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venerdì, ottobre 01, 2010

Parlando di me a me

Non dirmi di messe strane in posti noti, non mi importa niente.
Sarei sicuramente un uomo migliore se sapessi ascoltare oltre le prime dieci
parole. Sembra quasi che ci sia un contatore in me.
Uno, due...dieci. Stop.
Non dirmi di baci lontani o canzoni leggere, ho perso il tempo.
A volte mi perdo dietro le labbra che si muovono vorticose nei racconti di
proprie emozioni. Come se un filtro mi barrasse le orecchie.
Non sono l'uomo adatto a salti indietro con il pensiero, soffro di vertigini.
Non parlarmi dei tuoi amori, i tuoi momenti felici o le tue paure per un
futuro migliore. Non ti seguo, non ci riesco proprio. Scusa.
Se provo a star dietro a certe cose inciampo e cado a terra.
Ma cazzo, prendi pure tutto il tempo che vuoi per le tue ansie, i cattivi
pensieri o la paura dei tuoi errori.
Chi meglio di un fallito potrà capire da dove arrivi e saperti dire dove non
andrai. Lo diceva Proust, forse posso dirlo anch'io, che i momenti che mi
hanno insegnato di più sono quelli in cui stavo male. Perchè riesco ad
ascoltarmi. Ad ascoltare.
Non parlo coi fantasmi e non voglio sentire storie d'amore, storie di crisi,
storie. I romanzi sono abituato a leggerli anche se son passati di moda,
ingialliti e senza storie da raccontare.
Poi li rileggo sinchè non trovo un senso.
Non darmi dell'egoista, posso starti a sentire per tutto il tempo che vuoi,
senza ascoltare e non dirmi ciò che devi dire ma ciò che vuoi.
Quello che senti.
Sarà cinismo, finto snobismo o eccesso di presunzione. Sarà ma non
lo voglio sapere. Sarà che non mi interessa starmi a sentire o mi sembra di
essere pazzo nel darmi consigli da solo.
Dovresti fare questo...anzi meglio questo...arrivando sempre al medesimo
punto sbagliato di non ritorno.
Non dirmi che c'è un senso o che son parole a caso. Magari sarà il pensiero
che avrò rileggendo queste frasi tra qualche anno. Forse.
Quando sarò padre e ascolterò ogni singolo verso di mio figlio.
Ma ora non mi importa, non mi dite di emozioni e tempi che verranno, mi
interessano i tempi andati, un bicchiere di rosso e qualche goccia di pioggia,
che non si vedano le lacrime.

5 commenti:

youri djorkaeff ha detto...

oh ma quanto ti stimo?!

krepa ha detto...

conoscendoti bene...abbastanza bene...spero molto poco

roberto ha detto...

e c'è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo...

krepa ha detto...

@roberto: basta uno squillo....e arrivo

the_eye ha detto...

...e c'è chi aspetta la pioggia per dire che quel fango che si vede...non è il suo...