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venerdì, febbraio 03, 2012

I tanti volti della moda attratti dallo zucchero filato al Luna Park

Sono indie ma nel tempo libero ascoltano musica pop.
Vestito di pelle, camicia attillata, i capelli lunghi che arrivano al buco del culo ma
i fiori, il cuore e l'amore gli cattura il tempo morto.
Sono sempre le mode quelle che attirano i viaggiatori del tempo, chi ha bisogno di
una foto per ricordarsi una vacanza. Le mode segnano il tempo almeno quanto il freddo.
Poi magari sono sempre gli stessi a non ricordarsi un assolo di chitarra o chi era quello
di colore col pisello grosso e i capelli vaporosi.
Ma siamo indie, non importa la musica.
Sono hipster ma nel tempo libero mettono maglioni larghi e tute comode.
Mentre tutto nel mondo tende allo sfascio, i vestiti devono essere la cosa più stetta e
possibilmente minimal che ci fascia. I ritmi, i colori, le strade, i volti o i pensieri, tutto
può stare nella reflex a tracolla che ciondola su strade percorse su bici a scatto fisso.
Scatto foto, scatto in bici. Poco importa se non manco a un aperitivo "in" o non sono
mai una volta fuori posto.
Sono hipster non mi importa il contesto.
Prendendo la seconda strada a sinistra, sono sicuro, si arriva al posto giusto.
Sono rock ma nel tempo solitario mi masturbo e ascolto i neomelodici.
Non ascolto gli altri, non guardo in faccia nessuno e non penso alle stelle.
Le stelle del cinema, le stelle del jet set, le stelle dei biscotti...tutte hanno senso solo
e quando le vedo cadere. Giorni alterni sono quelli che affronto. A tratti rido ad altri
piango e molto spesso insieme. Rispondo male ma capisco bene.
Sono rock, non mi importa della gente.
Sono poeta romantico e sognatore ma nel tempo libero leggon romanzi pulp con
lunghe sessioni di porn hub.
Capello unto o barba incolta, poco propenso al cambio d'armadio, colori accesi su toni
accesi, valori tesi su fili appesi. Le stagioni cambiano al cambiare delle visioni.
Lunghe manifestazioni e pochi pensieri, noi siamo fedeli al mondo deciso da altre
menti e colori. Poco lavoro, molti lavori. Il bello del precariato sta nel brivido di
affontare nuove sfide o di non poter pagare il riscaldamento.
Seconda a sinistra, grande striscione. "Posto giusto", un posto per tutto.
Cerco lavoro, che sia assolutamente a tempo. Poco tempo, mi servono emozioni.
Poi li ho vistoi tutti intenti a parlare, travestiti da conigli al luna park. Sono i tempi in
cui per essere qualcosa si deve fare di tutto. Poi si è qualcuno. Uno dei tanti.
Ma in fondo, anche se passa il tempo o cambiano le mode, lo spazio resta sempre
quello, c'è poco da fare.
In fin dei conti, anche sforzandosi sarà sempre più improbabile incontrare Dio in giro
con delle Converse ai piedi e i jeans strappati o costruire astronavi con le lavatrici. I
modi per campare restano sempre quei 5 o 10, c'è poco da fare.
Perchè infondo a tutto a turni alterni abbiamo tutti lo stesso obiettivo che puoi chiamare
come vuoi, con un francesismo o con sarcasmo, con un tono o con un rutto, ma è allo
zucchero filato che si vuole arrivare.

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