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mercoledì, febbraio 29, 2012

Non basta aver problemi per scrivere qualcosa di interessante

Odio, mi odio, mio dio.
Mi da dannatamente fastidio il non scrivere subito le cose che penso, sopratutto a notte tarda.
Ho perso l'abitudine di farlo, una volta lo facevo sempre. Adesso non giro più con una penna,
non scrivo più su tutti i supporti possibili e immaginabili, dai biglietti del tram ai bordi del
giornale alle tovaglie dei bar.
Mi manca molto questo, perchè perdo la maggior parte dei miei pensieri e non è che ne abbia
molti in una giornata. Sopratutto buoni. E' la sottile linea che mi fa passare dall'essere uno
scrittore fallito a un cialtrone di successo.
La luce della sera devo dire che mi ispira molto. Sopratutto se fioca o spenta.
Il punto è che sarebbe una cosa che non mi costa nulla, a differenza dei conti che dovrei
pagare da un analista o da un dietologo esperto, evitando di confidarmi allo specchio.
Un mio amico una volta mi ha detto che due persone che si guardano negli occhi sono
assolutamente vicine, ma se si danno le spalle son distanti 924 375 700 km. Diversi anni di
distanza a piedi, meno in macchina. Punti di vista.
Mi odio, mio dio, odio.
Mi fa particolarmente piacere quando mi sveglio e ricordo le cose che la sera prima mi
sembravano geniali. Il problema è che al mattino dopo le trovo del tutto inutili. Forse è
per questo che si dice di cogliere l'attimo nelle situazioni. Poi si potrebbe aprire un dibattito
sul tempo e su cosa è la vita. Qualcosa di simile a un libro con il suo susseguirsi romantico o
romanzesco oppure un quadro cui basta un solo sguardo per capire tutto.
Io penso sia più simile a un libro. Il tempo serve proprio a questo, a dare una cadenza agli
attimi come i numeri sulle pagine di un libro.
Questo pensiero non ha senso con il testo, ma volevo far vedere qualcosa che nel momento
in cui lo stavo pensando mi sembrava geniale, anche se a conti fatti non lo è.
Un mio amico una volta ha letto di una ragazza che si prostituiva ma diceva di non farlo, che
non era vero negando l'evidenza. La sua motivazione era semplice e alquanto vera. Si faceva
pagare 50 euro, ma diceva espressamente di volerne 100, in modo da poter dare il resto di 50.
Dare e avere sproporzionato. Punti di vista.
Mio dio, odio, mi odio.
Mi fa fondamentalmente invidia chi riesce a ispirarsi guardando un tramonto, oppure chi si
sente un fotografo facendo belle foto con Instagram.
Al giorno d'oggi bastano un cappello alla Humphrey Bogart, la barba incolta e un cappotto
vintage per essere un artista. Oppure aver fatto il classico o sentirsi esperti di cinema per
pensare che nessuno sia in grado di vedere un film.
Sarà tutto vero, forse no, però a volte mi piace pensare di poter fissare i pensieri in qualche
modo. Forse sono solo i grandi che vanno in giro con la penna e la Moleskine, anche se
oggi è diventato più un vezzo da radical chic che l'agenda di Hemingway.
Un amico una volta mi ha parlato dei manicomi e di come fossero pieni di matti, lì dentro.
Io ho pensato che per quelli lì dentro forse era pieno di matti il Mondo, lì fuori.
Punti di vista.