L'angolo adatto per nani, ballerine, cantanti, troie, alcolizzati e illusi. Ovviamente qui nulla è serio...se sei dei nostri...benvenuto, entra pure

lunedì, ottobre 15, 2007

La stanza

C'era una stanza in quei quattro piani più mansarda.
Era una stanza piccola ma molto illuminata, senza colori, ne odori. Nessun sapore.
Ma almeno lo suppongo perchè quella stanza prendeva tutti i pensieri miei, ma...c'è un ma.
Non ci sono mai entrato.
Nel continuo andare e venire delle mie giornate non l'ho mai aperta.
Giorno dopo giorno dopo mese dopo ano è rimasta sempre chiusa al mio sguardo.
Ma è sempre stata aperta alla mia immaginazione.
Vedevo le pareti candide e l'arredamento minimalista nelle giornate di sole dove per stare bene con me non avevo bisogno di niente e nessuno. Forse solo di un buon argomento con cui spaccarmi il cervello e qualcosa nell'aria. La luce sarebbe entrata forte e densa a riempire tutti gli spazi vuoti e nessuna lampadina avrebbe mai portato l'artificio ad illuminare le quattro pareti.
A volte pensavo fosse tutto nero all'interno e mai avrei voluto entrarvi. Pensavo a trappole e tranelli, mostri e streghe. Ero piccolo e la vedevo come la mia stanza delle punizioni, non riuscivo neppure a fissare la maniglia perchè avrei potuto aprirla col pensiero.
Ma son cresciuto e spesso l'ho vista multicolore e fluorescente, quando salendo le scale a zig e zag per aver sollevato troppi bicchieri, più di una volta bussavo e dicevo "cucù settete...c'è qualcuno?" e poi con un rutto mi rispondevo che nessuno era in stanza. In quei momenti la sognavo come stanza per le mie serate con gli amici, con un paio di divani, una grossa libreria e un mega frigo pieno di birra, gorgonzola e vino. Tappeti, stereo e chi si è visto si visto.
Ma l'ho anche voluta come stanza per andare a fare l'amore quando non sapevo dove andare e i soliti posti mi sembravano troppo soliti. Le pareti rosse, un materasso a livello del pavimento e candele profumate attorno. Musica d'atmosfera, cantautori e ballate rock, vino bianco, luce soffusa e la persona giusta.
Ma tante volte avrei voluto metterci la testa mia, i miei pensieri e i miei sogni. Il mio conto in banca a zero, il lavoro e il non lavoro, gli amici e le donne amate e mai avute, i miei perchè. Farne un grosso scatolone e nasconderli tutti lì, insieme ai fantasmi di quando ero bambino.
Non sono mai riuscito a trovare una scatola tanto grande e ora, ora, guardo quella porta e penso a tutto questo, però ho una convinzione.
Un giorno, chissà quale e di sicuro non vicino, lì dormirà mio figlio. E' in quella stanza che lo vedo, la stanza che non ho mai aperto per paura, per obblighi o per pigrizia, ma è la stanza che dovrà essere aperta.

6 commenti:

Puket S. ha detto...

Quanto mi piacciono 'sti tuoi post 'visionari'....

Sara ha detto...

vedi che il succo ora non serve?........


immagina avere un "krepino" con il crestino ahahah

io voto per la rasatura a zero!!!

krepa ha detto...

@ultima:grazie cara, sai che a volte vedo cose strane...
@sara:fatto, ora sono perfettamente rasato...

Anonimo ha detto...

"le donne amate e mai avute".. mi ci ritrovo molto in queste tue parole...
Manu

Alberto ha detto...

Te lo auguro di cuore, Frà'. ;-)

Un abbraccio multicolore :-)

krepa ha detto...

@manu:non so se sia un bene...
@alberto:grazie frà