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mercoledì, novembre 17, 2010

Senza vetro

Il più bel mare della mia vita. Aprendo la finestra di quella che era camera mia, anche se ad ore e per pochi giorni, potevo vederlo.
In lontananza. Non ho mai più visto un mare come quello, nemmeno all'alba, nemmeno in giorni di pioggia o di calma apparente. Credo di essermelo meritato e basta, ma non so il perchè, sono passati troppi anni oramai.
La calma data dalle prime luci di un mattino nato presto, dalle ceneri della sera prima, senza esser passato nel letto di nessuno, col cuscino ancora intatto dal passaggio della donna delle pulizie. Chi l'ha detto che alle 6 meno venti del mattino il caffè sia meglio di una birra fredda?
E' solo questione di abitudine.
Una stanza non mia, un letto non mio, una finestra non mia. Amici a condividere gli odori.
Però ciò che è intorno è anche mio, partendo dall'aria che respiro sino al mare, con tutto quello che ci sta in mezzo. Fino al mare appunto.
Perchè tutto il Mondo sia meritevole di essere, senza necessità o aiuti.
Quella calma piatta del mare d'inverno, anche se è Agosto e il sole comincia a dare cenni di esserci, educatamente ma con insistenza.
Guardare fermi fuori dalla finestra, una leggera brezza per restare svegli, sullo sfondo qualcuno che russa, altri stanno decidendo se dormire o restare vigili ad attendere il sole.
Un sorso di birra per calcolare la lunghezza del pensiero, per sentire quanto tempo serve per esser là, in mezzo al mare. Il mio fiato ha l'aroma della birra bevuta in serata, ma fa lo stesso una piccola nuvola quando fuoriesce dalla bocca, forse per il freddo forse per l'umidità.
Da piccolo mi piaceva pensare che quelle nuvolette fossero le parole, il peso delle parole, di un "ciao" o di "stai, ti prego".
Anche il respiro è meno affannato di quanto potessi pensare.
Dalla finestra vedo il mare piatto e il cielo calmo e mi rilasso pensando che forse un giorno anche io sarò così. Insieme sembrano perdersi nell'infinito sino a un punto in cui non arriverò mai nemmeno ad occhi chiusi.
La linea che divide il cielo e il mare non è mai stata così netta come in quella mattina.
In quel momento avrei voluto piangere credendo di poter scrivere di tutto senza sapere niente.

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