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martedì, novembre 06, 2012

Il primo incubo della notte non si scorda mai

Mi chiamo S e ho trentuno anni di cui parte passati in compagnia e un'altra parte solo.
Per un pezzo di questi anni sono stato seduto, per un altro in coda in posta, al supermercato, allo stadio, in autostrada o al semaforo, dal medico. Una parte l'ho passata ad attendere un autobus e molto di più l'ho passato a camminare o a correre, che restare fermo mi fa paura.
Ho trascorso un pezzo dei trentuno anni a letto, a mangiare, a cagare e farmi una doccia. Molto tempo l'ho dedicato a me, altro ad ascoltare le cazzate degli altri e a far sentire le mie, a lavorare o a provare a farlo, a studiare e a leggere. Nel tempo libero ho scritto e contribuito all'arricchimento di birrerie e ristoranti. Si vede si dirà. E' vero si risponderà.
Mi chiamo S e ho trentuno anni, i primi 6 passati a giocare, altri 5 a imparare a scrivere e leggere e a mettere insieme le basi per costruire le altesse. Poi altri 10 a costruire le altezze per capire che alla fine la base basta e avanza e del resto non te ne fai nulla. Da lì in poi ho provato a nascondere tutte le basi con strati di inutilità sino ad esser giunto a una conclusione chiara. Ovvero che la nebbia è il tempo migliore per chi non ha nulla da far vedere, sentire e annusare.
Mi chiamo S e ho trentuno anni, ma non volevo parlare di questo. Io so nuotare, così così, non lo faccio mai perchè mi annoia. Ma so farlo.
Eppure ho sognato di esser morto così, nuotando verso il fondo. Non annegando ma nuotando verso il fondo in una atmosfera normale, in un qualcosa di quotidiano e quindi personalmente comprensibile.
Al mio fianco un pinguino diceva cose strane in una lingua non mia.
Ho sognato perchè poi mi sono svegliato, triste, asciutto e senza profondità.
Le mutande non erano bagnate, i capelli asciutti e un senso di nostalgico dissapore. Non era il salato dell'acqua di mare e neppure un odore salmastro di mare. Era il sapore del niente.
Non so descriverlo altrimenti sarei uno scrittore e non un non so cosa. Dopo un lungo percorso, una nuotata di non so quanti minuti, mi son bloccato di colpo. Nei sogni non si percepisce il tempo, secondi sono anni, anni sono un coma. Stavo dormendo purtroppo o per fortuna.
Mi son bloccato e sotto di me c'era una processione, dietro a una bara vuota.
Non ho indagato se fosse la mia. Mi sono bloccato e non ho controllato chi ci fosse. Non mi interessa sapere i presenti. Il blocco è durato fino al risveglio, una lenta agonia o un rapido shock. Non lo so.
Mi piacerebbe solo sapere che mare era quello, sempre che fosse un mare. Cosa ci faceva un pinguino nel mio sogno, sempre che fosse un sogno. Mi piacerebbe anche avere un gost writer cui spiegare quello che vorrei scrivere per farlo capire e anche i capelli lunghi. Più lunghi, e anche i capelli.
In fondo ho visto che il giorno del giudizio personale non è male, nuotando verso il basso senza annegare.
Mi chiamo S e ho trentuno anni. Quando ero più giovane pensavo fossero sprecati gli anni che avevo, immaginandomi così come sono. Che stronzo ero...ma ora mi evito le finte illusioni e mi riempio con le delusioni, senza pensare al resto. Tanto siamo in un periodo dove siamo tutti scrittori, poeti, cantanti, analisti  e c'è sempre tempo per nuotare verso il basso.

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