L'angolo adatto per nani, ballerine, cantanti, troie, alcolizzati e illusi. Ovviamente qui nulla è serio...se sei dei nostri...benvenuto, entra pure

martedì, luglio 13, 2010

Scrivere

Apro la seconda birra della serata e dentro me sapevo che il rischio di esser
solo in casa sarebbe stato questo.
Cerco lo stappabottiglie e non lo trovo. Poi lo vedo sotto il divano e penso a
chissà come potrà mai esserci arrivato. Forse il vento?
Ma scrivo soltanto quando è la pancia a dirmelo, senza imporre nulla.
Come un fiume in piena o un blues che ammazza la serata.
Un pò come mangiare, un pò come uno stimolo intestinale. Un pò un fottuto
vizio che mi è venuto chissà come e andrà via chissà quando.
Da quando ho cominciato a farmi in testa delle cronache per tutto ciò che
faccio, per quello che vedo. Un costante racconto che mi fa sempre pensare.
Bene o male, credo mi porterà alla follia. Di sicuro non guadagnarci qualcosa.
Trovarmi a scrivere su biglietti del tram, pezzi di giornale e tovaglioli,
semplici frasi, pensieri o disegni da cui poi partorisco altro.
Nulla di geniale, ma mio.
La cosa che più mi fa ridere è che a volte, soprattutto in passato mi abbian
detto che leggendo sembravo diverso da come apparivo.
Prima cosa, cazzo ne sai?
Poi è facile da dirsi e anche da pensarsi, non ci vogliono cultura particolare o
una spiccata intelligenza per scrivere. Forse è per questo che a volte sembra
"diverso" l'autore. Io non ho cultura e intelligenza particolari, ne tantomeno
un dono nello scrivere.
Fatico a scrivere una cartolina e non ho creatività negli auguri di Natale.
Ma ho la pancia, quel qualcosa che ti esce anche non seduto sul cesso.
La seconda birra è oramai a metà, l'orologio è avanti rispetto all'orario in cui
un bravo ragazzo va a letto per essere sveglio il giorno dopo a lavoro e la
verità è che non ho sonno.
Sto pensando a cosa sto facendo, lo sto raccontando a me stesso e penso a
cosa stai facendo tu, intreccio due cose, due storie. Magari lo racconteresti
meglio ma non scrivi.
La foto su Internazionale ha un colore strano e mi fisso a osservarla. La
macchia sul muro è soltanto umidità, non può essere l'immagine di Dio, Lui
non esiste e non siamo a Medjugoije per le apparizione ma in Giambellino,
piena Milano. Poi me l'ha detto Lui stesso che non c'è, quando gli corsi
incontro e mi fece trovare chiuso il portone della Chiesa.
Avevo bisogno, era chiuso. Eran 12 anni fa. Era luglio.
Oltretutto non c'entra un cazzo, ma proprio qui entra la pancia.
Finisco la seconda birra della serata, una lacrima si è formata sull'occhio
destro, sarà per quel portone chiuso o per il caldo.
Era luglio come ora, era caldo anche allora, non ero maggiorenne ma dal
racconto di quella corsa e quel portone chiuso capii che dalla pancia avrei
potuto dire tante cose.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cat asserisce: sembri diverso da come appari.....penso sia dovuto al fatto che non dai l´impressione di uno cui dal vivo escano fuori 466 parole tutte insieme.
E credo anche che ti legge possa dire di conoscerti, almeno piu´di quanto tu possa dire di conoscere chi ti legge. Non ci vedo presunzione, ma siamo qui a leggere un diario di pensieri, i tuoi, ed e´un po´come affezionarsi a Barney dopo aver letto Richler, o come innamorarsi di Leonard dopo aver guardato Memento (si, ok, ho tendenze masochiste...)
quindi....
sorridi, che quando ti leggo non sembri uno che ride, e invece...

krepa ha detto...

non conosco Leonard...ma cazzo, grazie per il Barney, personaggio fantastico. hai ragione, non conosco chi mi legge, però mi piace molto quando ogni tanto qualcuno mi dice "oggi ho letto il tuo blog...". ecco, questi puntini che ho messo, non sono a caso, non capisco mai se è piaciuto o meno, se è interessante o meno, se ha fatto pensare o meno.
da un lato a volte mi sorprende quanto scemo devo sembrare alla gente, però dall'altro lato sai bene me ne fotto. anzi mi piace così.
non rido, pare, ma invece....