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lunedì, settembre 26, 2011

La difficoltà di sintonizzare un apparecchio rotto a frequenze falsate dal caso.

Il suono lo senti dentro nonostante i giri veloci dati dal programma scelto per la lavatrice.
Ritmo cadenzato, una batteria che picchia forte senza tempo, un tempo dato da un'armonica.
Era una bocca quella su cui poggiava il desiderio oppure erano insulti indirizzati al cielo?
Sincronizzi il battito del cuore al ritmo storto di una vecchia cassa. Non sei nato per quello
ma vorresti vivere di quello. Non è un sogno amico, ma neppure un'opinione.
Ogni giro sempre meno controllo, ogni giro sale la consapevolezza che solo la birra può
sciacquare e portare lontano.
Non sei nato per questo, è vero, ma puoi sincronizzartici al meglio.

Il peso degli oggetti è dato dalla loro voglia di essere spostati. Si stabilisce un contatto fisico e solo quello addolcisce la mente. Legno, ferro, ossa e carne, una fusione che solo un vortice potrebbe unire. E disunire. Sincronizzi il battito del cuore al peso morto di un qualsiasi oggetto per dargli vita e da lì una forma e un colore. Non ami questo, ma potresti vivere di quello se la necessità ti obbligasse. Non è un incubo amico, ma neppure un errore.
Il rumore delle cose che sbattono tra di loro all'interno dell'oblò ti tiene sveglio e lava la coscienza che forse uscirà meno scura e meno incazzata.
Non puoi vivere per questo, è chiaro, ma puoi sincronizzartici per non morirne.

Le notizie belle nascondono sempre un doppio fondo. Di verità, di gioia e sopratutto di paure.
Come quando dopo un temporale viene sempre il sole e l'arcobaleno lo testimonia. Passare dalla gioia al pianto è più semplice di quanto si possa credere. Il lavaggio è quasi finito, il sapone sta scemando e resta solo il tempo di chiedersi se ci saranno ancora momenti così.
Non si vive solo di questo, amico, non si mangia con questo, non si dorme con questo. Lo so amico. Ma di queste emozioni son fatti i sogni e gli attimi che restano.
Non sei nato per questo e forse non morirai di questo, ma per il tempo è vissuto in pieno, per invecchiare sorridendo e non avere la consapevolezza di chi si è. Del dove si è.
Il lavaggio è finito e mi sento più sporco e meno utile. Fallito e triste eroe al centro di un
fumetto in bianco e nero finito sotto il divano o in mezzo a un altro libro.
Mi sintonizzo su un nuovo programma e provo a girare di nuovo.

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