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sabato, gennaio 07, 2012

Si è disoccupati anche facendo il lavoro sbagliato

Le gambe del tavolo potrebbero anche spezzarsi sotto il peso delle parole che vengono da lontano e vanno a schiantarsi sul soffitto.
L'alito che puzza di alcol, si sa, è leggero e vola alto. Sopra le teste, sopra le tentazioni, passando a fianco dei cattivi pensieri. C'erano posti che quelle teste potevano vedere, c'erano case anche sugli alberi. Lo dicevano scrittori avvinazzati e bambini sporchi di zucchero a velo.
Però forse un'altra birra me la prendo.
La sedia scricchiola e sembra il motore di un vecchio Ciao, di quelli che andavano a miscela anche se nessuno sapeva cosa fosse quella miscela. Una parola che nasconde magia e poesia, unire mischiare amalgamare. La sola cosa che non può fare è rendersi univoca e prescindibile.
La miscela del motorino, la miscela che bevi per schiarire i pensieri, la miscela che aiuta a mettere insieme le parole, la miscela che crea una parola da stupide lettere.
Il tavolo regge sulle quattro instabili gambe. Ma cosa si potrebbe dire e sopratutto chi siamo noi per dire qualcosa. Meglio forse il silenzio, sopratutto se meditato e attento.
Però il silenzio non ha portato mai a niente, come ama ripetere il vecchio partigiano che seduto nell'angolo si fa sempre i cazzi di tutti.
Allora si torna a far girar la mente, senza cattiveria. Solo idee che siano buone, che siano sane, che siano folli. Forse per questo mai realizzate. Il miglior modo per restare giovani è farsi venire in mente cose che poi non si faranno mai. Nemmeno il giorno dopo.
Ma che restano lì, sul comodino per chi lo possiede o nel cassetto per chi semplicemente ha un armadio. Io non ho armadio e non ho comodino.
Però mi viene facile bere e mentre bevo pensare che ci siano ancora tante cose da poter fare.
Come riparare il tavolo oppure come dare a tutte quelle idee, che col loro peso stanno rompendo le gambe al povero tavolo, una casa o un luogo dove stare.
Magari più grande di un cassetto e più stabile di un comodino.
Si è fatto tardi ed è forse giunta loro di chiudere. Nell'alzarmi un attimo di timore e di blocco. Forse la paura di aver perso ancora tempo o la sensazione di avere ancora tempo da riempire. L'idea di non diventare mai più un uomo migliore ormai è salita in alto attaccata all'alito alcolico come si legano le letterine ad un palloncino per farle arrivare lontano, però resta ferma quella che qualcosa si possa fare magari partendo da una sedia di legno e un'educazione cattolica, senza dei e santi in Paradiso.

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