L'angolo adatto per nani, ballerine, cantanti, troie, alcolizzati e illusi. Ovviamente qui nulla è serio...se sei dei nostri...benvenuto, entra pure

venerdì, gennaio 11, 2008

Waiting for ...

Giorni che si passano ad aspettare chissà chi. Che la cosa forse in fondo la si sapeva già. Nel silenzio e nel rumore non è nel male o nel bene. Banale estremizzare sempre tutto, emozioni, sensazioni ed anche le semplici esternazioni. Ogni singolo fatto è una tavola cromatica dalle mille sfumature, un quadro impressionista, un film in bianco e nero. Aspetti l'angelo che passi e ti porti via da quell'oblio, dalla finta malattia che ti pervade e gioco forza ti blocca l'anima. Il buco allo stomaco che non riesci a saziare e quella sete incontrollata che sazi soltanto quando tutto perde i suoi contorni.
Waiting for a black angel to take you to heaven.
E' solo nebbia, portoni, da lontano qualche lampione sembra salutare il tuo passaggio ma in realtà, ciò che tu scambi per un bagliore lontano è solo un neon andato a male. L'apparenza ti rovina a volte e ti fa apparire le cose per come non sono. Tu stesso non riesci ad apparire come vorresti e continui a cambiarti d'abito per passare dalla parte di ciò che hai dentro. Il lato meno oscuro della tua luna nera. Ma il guscio vince sempre a quanto (ap)pare. Trovi sfogo in ciò che presto diventerà un ostacolo, vie perditive di attrazione, giochi con la lingua e sogni di luoghi lontani...che tanto, stronzetto, sei destinato al tuo stagno e a non andartene mai. Cigno deforme senza ali per volare.
Waiting for the white devil to take you to hell.
Allora hai perso tempo ad aggirarti per i lati oscuri senza cercare di capire. C'era altro da fare che pensare, pompare sangue in ogni punto per poi tagliarsi e bruciarsi col calore del rosso strisciante. Altre erano le cose a cui credere, magari affidandosi a un Dio in cartolina o sotto forma di gadget in legno; pagato tanto o poco, non conta niente. Altre erano le vie da prendere, più facili e lineari, meno tortuose della spirale che presa in senso contrario ti porta in basso. Esiste un punto più basso di quello interiore? non lo so, non voglio certo rispondere io a questa domanda, mi fa un pò paura. Paura come restare solo in una stanza, in un locale, in uno specchio. Era di certe cose che parlavo quando guardavo assorto un bicchiere semi pieno e dicevo che tutto sommato niente era male. Non sono mai stato bravo in matematica e voi non ve ne siete accorti.
Waiting for the devil...
Cresci le tue piantine raccontandoti cazzate sul tuo pollice verde. Non c'è cosa peggiore che mentire a se stessi, è il primo passo falso per far male a qualcun'altro. Poi le piantine muoiono e resti coi tuoi sensi di colpa. Anche sporncandoti le mani di terra non puoi certo dire che la stai coltivando bene e forse sul palmo ti restano solo i resti densi del tuo amore personale. Estirpando le erbacce che le stanno attorno riesci appena a fare parte del tuo dovere, ma è già un bene scorgere la purezza delle cose nell'eterno inseguimento al bello. Anche quando vorresti che qualcuno ti strappasse via alla tua vita per darti in pasto ad altro. Forse in fondo in mezzo a tanti mondi c'è anche il mio che merita di essere vissuto.
Waiting for my angel.

a chi non son sembrato tale forse solo perchè non ci son riuscito e
a chi è sempre lì dietro un monitor o al mio fianco quando ho bisogno
e soprattutto quando di bisogno non ce n'è.
A te, spero...

7 commenti:

Anonimo ha detto...

"paura di restare solo in uno specchio". Ed è quella che sento ora anche io. E non ho voglia di postare un una mancata presenza, non ho voglia di aspettarmi ed aspettarmi di esser migliore, non ho voglia di canticchiare sotto la doccia...ma stasera non ho neanche voglia di uscire. Però mi son messa il più bel vestito. Senza trucco sul viso, si capisce. Ma il più bel vestito. Non per apparire. Ma per sentirmi. Per sentirmi il nylon che fascia le ginocchia, per sentirmi addosso un push up che sostenga il vuoto che sento dentro, per sentirmi scivolare addosso la seta del vestito come la sete di quel rinnovato mancato abbandono.
Decido di non postare questo. Ma decido di dedicarlo a te.
Che sento stai sentendo.
Ti stringo.

Alberto ha detto...

Leggerti fa bene all'animo e fa sorridere di speranza (e nostalgie - ndr).
Avanti così, frà'! ;-)

Un abbraccio tifoso :-)

Davide ha detto...

non ho fatto il meme ma ti ringrazio davvero. cosa aspetti? buttati
ciao,stai bene

Davide ha detto...

cazzo l'hai tolto per davvero l'antispam? si brinda!

krepa ha detto...

@betazed:sarà che sono in un momento in cui mettermi a nudo con qualcuno non mi pesa, perchè ci tengo molto...sarà perchè anch'io mi sono sentito spesso così...sento...grazie per la dedica, mi onora
@alberto:grazie caro...parole pesanti, ma prendo tutto con grande avidità
@davide:mi butto...

PIDEYE ha detto...

Torno sul tuo blog dopo mesi di assenza. Apprezzo molto i tuoi post e il modo in cui scrivi e descrivi ciò che pensi e che ti sta intorno dentro e fuori. Complimenti . Sono comvinta che tu abbia la stoffa dello scrittore . A presto.
Pideye

krepa ha detto...

@pideye:mamma mia...grazie mille...il problema forse è che, come in tante cose belle della mia vita, non so cucirle