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giovedì, agosto 05, 2010

Guardando dentro le palle che appena le giri scende la neve...

E' l'effetto della neve in agosto a Milano.
Niente macchine, solo cumuli di acqua ghaicciata attorno a noi, nemmeno
la merda che copre i marciapiedi sarà più come prima.
Tutto il silenzio, il contorno della nostra vista, in questo freddo agosto di città.
Guardando dentro le palle che appena le giri scende la neve...
Tutto il mondo in miniatura, il mondo che schizza, sfreccia e arrossisce al
primo complimento.
Milano in agosto ha la neve agli angoli delle strade, offerta in comode
confezioni facili da usare. Che solo il vento può portare via.
La forma più democratica di finta esaltazione, emulazione del lusso.
La Milano d'inverno non è quella d'estate. Vero?
Guardando dentro le palle che appena le giri scende la neve...
Vedevo sempre piccoli omini girarsi, muoversi, senza parlarsi, senza
guardarsi in faccia, indifferenti, come chi non sa fermarsi a guardare un fiore.
Tra luglio e agosto cambia poco, ma è tutto differente. Con tutti i colori messi
insieme che si fondono, come neve al sole. Con tutti i colori coperti di neve,
un bianco unico, un finto candore. Innocenza macchiata.
Guardando dentro le palle che appena le giri scende la neve...
Preferivo sempre quelle col Duomo di Milano, senza piccioni, a quelle della
grande torre storta o dell'arena dei gladiatori.
Mi dava senso di casa e la sensazione di poter cambiare le cose, anche
l'indifferenza che vedevo in giro, quella che oggi si chiama normalità.
Purtroppo.
Era la neve che scendeva con un mio gesto a darmi quel potere.
Tutto bianco, tutto in silenzio, tutto coperto. Niente.
Una volta scesa, avere la forza di rifarlo ancora, senza sosta sinchè non fosse
uscito qualcuno a dirmi di smetterla. Ma non è mai successo niente.
Guardando dentro le palle che appena le giri scende la neve...
Sentivo di poter mettere dentro tutto quello che non mi andava, di agitare e
coprire tutto, di agitare e mettere tutto in ordine.
Il solo fatto che ogni volta tutto tornasse come prima mi agitava, ma mi
dava la rabbia per rifarlo. All'infinito.
Mi assaliva soltanto un grande freddo, dalla schiena sino alla punta delle
dita. Il mio corpo, i miei muscoli, la carne, tutto fermo. Vuoto a rendere.
Guardando dentro le palle che appena le giri scende la neve...
E' l'effetto della neve ad agosto a Milano.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=lpFxmTvpJrM

io
m

krepa ha detto...

anche, ma anche
http://www.youtube.com/watch?v=-5Fz9aPEnSQ&feature=related