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venerdì, maggio 30, 2008

Qualche libro, una buca. Una buca, un fiore

Cercava negli occhi della gente lo sguardo giusto, quello che gli desse l'ispirazione.
Ma non doveva inventare nulla di nuovo, tantomeno cercare di sbarcare il lunario dando prova del sua ingegno. Voleva soltanto evitarsi la fatica di scavare altre buche, che per lui equivaleva a seppellire parenti o amici. Ma era la cosa che più di ogni altra lo faceva sentire bene.
Al pari col Mondo o con chi, in un modo o nell'altro, gli avesse donato la vita.
Ma leggeva molto e non poteva farne a meno, era la sua vita. L'unico modo per staccarsi dalla quotidinità che lo affossava.
A quei libri doveva donare la vita, quella che un amplesso gli aveva fatto conoscere, quella che l'amore o una scopata in macchina gli aveva regalato.
Ma regalare un libro non è come fare un dono a Natale o prendere una "cazzata" per il compleanno del tuo migliore amico.
Sembra provocatorio dire che è come prendersi cura di un bambino?
Sì, sicuramente è forzato, anche perchè non serve a dar vita al libro.
Proprio per quello li seppellisce se non trova un giusto terminale.
E' l'aiutare l'altro che lo rendeva fiero. La sensazione che con un semplice blocco di carta macchiata potesse completare un amico, dare sicurezza a un'indecisione, portare lucidità dove l'emozione spostava l'orizzonte del giusto.
Nel caso in cui negli occhi di qualcuno trovava paura aveva pronte poesie per alleviare la tensione e per ogni tentazione malata apportava le giuste pagine di cura.
Riuscì in questo per molti suoi libri e tuttora aiuta chi gli dimostra bisogno, ma ormai sono più le buche che ha scavato. Ha provato anche a sentirsi più leggero vivendo giornate intere come i personaggi di quei romanzi, cercando di far andar via il groppo in gola per le troppe buche, ma si è accorto subito che serviva a poco.
Non vale nulla un giorno in più in cento anni di solitudine e Dorian Gray non poteva certo interpretarlo con uno schizzo fatto a mano.
I suoi occhi piangevano a ogni buca, ma trovavano anche la luce ogni volta che riusciva a disseppellirne uno, per lo meno quando ricordava la posizione.
Tanti gli sono grati, moltissimi non sono riusciti a cogliere il valore del gesto.
Ma forse a qualcosa serviranno quei fiori nati sopra quelle buche.

Tu cosa regaleresti e a chi?

4 commenti:

Alberto ha detto...

PRIMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO...
:-D

Per un momento ho temuto che stessi piangendo un lutto recente...

Io cerco di regalare me stesso, sempre.
Quando non ci riesco o il regalo non è gradito... :-/
...allora mi rifugio nell'istinto e regalo oggetti a sensazione, per donare un sorriso per lo più.

Un abbraccio aggggratis :-)

Anonimo ha detto...

uhu. io credo di sapere qual è il libro-regalo bueno per te. ma prima finisco di leggerlo

Anonimo ha detto...

i libri sono il mio riparo da me stessa.

Albinati-Timi:
Tuttalpiù muoio

Da regalare perchè fa un poco rabbia e un poco paura, quando i n quella rabbia ti ci ritrovi dentro

Anonimo ha detto...

regalerei ad anita La quasi luna, per il cinismo, la forza e la graffiante realtà che la raccontano;
regalerei Salvo complicazioni al mio ex, come sottile tratteggio al suo lavoro e per la sua determinazione che in esso a sempre dimostrato;
regalerei Stupori e Tremori a Gianni che lavora in una multinazionale, Montediddio a Francesca che ama il legno, Opus Pistorum a Carmelo che è ossessionato dal sesso, 1984 a tutti...
e a me regalerei un altro libro...ancora da scoprire !