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venerdì, maggio 04, 2012

Del moralismo e delle altre sporche leggi.

Nella vita sai, ne ho viste poche. Ho vissuto sempre a Milano, ho parlato molto spesso quasi
sempre con le stesse teste. Ho visto quasi sempre gli stessi occhi e mi sono aperto davvero
con pochi. Nella vita però, parlo della mia, ne ho sentite e lette tante e per certi sensi anche
vissute. Purtroppo sono una persona curiosa, lo dico senza finta umiltà. Odio la finta umiltà e
mi piace fottutamente sapere e conoscere ciò che sono gli altri. Prima di dare un giudizio su
una persona voglio almeno averci camminato o bevuto una birra o giocato al fianco o visto
come reagisce alle mie stronzate. Non sopporto e odio il giudizio sommario.
Forse perchè se venissi giudicato sommariamente sarei davvero poca cosa, chi ha avuto modo
di starmi vicino e parlare davvero con me questo lo sa.
Mi stanno dannatamente sul cazzo persone che si credono di essere chissà chi solo per il
ruolo che hanno, per la posizione di "potere" che credono di avere, per il perbenismo o il
moralismo che esprimono o per il semplice sentirsi superiori. Sono purtroppo un finto esteta dell'esser pratici, coi suoi pro e i molti contro.
Adoro chi butta tutto oltre l'ostacolo esponendo la sua persona in ciò che fa senza pensare alle conseguenze, il suo vero Io, fino all'estremo. Fino all'essere criticato, fino all'errore. Ho
sbagliato tante volte e sono sempre stato pronto ad ammetterlo. Ho sbagliato a volte a non
buttare tutto me stesso. Gli errori si fanno e io li ammetto.
Ma sbagliare è bello, sbagliare ti fa conoscere meglio te stesso e gli altri. I miei limiti me li
tengo stretti, provo a migliorarli ma li vedo.
Giudicare senza conoscere, affondare gli altri per esser belli, credersi superiori, no. Anzi
offre visioni sbagliate della realtà. Per questo vedo con rispetto storie agli estremi, mi
commuovo per chi ha fallito perchè almeno ci ha provato e rido per chi giudica e non fa mai
nulla in concreto.
Chi fallisce lo fa perchè ha un talento e non provare a sfruttarlo lo stronca.
C'è come un fatato mondo dietro al quale ci sono cose giuste e cose sbagliate, un fondo di
buonismo mischiato a due dita di snobismo e quattro o cinque dosi di moralità.
Nella vita prima di giudicare un errore o un merito mi sono sempre dedicato a capirne cause o
effetti. Penso di essere stato fortunato in molti miei meriti (che son pochi) e colpevole per le
mie colpe, causa del mio carattere e della mia indole. Portata sicuramente all'esser passiva e
quindi errata.
Ma prima di giudicare qualsiasi gesto ci sono mille varianti, storie e confini che entrano in
gioco, prima di essere davvero sicuro tu di essere quello "bello e pulito" prova a entrare in
campo e poi ne possiamo parlare.
E' la ferocia della normalità, il difficile scontro dell'apparire in un mondo dove mille euro al
mese sono tanti, è la lotta del pesce piccolo contro il pesce piccolo. Voi moralisti e perbenisti
siete dei mediocri e i mediocri sanno guardare solo in casa d'altri per vedere le differenze.
Vi prego, dopo aver letto questo post createle le differenze senza cori, etica e religioni.

2 commenti:

Andrea ha detto...

mi piace sono d'accordo. Sai che c'è? Ci si casca facilmente. Ti girano quando gli altri ti giudicano e per questo li giudichi. E loro ti giudicano perchè li giudichi che ti giudichino, e tu li giudichi perchè ti giudichino che tu li giudichi...meglio come dici "incontrarsi" è vero!

Andrea ha detto...

E' vero ci si casca facilmente. Ti giudicano, e tu li giudichi perchè ti giudicano, e loro ti giudicano perchè gli giudichi che ti giudichino. E tu gli giudichi...
Se ci si incontra giudicare diventa impossibile.