Se tutto potesse raccontarsi dalla fine.
Si potrebbe ripercorrere al contrario tutta la strada fatta dalle sue insostuibili AllStar rosse, ormai disfatte. Se rifacessimo tutto riavvolgendo il nastro, forse, non sarebbero nuove neppure appena comprate. Ha un grande dono, quello di rendere tutto vintage, mal che vada senza tempo.
Ma srotolando la storia, ora, alla fin fine, lo si trova lì, rilassato bello e felice.
Per tutto ciò che ha perso e non ha più, per le certezze che gli annullavano la mente.
26 anni contano dal momento in cui li cominci a pesare e quando stai bene anche soltanto prendendo l'acqua quando piove perchè l'ombrello ti opprime, devi ammettere che forse non crescerai mai. Ma Piero aveva un lavoro adesso, piccolo onesto e senza pretese.
Un lavoro vero, senza vincoli o scadenza, solo la sua fiducia nei confronti del capo, un vecchio sognatore ancora povero perchè troppo ricco di pensieri. Era come lui che voleva invecchiare.
Troppi stronzi inseguiti nei corridoi, a consumare scarpe di pelle comperate ai Grandi Magazzini, per trovare un lavoro serio, in ufficio, come avrebbero voluto i genitori di Lei, come avrebbe voluto la Mamma. Troppi calci in culo presi da scarpe migliori delle sue, dietro ordini di migliaia di fotocopie e umiliazioni per la sua troppo giovane età. Come se non essere vecchi fosse un crimine.
Sei mesi di stage, belle premesse e poi la conferma di non essere confermato, come nelle battute che si faceva la sera con gli amici in birreria, quando la scaramanzia giocava con la realtà. Poi i discorsi dei suoi, gli incoraggiamenti degli amici, le critiche di Lei.
Non riusciva neanche più a fare l'amore. Ogni tanto scopava, con rabbia...ma perchè buttava via il tempo così? Il suo tempo...
Sarebbero stati ancora lavori a tempo, centri commerciali e maglioni da piegare, clienti isteriche e colleghi senza voglia. Intanto le AllStar consunte diventano sempre meno nuove e anche il rosso sembrava quasi un pò bordeaux.
600 euro per le serate, una cena con Lei che era sempre meno sua e un'altra occasione per essere di nuovo come lo volevano. Stagista.
Accettare è adesso una sfida con se stesso e non son certo troppi i complimenti avuti. Le stesse storie e gli stessi fulmini, neanche tre mesi e tutto è di nuovo punto e a capo.
Ma adesso basta. Come diceva il gruppo di cui non ricordava mai il nome, abbiamo sogni che teniamo per noi stessi. Ma neanche un giorno avrebbe più regalato a quella vita, a Lei e a fotocopie ingiallite.
Avrebbe scelto solo lunghe passeggiate, sempre con quelle scarpe lise e poi tante corse, ma non dietro stronzi incravattati, sempre solo dietro a ciò che gli altri non vedevano ma in realtà c'era.
Non ci avrei mai creduto se non lo avessi visto seduto a quel modo con lo sguardo sognante a fissare le foglie cadute a terra dicendomi "non è fantastico?...cadono a terra senza far rumore".
Era tranquillo.
Si potrebbe ripercorrere al contrario tutta la strada fatta dalle sue insostuibili AllStar rosse, ormai disfatte. Se rifacessimo tutto riavvolgendo il nastro, forse, non sarebbero nuove neppure appena comprate. Ha un grande dono, quello di rendere tutto vintage, mal che vada senza tempo.
Ma srotolando la storia, ora, alla fin fine, lo si trova lì, rilassato bello e felice.
Per tutto ciò che ha perso e non ha più, per le certezze che gli annullavano la mente.
26 anni contano dal momento in cui li cominci a pesare e quando stai bene anche soltanto prendendo l'acqua quando piove perchè l'ombrello ti opprime, devi ammettere che forse non crescerai mai. Ma Piero aveva un lavoro adesso, piccolo onesto e senza pretese.
Un lavoro vero, senza vincoli o scadenza, solo la sua fiducia nei confronti del capo, un vecchio sognatore ancora povero perchè troppo ricco di pensieri. Era come lui che voleva invecchiare.
Troppi stronzi inseguiti nei corridoi, a consumare scarpe di pelle comperate ai Grandi Magazzini, per trovare un lavoro serio, in ufficio, come avrebbero voluto i genitori di Lei, come avrebbe voluto la Mamma. Troppi calci in culo presi da scarpe migliori delle sue, dietro ordini di migliaia di fotocopie e umiliazioni per la sua troppo giovane età. Come se non essere vecchi fosse un crimine.
