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venerdì, ottobre 07, 2005

Il pallone era MIO, decidevamo NOI

La merendina il succo di frutta e solo due minuti per buttarli giù. Correre forte verso il pallone, la libertà, il pomeriggio con gli amici, la scuola alle spalle e il giorno dopo si vedrà.Le mamme e le nonne si confrontano su una quotidianità che non ti spetta.Due maglioni e una palla ancora oggi ti fanno pensare al Maracanà o al Santiago, gli amici sono quelli, più grandi e forti ma sempre scemi uguale, tu sei sempre il solito piccolo coglione che cicciottello mangiava le focacce e segnava a 11.

Cresci, studi, non conta un cazzo perchè in fondo sai di non aver fatto nulla. La sensazione di incompletezza spesso c'è, non mantieni patti con te stesso, fai promesse inimmantenibili, non ti responsabilizzi...già ma che cazzo stai dicendo?Simo non è così, parli per il momento che hai, ce ne fossero di ragazzi come te, non sei un coglione, io ti voglio bene.Tutte parole che spesso si dicono, anche io le dico ad altri, spesso non per circostanza, però...però...non so,anche io non mi conosco bene.

Non ero confuso così neppure l'anno scorso, quando un incubo a quattro lettere ogni tanto mi toglieva il sonno,l'ansia di Riky mi invadeva ma volevo essere forte anche per lui, e lì avevo fatto la cazzata e nel caso era giusto pagare. Anche se a durissimo prezzo.

Ora è diverso, devo prendermi qualcosa io.Non so cosa, ma devo farlo, devo capirlo.Non è solo la donna.E' coscienza di ciò che sono e potrò essere, del padre che sarò, dell'amico che sono.Non so se scappare o affrontare il tutto.Lillo vuole andare all'estero a lavorare qualche tempo, io prima mi laurerei, poi si potrebbe fare.L'università è un casino(per la specialistica) e sull'andare a lavorare si dovrebbe aprire un'altro capitolo.Lo affonterò...ce la si deve fare.In questo stato vedo molti miei amici.Ce la faremo.Magari mettendola nel culo alla serie di circostanze che ci sono contrarie,ai bei dicorsi e progetti che spesso si fanno o peggio ancora ci fanno o promettono.L'importante è che questo stato non diventi abitudine e che si lasci il tutto scorrere senza agire,lasciandoci spegnere dalla routine.

Però che belli i tempi in cui il problema era chi faceva il portiere per primo e il pallone lo portavo io.

L'ho scritta dopo le due di notte, a quell'ora i pensieri si sa come sono.Ero felice perchè mi stavo messaggiando con Valeria e vedevo scorrere il resto.Ora torno a svegliarmi tutte le mattine e sentire Pop degli Afterhours, chi la conosce immagine il perchè.

Il perchè della foto? triste ma bellissima e piena di speranza per il giorno dopo, come io ieri sera(è Firenze,capodanno 2003)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Volevo fare un'arido commento a questo post pieno di poesia. Quando parlavi di promesse, "inimmantenibili" mi suonava male.
Ho chiesto a Federica (il mio capo); questo è il dialogo che ne è seguito (seriamente, non stava scherzando):
io- Fede, secondo te esiste "inimmantenibile" riferito a una promessa?
lei- "inimmantenibile"? Secondo me no,non mi sembra
io- Allora adesso glielo scrivo nel commento
lei- Ma l'ha scritto Simone? No, allora se l'ha scritto lui sicuramente è giusto,se l'ha scritto è perchè lo sa.

Godi di una fiducia incrollabile...

krepa ha detto...

La ragazza è saggia...si fida di un coglione come me...andiamo bene