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martedì, maggio 08, 2012

Cartoline da M^C^O

Cos'è la legge? Qualche sera fa mi sono trovato seduto in mezzo ad altre duecento persone ad ascoltare Gherardo Colombo. Lui ha posto il suo intervento intorno a questo banalissimo quesito.
Cos'è la legge? Sono quelle domande a cui non sai mai cosa rispondere, quesiti scomodi proprio perchè li dai per scontati. La prima cosa che viene in mente è la scomodità, la privazione.
Legge uguale privazione della libertà personale, ma poi ci ragione e capisci che sei libero proprio perchè intorno a te ci sono delle leggi. Non come quando sei bambino però, che se fai il bravo allora dopo cena avrai il tuo cioccolatino, no.
La possibilità di avere una Costituzione previene e mette in guardia da inconvenienze e prepotenze, da fascismi e intolleranze. Vero non accade sempre e allo stesso tempo abbiamo visto che spesso gli stessi politici sanno come passarci sopra. L'inconvente sta nel chi le utilizza, le leggi.
Ma quindi cos'è una legge lo sappiamo, tutti noi abbiamo un'idea, ce ne siamo fatti una grazie ai nostri genitori, ai nonni e alla nostra cultura.
Oggi siamo in un periodo confuso, non devo essere certo io a dirlo o a farlo notare. Il lavoro scarseggia e le tasse aumentano. La coscienza collettiva, quell'humus e bene comune che in fondo accomuna tutti, anche chi ha visioni opposte, ci porta a ragionare e non a reagire con ardore e forza. Una volta si sarebbe detto violenza. Forse la società più istruita ha tolto grinta e vitalità e dato razionalità ai pensieri dei giovani, fatto forse positivo ma sicuramente un pò disarmante.
Nel '60 e '70 si marciava in piazza, oggi si manifesta su facebook. Prima si lanciavano i sanpietrini e oggi le foto di instagram.
Oggi si sente dire che è meglio andare via da Milano e dall'Italia, che New York e Londra sono il futuro e il meglio che ci possa essere. Ma cazzo, io godo quando mi sento dire che "resto qui perchè si può fare qualcosa". Questo qualcosa non deve essere per forza un atto estremo o violento o chissà che. E' anche partecipare alla vita quotidiana, non parcheggiare nel posto dei disabili, lasciare il posto sul tram a una vecchia, aiutare il vicino. Mandare a fare in culo quando è giusto, opporsi e fare vita civile. Non sono un buonista e odio il buonismo forzato. I miei esempi sono ovviamente delle forzature, ma in questo le leggi vanno seguite, per cambiare da dentro quando servono.
Passarci sopra solo per migliorare il nostro vivere comune. Non amo, di base, le occupazioni, ma credo che ciò che sta accadendo ora a Milano, che è successo al Valle a Roma o al Coppola a Catania o al Garibaldi a Palermo sia un esempio. Certi spazi e certi stimoli andiamoceli a prendere nella nostra città, non a Londra, Berlino o New York. Io ci vedo questo nelle leggi, nella Costituzione e nella faccia di chi incontro in giro. Magari in Italia è giunto il momento di rimboccarsi le maniche e partecipare. Magari non sempre si ha la voglia o il coraggio di farlo attivamente, ma ogniuno nel proprio piccolo qualcosa può.
Forse una cartolina un pò lunga ma non mi importa.

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