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sabato, maggio 19, 2012

Tutto ciò che non sei mai Stato

Una volta ricordo di aver pianto guardando la televisione.
E' un ricordo di qualche anno fa oppure un incubo sconnesso, di quelli che ti svegli e ti sembra vero, di quelli che a sedici anni ti fanno perdere la verginità con Pamela Andersson.
Una donna in Israele diceva di mandare a scuola, nelle stessa scuola, i figli su autobus e linee differenti, perchè se fosse successo qualcosa a uno non sarebbe capitato all'altro.
Io rimasi fermo a pensare, nel reale o in sogno, poi ho detto "porco dio...ma come si può vivere con questo pensiero nella testa". Dev'essere un tarlo, un qualcosa che ti uccide a poco a poco.
Non quel morire lento che tutti noi portiamo avanti quotidianamente mascherandolo con la crescita, la maturità o la vecchiaia. Una morte lenta e dura, difficile da digerire.
Se fosse mia la figlia morta oggi penso che farei di tutto per riprenderla, oppure morirei giorno dopo giorno. Se fossi stato io a morire oggi, forse il Mondo non avrebbe perso nulla ma i miei genitori avrebbero cominciato a morire.
Quel pensiero della donna israeliana è forte, è coraggioso, non è di chi si piega e si lascia andare, perchè loro a scuola vanno. Il messaggio sta in quello.
La strategia del terrore ora deve farci piegare, aver paura di leggere e istruirci, di prendere ciò che vogliamo, di amare o di odiare, di pensare. Quello che vuole chi sta dietro a tutto questo sta proprio nel far star zitto il popolo, nel non voler spezzare il potere malato che guida un paese.
Ieri Piazza Fontana a Milano, Piazza delle Loggia a Brescia, la Stazione di Bologna, i rapporti tra Stato e terrorismo, Capaci, la delegittimazione di Falcone e Borsellino.
Oggi, mentre a Milano, Roma, Palerno, Catania e altre città si prova, anche in modo discutibile a dare spazio a cultura e creatività, alla noia e al torpore, a Brindisi è stato dato un colpo forte alla forza che dal basso sta salendo.
In Italia come in molti altri Paesi sta uscendo questo, la generazione dei trenta quarantenni sente che il futuro le è stato tolto ma che lo sta pagando, con tasse, lavoro, obblighi. Sente di non poter avere una casa, di non poter permettersi figli, che tutto è un lusso.
La strategia del terrore non deve far smettere di pensare, di leggere, di riunirsi e di manifestare, di odiare e di amare, di occupare, di discutere, di trovarsi.
La risposta sta nel capire dove sta la legalità e chi ne può parlare. Sta nel prendersi cura di ciò che è attorno a noi, nel pensiero democratico, nel fare politica e non nei partiti.
Sta nel continuare ad andare a scuola e istruirsi, nel conoscere la Mafia e i suoi amici, nella cultura.
Il messaggio sta nel continuare ad andare a scuole, magari cambiando strada tutti i giorni.

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