L'angolo adatto per nani, ballerine, cantanti, troie, alcolizzati e illusi. Ovviamente qui nulla è serio...se sei dei nostri...benvenuto, entra pure

venerdì, ottobre 13, 2006

io, quando ero giovane...

Leggevo. Già questo vi fare sorridere.
Leggevo e pensavo. Questo vi fare ridere di gusto.
Dicevo...leggevo qualche giorno fa un libro di MarcoArchetti, "Vent'anni che non dormo" edito Feltrinelli.
Non voglio parlare della trama, della storia comunque bella di un ragazzo "di quelli che paghi a peso", intelligente e dinamico, che butta via il suo futuro tra lavoretti, trans e birra.
Mi ricorda terribilmente qualcuno.
Ma dicevo anche che pensavo. Il protagonista ha continui flashback di ricordi legati ai nonni, in particolare al nonno materno, che vede come esempio, nel bene e nel male, nei difetti e nella saggezza. Ma non è nella figura del nonno che voglia soffermarmi, peraltro chi di noi non ha almeno un nonno da divinizzare, da voler emulare...io li adoravo tutti e quattro.
Ciò che mi ha fatto tornare alla mente ricordi ormai lontani è un passo in cui descrive come i suoi nonni si comunichino con uno sguardo tutto ciò che devono dirsi, di come non parlino mai tra loro se non per i soliti discorsi(i vicini, il pane, la dentiera...) ma che in ogni loro gesto ricerchino l'altro, che nella necessità di litigare tra loro abbiano la voglia di sentirsi uniti e ancora, a modo loro innamorati.

Ecco, è proprio questo ciò che intendo per amore, quel rispetto e quella "passione" che ti fa stare uniti per decenni, sfidando tutto e tutti. Quegli occhi che ho visto in mia nonna quando morì mio nonno e quando morirono anche cinquant'anni della sua storia, della sua vita.
A questo ho pensato, a loro, ai loro pallosissimi racconti che ora pagherei oro per poter riascoltare. Di quando mi raccontavano della loro giovinezza e delle loro donne, le sbronze, la guerra e del giorno in cui per sfortuna incontrarono la nonna. "Sfortuna" che durera una vita, la loro.

E' proprio quello sguardo, quello di mia nonna in quel triste giorno, che auguro a tutti voi e a me stesso, perchè credo poco nell'amore tra ventenni pieni di ormoni, nei bacini e nei "piccipicci", ma quello sguardo e il rispetto che ti dà una vita...a quello credo...

15 commenti:

Anonimo ha detto...

sei uno che ne sa tante

sonia ha detto...

Mi lasci di stucco!
Aparte il post che è veramente scritto benissimo, il riferimento ai nonni...ecc...ecc...
Ma è il succo del post, è ciò in cui spero anch'io!

È un po'che vorrei domandarti una cosa: hai mai letto Bukowski?

krepa ha detto...

@anonimo: forse so anche chi sei...sò veggente!

@sonia:sì gli ho letto la mano..."Compagni di sbronze" "storie di ordinaria follia" e un'altro di racconti di cui non ricordo il titolo

fRa_gAv ha detto...

Caro Krepa, hai isolato uno dei grandi temi che mi piacerebbe sintetizzare nella mia produzione "scrittoria"..
Come te, anche io sono da sempre un amante dell'amore "nonnesco", di cui peraltro ricordo particolari tremendamente affascinanti: uno su tutti, quello della mia nonna, che parla del mio defunto nonno ricordando i tempi di guerra in cui gli americani li foraggiavano con cioccolato e cereali, mentre vivevano la loro storia d'amore che si sarebbe
rivelata veramente della durata di tutta una vita, mentre i suoi occhi si fanno lucidi senza alcun tipo di controllo.

Mi rimase un dubbio, il giorno che mia nonna mi raccontò quest'aneddoto: se anche lei non vedesse l'ora di morire per raggiungere suo marito nell'aldilà. Oggi che il ricordo della sua morte è ancora fresco, non riesco veramente a spiegarmi se fosse così. Non potrò capirlo fino a quando, forse, sarò nonno anche io.
Con apprezzamento.

sonia ha detto...

L'alptro potrebbe essere "Diario di un vecchio sporcaccione"...che matto il Bukow :o)

Buon week!

Anonimo ha detto...

concordo con il succo del discorso...però...Però non sminuirei cosi gli amori dei ventenni, che poi saremmo noi....molto spesso quegli amori "nonneschi" che descrivi sono nati proprio a bacini e "piccipicci", e credo che ogni età abbia la sua forma d'amore....e allora ben venga anche l'amore spensierato eppure a volte cosi tragico dei ventenni.

Carmen ha detto...

