L'angolo adatto per nani, ballerine, cantanti, troie, alcolizzati e illusi. Ovviamente qui nulla è serio...se sei dei nostri...benvenuto, entra pure

giovedì, dicembre 06, 2012

Post onanistico, antisnob e populistico

Farà piacere anche un mazzo di rose o una pacca sulle spalle al vincitore della gara o
alla fine dello spettacolo. Vanno osannati i primi ma anche all'ultimo non lo si lascia
andare via a mani vuote.
Una fetta di salame, un pezzo di pane. Non avendo mogli ubriache è anche più facile
avere sempre la botte piena per un bicchiere di vino. Anche se sei astemio.
Io non bevo mai per piacere o diletto, lo faccio solo per sete e per dormire la sera.
Però non voglio bere solo, ma soltanto in mezzo a una folla che mi applaude.
Perchè son primo o più facilmente perchè sono arrivato ultimo, ma mi sono impegnato
ed ero anche quello vestito meglio. Bravo bimbo, "sorridi a mamma".
Alla fine è tutta questione di merito, anche il demerito è qualcosa che ti devi guadagnare,
come il rispetto, i soldi per il divano, la gita in barca dentro casa quando la lavatrice
butta acqua da tutti i buchi. Quando fuori piove non avere l'ombrello non è
un atteggiamento ma è attitudine.
Non basta l'abito a fare il monaco e non serve un giubbotto di pelle per essere un rocker
e spaventare le vecchie per strada. Serve la testa, serve il cuore.
Serve sentire come sta un'altra persona anche soltanto guardando gli occhi tristi mentre
ride fino a piangere. Perchè piangere a volte è come prendere a schiaffi i propri fantasmi,
ma piangere non è facile, lo fanno solo gli uomini veri.
Io voglio fare qualcosa di utile, anche nel sognare o nell'arrivare ultimo. Magari anche
nel non arrivare, perchè mi son fermato a un bar a giocare a scopa coi vecchi o ai bordi del
Naviglio ad aspettare che passi il mio cadavere, contando le stelle e ricominciando quando
perdo il conto.
Io voglio essere venerato tra tutti gli scrittori di blog inutili e gli inutili, fottuti
schiacciatori di tasti da twetter, tra cacciatori di pensieri e taggatori anonimi di foto senza
senso. Voglio che mi venga riconosciuta la mia stazza, voglio che quando passo mi si saluti
come quando nei paesini passava il maestro della scuola elementare.
Voglio che si adori chi ha il coraggio di scrivere, di cantare, di pensare, di mandare un
messaggio di troppo e dire come stanno le cose.
Un giorno, tanto tempo fa, pensavo ce l'avrei fatta. Ora dico solo che vorrei essere adorato.
Voglio e non vorrei.
Non mi bastano mazzi di rose, conigli pelosi di peluche e cenni con le mani. Gente che scrive solo documenti destinati a non essere letti e ad ingiallirsi non può e non deve più scherzarci sopra. Non glielo permetterò più fosse anche l'ultima cosa che farò prima di fare colazione. Io voglio l'adorazione del non essere famoso, del non essere bello, dell'essere sempre e comunque qualcosa di fuori posto.
Ma di presente ragionato e valutato.
Non sono impazzito, non è lo sclero di un matto, a meno che per matto non si intenda
qualcuno che fa cose che altri non farebbero, non rischierebbero. Mi son sempre piaciute le cose
vere anche se sbagliate, un pianto vero a un finto sorriso. Un vero amico a profili inventati.
Non importa quello che tu dici di me o come consideri ciò che scrivo. Importa che io lo faccia e
che voglio essere adorato perchè lo faccio.

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