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venerdì, ottobre 22, 2010

Notti insonni

Troppo tempo, troppe notti a correre dietro le scie dei tram di Milano. Ne trovi uno in ogni via, dietro ad ogni angolo e vanno lontano, vengono da lontano, con il loro carico di persone, le coppie e una rosa, i pazzi. Controllori senza biglietto e biglietti usati per scrivere pensieri, stronzate.
Milano ha la notte dentro, perché il giorno serve a lavorare, serve a quelli che non hanno fantasia per dar fiato al proprio ego, serve a chi non sa tenere gli occhi chiusi perché ha bisogno della luce artificiale.
Milano la conoscono bene i tram e qualche spazzino che passa a pulire la merda lasciata a dormire sui marciapiedi da qualche passante. Milano soffre in silenzio, di notte.
Non riesco mai a dormire quando vedo un angelo piangere, mi giro e mi rigiro nel mio letto cercando un punto in cui non pensare stando fermo e mi ritrovo sempre a pancia all’aria, fissando quel soffitto bianco, senza luce, senza niente.
Sarà per queste notti insonni che quando sto male mi addormento ubriaco e mi risveglio anestetizzato, con la testa piena di brutti pensieri che non riescono a trovare una via di fuga se non dopo la prima pisciata.
Ma gli angeli non devono piangere se non quando piove, non ne esistono cause valide. Sono i dannati o le puttane a doverne star male.
Rincorro strade tormentate nei ritorni a casa, i soldi per il taxi non ci sono, i soldi per il taxi me li sono bevuti e poi sul taxi non si fanno strani incontri, tutto così organizzato, monodose. Nemmeno il centro massaggi dei cinesi mi darebbe ristoro in quei rientri.
Voglio la mia casa, voglio il mio letto, voglio una birra.
Provo a riprendere i miei passi, ritrovare le mie traiettorie ma inciampo di continuo nella proiezione di me stesso, come se la mia ombra mi facesse lo sgambetto. Sporca puttana traditrice.
Nemmeno cercando aiuto dai binari dei tram trovo una strada utile, confuso dagli scambi, dalle luci delle pensiline e dalle scie colorate.
Troppe notti, troppo tempo passato a dormire anziché cercando un cambiamento, dietro vane motivazioni e morali appannate. Chi l’ha detto che il riposo è dato dal sonno e non dal sognare ad occhi aperti, con il carico di speranze e la consapevolezza che la maggior parte delle cose che fai finisce nel nulla. Riempirlo questo nulla, sarebbe già un gran bel risultato.
Le occhiaie sono il frutto delle esperienze e non del poco sonno. Le rughe invece possiamo cominciare ad attribuirle all’alcol e in fondo quelle donano il giusto fascino.
Quello che meriti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

porca puttana questo post mi piace proprio tanto..non so cosa dire..breathtaking

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