Per arrivare a quegli sguardi a quella complicita' a quella necessita' l'uno dell'altro bisogna prima far passare l'ormone iniziale l'amore accecante e lasciare spazio dopo a tutte quelle piccole cose tanti reputano abitudini mentre io ritengo che siano le basi per iniziare un qualcosa da portarsi dietro una vita!
Anche io non mi scordero' mai la mia nonna in quel giorno, lei nn è mai stata la nonnina cara che tutti vorrebbero anzi era piu' la vecchia rompipalle che ti abita accanto anche quel giorno a modo suo non si è smentita mentre guardava il nonno che stava per essere seppellito continuava a dire "Non si fa cosi pero' hai rotto le palle 60anni e ora te ne sei andato senza manco una parole pure alla fine mi hai voluto prender in giro" (il mio nonno è morto nel sonno) loro eran cosi si stuzzicavano e litigavano dalla mattina alla sera ma ... be' questo e' stato il loro "equilibrio" per 60 anni!

Viola ha detto...

Mia nonna diceva di odiare mio nonno, quando lui era ancora vivo. Diceva di non sopportarlo, diceva che le aveva rovinato la vita. Litigavano ogni giorno. Ed io,che vivevo con loro ero sempre tirata in mezzo. Poi a volte li sentivo ridere, a crepapelle, li sentivo scambiarsi battutine amorevoli ed entarando in salotto li vedevo seduti vicino, davanti al camino.
Ora mia nonna mi dice tutti i giorni che le manca mio nonno, che si, aveva un caratteraccio ma solo lui la sapeva capire, rendere allegra. Che solo lui la conosceva davvero. E mi dice che tutte le mattine passa davanti la sua foto e gli da il buongiorno.
Patetica ma è una cosa che mi tocca molto.
Ciao Krepa.

Anonimo ha detto...

credo che la vera differenza tra gli amori dei ventenni e quelli dei loro nonni, sia proprio la voglia di questi ultimi di continuare a starsi addosso, stuzzicarsi, litigare anche, ma sempre assieme. I ventenni di oggi invece sempre più spesso, quando cominciano i primi problemi di coppia, preferiscono dire "Basta!" e cercare altrove quello che gia avevano, senza lottare per mantenerlo, magari senza capire neppure quanto possa essere [omissis]. Ecco, in sintesi secondo il mio modesto parere, il succo della differenza è che i nostro nonni, vuoi per volontà, vuoi per necessità, si costruivano il loro rapporto di coppia; noi invece lo cerchiamo già perfetto col rischio,probabile, di cercarlo inutilmente per anni, salvo poi stancarsi ed accontentarsi.


PS: sto cazzo di blog, nonostante affermi il contrario, non accetta le Tag!!!! Barbone di un Krepa, prenditi uno spazio a pagamento ma che sia decente!!!

krepa ha detto...

@ carmen fra e viola:già, tutti bei ricordi d'infanzia, però non patetici

@ ca:non è che biasimi troppo gli amori tra ventenni, ma come dice il mangiatore di bimbi magri,oggi è diverso...e certe cose, certi "piccipicci" li trovo patetici

@ davide:cazzo sono i tag???sei diventato un cazzo di capitalista

Anonimo ha detto...

io non credo che oggi sia diverso, e se razionalmente anche io ti dico che non mi fanno impazzire i picci picci...molto spesso mi trovo a farli anche io, imbarazzante pantomima di una bambina di tre anni. Sarà banale, utopico, scontato e patetico, ma sono innamorata, e da tre anni me ne frego se a qualcuno può dare fastidio il mio stato di evidente innamoramento compulsivo...io sto bene, e mi rende felice, e trovo che spesso per eccesso di razionalità una persona eviti di lasciarsi troppo andare, e manchi di sponatenità in una maniera che trovo ridicola, più ridicola di me quando rispondo "ciao spatolo putolo" al telefono. No, non mi da fastidio vedere due persone che stanno facendo i deficienti in giro, anzi, spesso nei miei stati di singletudine mi sono trovata ad invidiarli perchè, per quanto coglioni, mi sembravano felici. Poi concordo sul fatto che spesso possa esserci mancanza di profondità nei rapporti dei ventenni...ma non siamo un pò tanto giovani ancora per pensare al "per sempre"? Va bene darsi da fare per far funzionare una coppia e non bloccarsi al primo ostacolo...ma non va altrettanto bene dedicare i propri "anni gggiovani" ad accumulare esperienze che possano, in futuro, aiutarti a far funzionare meglio LA relazione della vita? Che fretta c'è?

Anonimo ha detto...

ciao

krepa ha detto...

hai ragione ca, da buon ggggiovane accumulo esperienze.
come dice Andrea G.Pinketts in un libro, alla domanda "cosa fai nella vita?" risponde "accumulo esperienze per fare lo scrittore..." io le accumulo per fare non so che

Anonimo ha detto...

sarà un non so che che ti uscirà benissimo!

Whitedog ha detto...

Si, però parliamo anche di tutte le ipocrisie a cui devono scendere due persone che sno sposate da cinquant'anni. Delle corna soprattutto che nel 99% dei casi ci sono state e sono state superate solo perchè all'epoca non c'era il divorzio ed era meglio rimanere sposati con chi ti ha tradito piuttosto che abbandonare il tetto coniugale. Io ho visto anche dei vecchi rinascere dopo che erano morti gli ultimi cinquant'anni della loro vita.
Diciamo che ci sono i fortunati ed i meno fortunati, questo al di la del matrimonio, la felicità e l'amore si possono trovare anche al di fuori.
bau!