L'angolo adatto per nani, ballerine, cantanti, troie, alcolizzati e illusi. Ovviamente qui nulla è serio...se sei dei nostri...benvenuto, entra pure

lunedì, ottobre 03, 2011

Blogger, una voce che sul dizionario non esiste. Giustamente.

Avere un blog non significa saper scrivere, nemmeno seper leggere. Mette di fronte alla
necessità di comunicare e di farlo tramite un mezzo fittizio, finto.
Molto spesso falso come quello che dici. Che vorresti dire.
Perchè poi i blogger non sanno scrivere veramente, altrimenti non avrebbero un blog, ma
scriverebbero su altri supporti. La carta, quel meraviglioso materiale vivo che rende tutto
più reale e a prova di click. Un blog lo cancelli con un tocco, ma se strappi un foglio di
carta fai un delitto, anche se ci sono scritte le stesse stronzate senza senso.
Anche un muro è meglio di un blog.
Un blog l'ho apero per gioco e ci scrivo le ricette di cucina e le serate con gli amici.
Commento il modo di fare di qualche vip, i vestiti e la moda. Seguo sempre altri blog in cui
il tema principale sono il taglio di capelli che va di moda tra le giovani rockstar new pop
rock post emo. Ho aperto un blog per riportare i testi delle canzoni che più mi piacciono,
come fossero le poesie di Neruda, ma senza mettere quei cuoricini che sulle Smemo
imperversavano negli anni '90.
Il blog è più maturo, niente cuori e frasi sdolcinate, troppo personalizzate nemmeno fossero
tatuaggi tribali a cerchio sul bicipite. Il blog indica in te un insano senso d'arte.
Hai il blog quindi sei.
Ormai ce l'hanno in tanti. Chiamalo tumblr, chiamalo twitter. Chiamalo come vuoi, ma
anche lui, come te, vuole solo essere chiamato. Vuole attestare il fatto di esserci, senza una
faccia o un nome vero. Per questo ci scrivo i regali che ricevo a Natale, il mio oroscopo e le
battute dei miei amici o sui miei amici.
Per questo pubblico foto e metto i video delle mie serate.
Il blog ormai ce l'hanno tutti, tutti quelli che contano. Gli opinion leader pensano tramite il
loro blog e nessuna intervista non è preceduta da qualche sparata fatta prima sul
"personalissimo blog". Il blog è per le proprie ricette di cucina, i propri pensierini e le foto
dell'estate. Così ti senti vivo e pieno di amici, ci sono i commenti.
Gioco di specchi tra il dire e il fare, copia e incolla di altre cose, senza nemmeno un
copyright o qualcosa che attesi l'originalità di un pensiero. Apri e chiudi, clicca "nuovo post",
schiaccia tasti a caso, "pubblica post". Pensieri senza tempo o luogo.
Sei un blogger, hai delle idee, le sai esprimere. Cristo come ti invidio.
E' necessario credere che bisogna scrivere per non cadere nell'oblio, per cui apriamo i
nostri blog alla verità. Di chi non è dato sapere, di cosa non si vuole sapere.
L'importante sarà conservare le parole e la voce, uniti a questo senso di inutilità che solo
un blog ti può dare.
Ora "pubblica post".

6 commenti:

fRa_gAv ha detto...

Caro kr3pa,
io ringrazio sempre che tu ce l'abbia, un blog.
E aggiungo: che mi abbia pure aiutato a far crescere il mio, per certi versi.

Emi Delli Zuani ha detto...

io il blog ce l'ho ma quello che scrivo è cosi interessante che mi leggo da solo.
eppure continuo a scriverci.
perchè?
non.
lo.
so.
forse se siamo fortunati il blog indica una strada per noi stessi, tipo un faro.
non importa che altri leggano.
importa che tu veda gli scogli.
nel frattempo, navigando, mi fermo sempre con gusto a leggere il tuo.

krepa ha detto...

@fra: non so in che versi, ma ne sono felice
@emiliano: ma infatti le mie forzature erano proprio questo che volevano dire. si scrive non si sa perchè, o forse lo si fa per se stessi. poi se piace, tanto meglio. sicuramente se serve, va fatto

Sara ha detto...

Torno a leggerti dopo due anni ormai, da quando ho abbandonato anche il mio di blog (nemmeno ricordo il perchè)..

Mi emoziona tornare a leggerti, come se incontrassi per strada un amico che non vedevo da tempo!
Ti abbraccio

krepa ha detto...

cazzo sara.
grazie per il bellissimo commento

nessuno ha detto...

Hai mai scritto su quel meraviglioso materiale vivo che è il foglio di carta? Presumo di sì. Altrimenti ti consiglio di provare. All'inizio menti pure lì. Scrivi delle cazzate solo perchè la pagina bianca ti infastidisce. Non sai perchè ma è come se riuscisse a tarlarti il cervello. Poi, metti un punto e ti accorgi che non puoi metire a te stesso e vomiti tutto quello che hai realmente nel cervello. Nel cuore. Nel fegato. Nel pancreas. O in altri organi più o meno nobili. E' una bella cosa addormentersi con le bocca aperta, un filo di bava e quel foglio appiccicato alla guancia. Poi non rileggerai mai quei fogli. Avrai troppa vergogna lì per lì. Ma sai che ci sono e sai che per una volta, sei stato onesto con te stesso.