma perderla e' dispersione.

Anonimo ha detto...

simpatico il blog ... mi riservo di leggerlo con più calma !
ciao

Anonimo ha detto...

Il tuo post mi ha fatto venire in mente, per sensazioni, odori e colori, un quartiere di Torino in cui mi trovavo ieri....Negarville, e già il fatto che si chiami cosi lo trovo abbastanza scioccante, come se fosse un ghetto, un lazzaretto per paria. Il concetto di periferia portato all'estremo, le case popolari come formicai, come la Gropiusstadt dei ragazzi dello zoo di Berlino. Oppure Secondigliano a Napoli, la parte d'Italia più vicina a Mogadiscio che io abbia mai visto. Tante Italie che si accavalanno nella testa...mi piace quando scrivi di storie, anche se mi rovinano il buon umore congenito...riflettere non sempre porta gioia.

Johnny Durelli ha detto...

Mi hai fatto ripensare ai quartieri spagnoli a Napoli. E a qualche periferia dlla Capitanata. Triste, molto. Ma bello.

Anonimo ha detto...

A me ha fatto pensare invece a
"Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino"
Comunque sia,è un gran bel post
panettiere bello!
Il finale mi ha commossa.
Sono sicura che (un giorno) sarai
un padre meraviglioso..

krepa ha detto...

@ventodi...:triste...però mai perderla, vero
@andri:grazie, leggi pure con tutta la calma che serve
@ca:mi spiace averti portato tristezza. ci sono stato anch'io in quel quartiere a Torino due mesi fa e mi ricorda molto Giambellino
@JD:grazie per il bello, io o il post...
@giulia:lo credo anch'io, anzi lo spero

@TUTTI: domani, giovedì 22, dalle 22 alle 4 festa all'Alcatraz. Ingresso gratuito, solo birra Miller all'interno a 3 euro. Venite che l'abbiamo organizzata noi, ma il noi è criptato

Anonimo ha detto...

mmmm io ci verrò.postilla.cosi svelo il mistero.

Anonimo ha detto...

Se la festa è come quella della Bovisa di qualche tempo fa vi divertirete di sicuro! e tranquillo, la tristezza non è sempre male...

Anonimo ha detto...

veramente bello questo post, anche se mi ha messo un po' di tristezza...mi piace come scrivi!!!!

krepa ha detto...

@postilla:ok...ci vediamo lì ma fatti riconoscere
@ca:non vieni?cmq sarà più o meno così, solo che è un evento per la Miller e noi avremo poco da fare nella serata
@anonimo:grazie, la prossima volta il nome

Anonimo ha detto...

Ancora non so, il giorno dopo sono a torino in macchina con il capo....magari però faccio un saltino sul presto, proprio quando comincia. L'ultima volta mi sono troppo divertita!

Anonimo ha detto...

allora per farmi bene vedere avrò una camicia rosa gay.cosi mi vedi di sicuro!

Anonimo ha detto...

Però devo dirtela una cosa...il proprietario del bar a me non pare proprio il tipo che si suicida.

krepa ha detto...

@ca:ci verrei anch'io a torino. spargi la voce, io sarò lì intorno alle 2330, ci saranno anche malla e toffa...il tipo non si suicida, magari si fa un bicchiere in più e manda tutti a fanculo
@anonimo:si ma sarò così messo che ti dovrai annunciare

Carmen ha detto...

Non so dirti se mi rattrista o mi renda malinconica ... ma è molto molto bello :)

Anonimo ha detto...

si, lo so che ci verresti volentieri a torino...non sono proprio cieca. :-) Ti auguro di poterci andare spesso.

Guja ha detto...

ehi ciao mostro cavolo da quando non ci siamo visti domenica neanche un mess!! uff va beh io sono incasinata sono da mio papa fino a domani forse!! un beso!!

Anonimo ha detto...

l'inizio sembra "Bar Mario" di Ligabue ....!!

... ma ci sono anche altri spunti all'interno che mi ricordano quella canzone ...

bravo bel racconto !
ciao

Davide ha detto...

Buona serata allora!Alcatraz o Borderline che sia!A presto,Davide

Alberto ha detto...

Non fare scherzi, Frà'!!!!!!!!!
Intesi?!

Conosco bene anche io questo bar, ma non mi rassegno. ;-)

Un abbraccio solidale :-)

POST SCRIPTUM --> (cioè: "ho scritto un nuovo post") :-D

lora ha detto...

a me ricorda casa mia...baggio, giambellino, piazza tirana e lorenteggio: welcome home!
Hai per caso scopiazzato qualcuno? spero di no, è proprio bello questo pezzo.
Lora

Anonimo ha detto...

hey, i miei complimenti! :-*

Anonimo ha detto...

post struggente. e splendido.

Paolo ha detto...

mi sa che il rosso non era cosi buono...! ;)

giangina ha detto...

no scusa, riguardo all'altro post.. c'ho pensato.

Era più figa la coulotte brandizzata.

Pensaci.

Anonimo ha detto...

Spero tu stia bene..
Ti auguro un buon fine settimana..

krepa ha detto...

scusate se rispondo soltanto adesso, ma ieri è stata un giornatona, che deve ancora finire

@carmen:grazie...
@ca:grazie mille per l'augurio
@guja:che ti devo dire, troppi impegni noi manager in carriera
@andri:l'accostamento al Liga mi onora
@davide:è stata una bella serata all'Alcatraz
@alberto:scherzo sempre, non sono mai serio
@lora:come copiato?ma dai...se vuoi ti regalo l'originale scritto su carta
@manu:grazie
@andrea:addirittura splendido...splendido splendente...
@paolo:no, ma meglio del resto della sua vita
@giangina:sì, ma chi le vede???
@giulia:benone grazie, un abbraccio