Sei mesi di stage, belle premesse e poi la conferma di non essere confermato, come nelle battute che si faceva la sera con gli amici in birreria, quando la scaramanzia giocava con la realtà. Poi i discorsi dei suoi, gli incoraggiamenti degli amici, le critiche di Lei.
Non riusciva neanche più a fare l'amore. Ogni tanto scopava, con rabbia...ma perchè buttava via il tempo così? Il suo tempo...
Sarebbero stati ancora lavori a tempo, centri commerciali e maglioni da piegare, clienti isteriche e colleghi senza voglia. Intanto le AllStar consunte diventano sempre meno nuove e anche il rosso sembrava quasi un pò bordeaux.
600 euro per le serate, una cena con Lei che era sempre meno sua e un'altra occasione per essere di nuovo come lo volevano. Stagista.
Accettare è adesso una sfida con se stesso e non son certo troppi i complimenti avuti. Le stesse storie e gli stessi fulmini, neanche tre mesi e tutto è di nuovo punto e a capo.
Ma adesso basta. Come diceva il gruppo di cui non ricordava mai il nome, abbiamo sogni che teniamo per noi stessi. Ma neanche un giorno avrebbe più regalato a quella vita, a Lei e a fotocopie ingiallite.
Avrebbe scelto solo lunghe passeggiate, sempre con quelle scarpe lise e poi tante corse, ma non dietro stronzi incravattati, sempre solo dietro a ciò che gli altri non vedevano ma in realtà c'era.
Non ci avrei mai creduto se non lo avessi visto seduto a quel modo con lo sguardo sognante a fissare le foglie cadute a terra dicendomi "non è fantastico?...cadono a terra senza far rumore".
Era tranquillo.
A tutti i "bambocci" dello Stato Italiano
"NeL miO ScrIGnO", sono i Perturbazione con Manuel Agnelli...per quella sera al MilanoFilmFestival e per quella al MiaMi...a chi c'era...e per Ringhio: AuGuRi!!!!!
12 commenti:
Ma che bei minuti mi hai fatto passare con questo video...I grandi,mitici Perturbazione e il grandissimo MAnuel...Al MiAmi son venuta nel 2006, quest'anno l'ho saltato ma prossimo anno a giugno ci sarò sicuramente...sempre all'idroscalo??MAdonna...quanti ricordi!MAnnaggia Krepa...m'hai fatto intristire un po'...ho voglia di un concerto così...come quelli dei tempi andati..come quelli che mi facevano girare l'Italia tutta l'estate...
dai un abbraccio a "Piero"...
in bocca al lupo per la tua nuova avventura
volevo lasciare un commento intelligente, ma la scritta lá sopra "digerito dalla panza di" mi ha momentaneamente distratto.
quindi ti lascio un abbraccio
e il solito stupore sorridente [quanto cazzo scrivi bene?]
:)
[chiara]
@viola:sapevo avresti commentato, non così presto, però davvero grandi e davvero gran concerto. Poi lui dopo che l'ho conosciuto al Festival lo adoro...Manuel è Manuel...
@sara: grazie da me e da Piero
@chiara:grazie per lo stupore...è la cosa più bella che si possa suscitare
Che palle non riuscire a dire quello che sento.
Guardo le foglie.
E ti saluto.
Scrivi troppo bene davvero,mi è piaciuto un sacco questo post...forse anche perchè un pò mi rispecchia...
Tornerò a trovarti!
@pat:guardimole insieme...
@capinera:torna ogni giorno e grazie mille...
Mi stai facendo venire un'ideuzza! ;-)
Un abbraccio eheheheeh... :-)
@alberto:bentornato....che idea, non lasciarmi sulle spine...
Finalmente trovo il tempo di mettermi in pari con i tuoi post...
Con questo mi hai emozionato particolarmente. Chissà perchè... ;)
Bellissimo il video. Adoro gli Afterhours... E sai chi devo ringraziare per avermeli fatti conoscere. Fu il mio primo commento qui da te.
Keep on Dreamin'...
@museum:bene essere in pari...scherzo...felice di averti destato emozioni, davvero.
la canzone è dei Perturbazione, con Agnelli che li accompagnia. Ascolta anche loro, sono bravissimi
I Perturbazione non li conoscevo. E' stata una piacevole sorpresa. Se ce ne sarà l'occasione, andrò a sentirli dal vivo.
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