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lunedì, aprile 05, 2010

Il mercante dei sogni

Strade piene ne vediamo tutti i giorni qui in città, dai mercanti ai compratori,
dai sogni ai pensieri che ogni notte escono dalle case ai narratori che di giorni li
inseguono per poterli raccontare.
Gente di ogni tipo e colore, alcuni riconoscibile altri ombre di passaggio.
Ogni mattina arrivava in piazza il giovane cantante, egli stesso scrittore e attore
delle proprie storie, visitatore perverso delle menti di vecchi e bambini.
Si racconta abbia musicato anche gli incubo del suo pesce rosso, morto di crepacuore.
Non che abbia una bella voce, tantomeno si può dire che il suono della sua chitarra
sia sinuoso ed accattivante.
Ma ha quel qualcosa in più che lo differenzia dagli altri, forse il bel viso, il suo
essere malinconico e al tempo stesso pieno di sorrisi.
Sarà il bel cappello che nasconde parte dei suoi occhi, così da non far mai capire in
pieno cosa vogliano esprimere i suoi occhi, ma anche questa è soltanto una
supposizione.
Il paese è pieno di mercanti vecchi e giovani, imbellettati e profumati come le
ballerine dei varietà o viscidi come il pubblico delle prime file di quegli stessi
spettacoli. Avevano un grande successo, ancora maggiore rispetto al canta storie.
Lui cantava i loro sogni e i loro pensieri, ma niente che non conoscessero in
precedenza. In cuor suo ha sempre odiato le novità, i colpi di testa e i tagli di
capelli troppo corti. I venditori invece hanno casse piene di stranezze e di
promesse, vendute a prezzo bassissimo perchè ciò che interessa è il successo
immediato, l'acquisto senza condizioni, l'apparire con l'offerta migliore, il sorriso
più bello o l'affare più vantaggioso. E' così che il cantastorie vede passare davanti
ai suoi occhi fogli di carta e monete, cantando di orizzonti lontani e amori nascosti,
paure di fallimenti e repressioni basso addominali.
Tentando di mettere tutti in guardia dall'acquisto ossessivo della novità, dalla
paura dell'essere sempre alla moda o dalla semplicemente dalla smania di
apparire, ma proprio per queste teorie più di uno in paese lo guarda come un matto.
Venditori ogni giorno portano in piazza la morale e proposte di aumenti nelle
proprie potenzialità, proponendo funerali alle proprie realtà e matrimoni con
Mondi lontani. Vendono sogni, mercanteggiano futuri arricchendo il proprio ego e
la sacca delle monete che ormai non riescono a legarsi ai calzoni.

Il cantastorie preferì non voler più capire niente, abbandonare ogni velleitudine,
conscio che in questa vita non avrebbe cambiato nessuno con parole e poesie,
avrebbe strappato altri sorrisi e qualche bacio, forse qualcuno gli avrebbe
riconosciuto la giusta gloria ma soltanto dopo un buon acquisto alla moda.
E' così che decise di lasciare la sua terra e il cuscino, lasciando ai posteri una sola
frase scritta sul muro della sua casa:

"i vostri sogni non hanno un prezzo, se non quello che siete disposti a spendere per
continuare a sognare"

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